Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica (FICLIT) dell’Università di Bologna
PARTNER:
- Associazione Emilia-Romagna di Parigi
BREVE DESCRIZIONE:
Il progetto L’Emilia-Romagna si racconta, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna e l’Associazione Emilia-Romagna di Parigi, è stato realizzato con il contributo della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo – Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Il laboratorio di scrittura, nato in questa cornice e tenutosi a Parigi, è stato curato dalla Dott.ssa Giulia Molinarolo e dallo scrittore Wu Ming 2, con il coordinamento del Prof. Filippo Milani.
Raccontarsi significa conoscersi. Intraprendere un viaggio nel tempo e nello spazio, trasformando i ricordi in narrazioni da scrivere, leggere e condividere. Il laboratorio di scrittura ha permesso di ripercorrere le storie di migrazioni, gli spostamenti e le nuove appartenenze, per fissare su carta emozioni e sensazioni connesse al disegno di nuove geografie.
"Quando l’io gira lo specchio e lo punta sul mondo, il mondo (vi si) riflette. Mi racconto, dunque siamo."
- Wu Ming 2, Laboratorio di scrittura -
Il percorso di scrittura, guidato dallo scrittore Wu Ming 2, ha coinvolto gli emiliano-romagnoli di prima e seconda generazione residenti in Francia, ma anche coloro che hanno studiato, lavorato o vissuto nella regione Emilia-Romagna. La comunità che si è costruita a Parigi, dunque, è stata coinvolta attivamente nel progetto e, divenuta soggetto narrante, ha potuto prendere parte a un percorso mirato e progressivo: a partire da piccole presentazioni, condivisioni e aneddoti, si è giunti gradualmente alla formulazione di racconti brevi, nei quali è stato dato spazio a emozioni o avvenimenti ritenuti rappresentativi dell’esperienza della migrazione.
Grazie all’esercizio della ricomposizione di una memoria condivisa si è potuto dunque osservare in profondità le forme di rappresentazione e autorappresentazione della comunità emiliano-romagnola di Parigi, dando vita a uno spazio collettivo di narrazione del sé e dell’altro, del passato e del presente, del locale e del globale. In un’epoca in cui il “fare memoria” e il racconto esperienziale sono alla base della comunicazione sociale e della
partecipazione politica, l’esplorazione del sé nel fenomeno dell’emigrazione assume un valore irrinunciabile, per conoscere e descrivere la realtà migrante nella poliedricità del suo significato.
La scrittura narrativa ha costituito, in questa esperienza, un nuovo metodo d’indagine con cui dare rilevanza al particolare e alla microstoria, ma anche uno strumento aperto e multiforme con cui le comunità ricostruiscono il significato della propria esistenza. Uno strumento, dunque, ideale a recuperare le dimensioni di senso, identità, storia individuale e sociale, con l’obiettivo prioritario di indagare la complessità dell’emigrazione emiliano-romagnola e superare retoriche e immaginari stereotipati sui soggetti migranti.
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