Elezioni europee e amministrative 8-9 giugno 2024

Par condicio elezioni 2024

 Il prossimo 9 giugno si svolgeranno sia le elezioni europee, per il rinnovo del Parlamento europeo, sia quelle amministrative, con i cittadini chiamati alle urne anche in numerosi comuni dell’Emilia-Romagna per eleggere il sindaco e rinnovare i Consigli comunali in 226 comuni dell'Emilia-Romagna.

Ciò determina l'ingresso nel periodo pre-elettorale che richiede il rispetto della normativa nazionale sulla par condicio (legge 28/2000).

Il giorno 12 aprile 2024, il Corecom regionale ha inviato la comunicazione sull'avvio del periodo di rispetto della par condicio.

L’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale e il Servizio Informazione dell’Assemblea legislativa hanno definito regole condivise per il rispetto della par condicio, anche sulla base di quanto fatto in precedenti tornate elettorali, dopo aver illustrato tali regole in Giunta e in Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa.

Riguardano tutte le strutture regionali che svolgono attività di comunicazione, comprese le Agenzie regionali e le Aziende sanitarie.

E partono dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale (articolo 9 della legge 28/2000) espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019.

L’obiettivo è quello di una comunicazione istituzionale corretta ed equilibrata, che tuteli il dovere di informare i cittadini e la società regionale sull’attività istituzionale dell’Ente garantendo imparzialità e non ingerenza rispetto alle elezioni europee e amministrative, e l’omogeneità di comportamento delle strutture di comunicazione di Giunta e Assemblea legislativa regionali, seguendo indicazioni condivise in un campo – l’applicazione della norma sulla par condicio – che continua a vedere una diffusa difformità di comportamenti da parte degli uffici stampa pubblici in tutto il Paese, dagli organi centrali agli enti territoriali.

In generale, occorre sottolineare come l’attività istituzionale dell’Ente non sia interessata dalla normativa sulla par condicio. Lo è solo l’attività di comunicazione istituzionale, sia quella interna rivolta a uffici e personale, sia quella esterna rivolta ai cittadini.

È poi vietato promuovere o sostenere candidati o partiti attraverso la comunicazione istituzionale dell’Ente, né amministratori ed eletti possono utilizzare le strutture della comunicazione per sostenere candidati o partiti.

Cosa cambia

Da parte dell’Agenzia di informazione della Giunta e del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa: 

• non verrà fatta comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale - che riguardi direttamente o indirettamente eventuali candidati (presidente, assessori, consiglieri) alle elezioni, i partiti e le forze politiche in campo

• dalla comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale – saranno tassativamente esclusi temi, provvedimenti, progetti, confronti e qualsiasi tipo di iniziativa rientranti nel dibattito o nell’attualità politica che accompagnino la campagna elettorale. O le città in cui si voterà per le elezioni amministrative

L’attività di comunicazione istituzionale riguarderà:

provvedimenti indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente (atti della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza, atti consiliari e ispettivi, convenzioni, progetti, approvazione e discussione Bilancio di Giunta e Assemblea legislativa, ecc.);

atti per i quali è necessaria l’evidenza pubblica per non pregiudicarne l’efficacia amministrativa (bandi, gare, scadenze, presentazione di domande, concorsi, ecc.);

appuntamenti, esclusivamente istituzionali, come la formalizzazione di accordi di evidente interesse pubblico, eventi di particolare rilevanza, anche sociali e culturali, e ricorrenze ufficiali, nazionali e regionali. 

In questi casi, verranno redatti comunicati impersonali, senza nomi e le sole cariche delle persone coinvolte, e senza dichiarazioni.

Verranno sospese le newsletter, le rubriche video e le trasmissioni televisive curate da Agenzia e Servizio Informazione.

Sul portale e sui profili social della Regione e dell’Assemblea legislativa le news saranno riportate in forma impersonale, senza la citazione di nomi, dichiarazioni, foto. Né riguarderanno le città chiamate al voto amministrativo.

Si potranno fare conferenze stampa – ovviamente limitandone il numero ai casi di particolare interesse per i cittadini e i territori (esclusi quelli direttamente relativi alle città al voto amministrativo) - la cui rendicontazione seguirà le regole sopra indicate, anche in questo caso mettendo in conto che i colleghi di tv, agenzie e giornali potranno riportare contenuti e interventi nel rispetto delle norme sulla par condicio. 

Campagne di comunicazione

In generale, le campagne di comunicazione istituzionale della Regione e di tutte le strutture regionali vengono sospese. Potranno essere realizzate solo su misure indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente, legate a scadenze temporali non procrastinabili, per le quali sia quindi necessaria la massima divulgazione possibile nei confronti di cittadini, utenti, società regionale, (esempi: misure di sanità pubblica, in particolare su attività di screening e prevenzione; scadenze e modalità di fruizione di servizi pubblici; bandi, gare, appalti; ecc.). Tali campagne dovranno ovviamente non includere slogan e proclami, così come dichiarazioni, citazioni, foto di singoli politici e/o amministratori. In esse verrà utilizzato il solo logo della Regione e quelli eventualmente obbligatori, unitamente all’immagine coordinata dell’Ente, senza ricorrere però ai claim e agli slogan in essa previsti (a partire da ‘Emilia-Romagna, il futuro lo facciamo insieme’).

Durata / Il ballottaggio nei Comuni

Una volta svolte le elezioni europee, la norma sulla par condicio rimarrà in vigore nei Comuni eventualmente chiamati al secondo turno di ballottaggio domenica 24 giugno.

In questo ulteriore periodo, le limitazioni alla comunicazione istituzionale e le modalità sopra indicate varranno – per quanto riguarda l’attività dell’Agenzia e del Servizio informazione – esclusivamente nel caso in cui si parli delle città chiamate al voto, temi, decisioni e soggetti che le riguardino

Le FAQ di AgCom

A proposito di elezioni amministrative, di recente AgCom, l’Autorità nazionale garante delle comunicazioni, ha pubblicato le FAQ con le risposte sull’applicazione della norma sulla par condicio.

Da sottolineare quelle sul voto nei Comuni. AgCom chiarisce come Regioni e Province, in occasione di queste tornate elettorali, “non sono soggette al divieto di comunicazione istituzionale”, da applicare “esclusivamente nei confronti delle Amministrazioni pubbliche negli ambiti territoriali interessati dalle consultazioni amministrative”. Una posizione che coincide con quella adottata in Regione Emilia-Romagna a partire dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019, già sopra richiamata. Infatti, alla domanda se Regioni e Province, nel caso di elezioni riguardanti uno o più Comuni del proprio territorio, sono soggette al divieto di comunicazione istituzionale, AgCom risponde: “No, nel caso di elezioni riguardanti uno o più Comuni del proprio territorio, non sono soggette al divieto di comunicazione istituzionale. Il divieto trova applicazione esclusivamente nei confronti delle Amministrazioni pubbliche negli ambiti territoriali interessati dalle consultazioni amministrative”. E in caso di consultazioni di carattere locale, sui principi ai quali debbano attenersi gli Enti locali territorialmente limitrofi a quelli nei quali si svolgono consultazioni elettorali, precisa: “Gli Enti locali territorialmente limitrofi, inclusa la Provincia e la Regione, assicurano l'imparzialità nella promozione di iniziative di comunicazione al fine di evitare il determinarsi di situazioni di valenza indirettamente propagandistica”.

Consulta le FAQ di AgCom  (pdf, 210.1 KB)

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