Par condicio per referendum ed elezioni amministrative 2022

La norma condivisa dal Servizio informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa e dall’Agenzia di informazione della Giunta

L’ingresso in periodo elettorale comporta il rispetto della normativa nazionale sulla par condicio (legge 28/2000), con limitazioni anche per l’attività di comunicazione istituzionale degli Enti e delle amministrazioni pubbliche.

Il prossimo 12 giugno, infatti, si vota sui 5 referendum in tema di giustizia e al primo turno delle elezioni amministrative, che vedrà andare alle urne in Emilia-Romagna 21 comuni su 330, pari al 6,4% del totale. L’eventuale turno di ballottaggio si terrà il 26 giugno.

L’8 aprile il Corecom regionale ha inviato la comunicazione sull’avvio del periodo di rispetto della par condicio relativo al referendum a partire dal 7 aprile scorso. Nei prossimi giorni, lo stesso avverrà in merito alle elezioni amministrative, con la data da cui far scattare il rispetto della norma anche in merito alle comunali.

Il Servizio informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa e l’Agenzia di informazione della Giunta regionale hanno definito regole condivise per il rispetto della par condicio, in un documento illustrato in Giunta e in Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa. Tali regole riguardano tutte le strutture regionali che svolgono attività di comunicazione, comprese le Agenzie regionali e le Aziende sanitarie.

La proposta condivisa parte dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale (articolo 9 della legge 28/2000) espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019.

Riflette le peculiarità delle due consultazioni e ha come obiettivi una comunicazione istituzionale corretta ed equilibrata, che tuteli il dovere di informare i cittadini e la società regionale sull’attività istituzionale dell’Ente garantendo imparzialità e non ingerenza rispetto alle due consultazioni, e l’omogeneità di comportamento delle strutture di comunicazione di Assemblea  legislativa e Giunta, seguendo indicazioni condivise in un campo – l’applicazione della norma sulla par condicio – che continua a vedere una diffusa difformità di comportamenti da parte degli uffici stampa pubblici in tutto il Paese, dagli organi centrali agli enti territoriali. In generale, occorre sottolineare come l’attività istituzionale dell’Ente non sia interessata dalla normativa sulla par condicio. Lo è solo l’attività di comunicazione istituzionale, sia quella interna rivolta a uffici e personale, sia quella esterna rivolta ai cittadini.

È poi vietato promuovere o sostenere candidati o partiti attraverso la comunicazione istituzionale dell’Ente, né amministratori ed eletti possono utilizzare le strutture della comunicazione per sostenere candidati o partiti.


Referendum

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa e dell’Agenzia di informazione della Giunta evita in maniera tassativa il riferimento a temi relativi ai dispositivi referendari e alla consultazione in sé. Quindi nei comunicati e nell’attività multimediale non si parlerà dei referendum, del merito della consultazione, di eventi/iniziative collegati, sia in Emilia-Romagna che fuori il territorio regionale, di promotori e forze politiche che dovessero pronunciarsi sul referendum, così come di chiunque lo dovesse fare, a maggior ragione se organismi regionali ed esponenti di Assemblea legislativa e Giunta.


Elezioni amministrative

Vista la portata della consultazione – si vota in 21 Comuni sui 330 dell’Emilia-Romagna, il 6,4% - ci si può concentrare sui territori interessati, salvaguardando la piena attività di comunicazione istituzionale nella parte restante del territorio regionale, pur ricorrendo ad accorgimenti che si rifanno a equilibrio e imparzialità ancora maggiori.

Per questo, da parte del Servizio informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa e dell’Agenzia di informazione della Giunta:

  • non verrà fatta comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale (video, videocomunicati, foto, web, social) - che riguardi direttamente o indirettamente eventuali candidati (assessori, consiglieri) alle elezioni amministrative, i partiti e le forze politiche in campo.
  • Dalla comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale (video, videocomunicati, foto, web, social) – saranno esclusi temi, provvedimenti, progetti, confronti e qualsiasi tipo di iniziativa regionale, di Giunta e/o assembleare, che riguardino tutti i Comuni chiamati al voto, così come la provincia dei Comuni stessi qualora abbiano ricadute dirette e/o indirette su questi ultimi.
  • Al di fuori di quanto dovesse rientrare nei punti precedenti, l’attività di informazione rivolta esclusivamente ai mass media (comunicati, videocomunicati, foto) verrà svolta:

- sui provvedimenti indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente (atti della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza, atti consiliari e ispettivi, convenzioni, progetti, ecc.);

- su atti per i quali è necessaria l’evidenza pubblica per non pregiudicarne l’efficacia amministrativa (bandi, gare, scadenze, presentazione di domande, concorsi, ecc.).

- sugli appuntamenti, esclusivamente istituzionali, come la formalizzazione di accordi di evidente interesse pubblico e ricorrenze ufficiali, nazionali e regionali.

In questi casi verranno redatti comunicati con i nomi di presidenti, assessori e consiglieri, limitando le loro dichiarazioni al solo contenuto degli atti e/o delle iniziative stesse, escludendo affermazioni politiche e/o programmatiche, proclami e prese di posizione politiche. Il tutto in forma sobria, essenziale, equilibrata

Verranno sospese le newsletter, le rubriche video e le trasmissioni televisive curate da Servizio Informazione e Agenzia.

Sul portale e sui profili social dell’Assemblea legislativa e della Regione le news saranno riportate in forma impersonale, senza la citazione di nomi, dichiarazioni, foto. Né vi sarà la pubblicazione di video o gallery fotografiche.

Si potranno fare conferenze stampa – ovviamente limitandone il numero ai casi di particolare interesse per i cittadini e i territori ed escludendo qualsiasi situazione riguardi i Comuni chiamati al voto e le loro province qualora dovessero avere evidenti ricadute sui Comuni stessi - la cui rendicontazione seguirà le regole sopra indicate, anche in questo caso mettendo in conto che i colleghi di tv, agenzie e giornali potranno riportare contenuti e interventi nel rispetto delle norme sulla par condicio.

In generale, le campagne di comunicazione istituzionale della Regione e di tutte le strutture regionali vengono sospese. Potranno essere realizzate solo su misure indispensabili per l’efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente, legate a scadenze temporali non procrastinabili, per le quali sia quindi necessaria la massima divulgazione possibile nei confronti di cittadini, utenti, società regionale, (esempi: misure di sanità pubblica, in particolare su attività di screening e prevenzione; scadenze e modalità di fruizione di servizi pubblici; bandi, gare, appalti; ecc.). Tali campagne dovranno ovviamente non includere slogan e proclami, così come dichiarazioni, citazioni, foto di singoli politici e/o amministratori. In esse verrà utilizzato il solo slogan della Regione e quelli eventualmente obbligatori, unitamente all’immagine coordinata dell’Ente, senza ricorrere però ai claim in essa previsti (a partire da ‘Emilia-Romagna, il futuro lo facciamo insieme’).

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