L’associazione Itaca di Rimini per prevenire il disagio psicologico e sociale giovanile

Tre aggettivi per descrivere Itaca.

Descrivere Itaca con tre aggettivi è piuttosto semplice: interattiva, innovativa, propositiva, racchiude multi professionalità che si confrontano e si compenetrano per essere sinergiche e propositive nella comunità locale.

L’associazione Itaca, fondata il 2 luglio 2009, ha sede a Rimini, in corso d’Augusto 118. E’ diventata di promozione sociale nel 2012, si ispira al modello psicoanalitico e ha come finalità quella di promuovere lo studio, l’elaborazione e lo sviluppo della Psicoanalisi e della Psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo, nei loro aspetti sia teorici che applicativi. Gli strumenti messi in campo dai professionisti di Itaca si avvalgono dell’esperienza del dispositivo dello psicodramma psicoanalitico con gli adolescenti, definita da Ladame (“Gioco, fantasma, realtà”, 1998) “una tecnica di prim’ordine per il trattamento degli adolescenti”. Indicato per la caratteristica difficoltà adolescenziale di accedere al livello simbolico, difficoltà che diventa insormontabile negli stati limite.

Prevenire il disagio psicologico e sociale giovanile e sviluppare azioni volte alla promozione della cura e del benessere di questa fascia di popolazione è la mission di Itaca. Quanto è importante a tal fine lo sviluppo di una collaborazione integrata con i servizi sociali territoriali?

L’associazione, grazie alla collaborazione con l’assessorato ai Servizi Educativi del comune di Rimini, ha realizzato il Progetto Calipso, un progetto rivolto agli adolescenti e ai giovani adulti in difficoltà. Attraverso questo progetto è stato possibile offrire gratuitamente uno “spazio di parola e ascolto” per prevenire e/o affrontare il disagio psichico dei giovani riminesi di età compresa tra i 12 e i 25 anni. Si articola in diverse attività entrando in contatto con gli adolescenti e i loro famigliari in molteplici modi: attraverso la realizzazione di conferenze, incontri tematici e cineforum. Quest’ultimi sono organizzati presso diverse scuole medie inferiori e superiori, nell’ambito dei quali sono state affrontate tematiche inerenti le problematiche giovanili: dipendenze, bullismo, sessualità ...


Itaca è attiva anche nel campo della formazione. Come nasce l’idea di sviluppare un corso di alta formazione in “psicologia forense minorile” e a chi si rivolge?

L’iniziativa ha lo scopo di creare e rispondere alla richiesta di maggior competenza nella psicologia minorile. Il corso è rivolto a psicologi, avvocati, criminologi, medici e altri operatori dei servizi psico-socio assistenziali. Ha come particolare obiettivo quello di far integrare le nostre competenze con quelle degli avvocati, per far conoscere e integrare i due ambiti, in quanto riteniamo debbano concentrarsi su obiettivi comuni.


All’interno di Percorsi-news parlate del Progetto Calipso, un percorso rivolto ad adolescenti e giovani adulti in difficoltà. Che ruolo hanno le problematiche connesse a internet - in particolare ai social network – rispetto al disagio psichico riscontrato nei ragazzi di oggi?

Le problematiche connesse a internet si inseriscono all’interno del sempre più diffuso fenomeno delle nuove dipendenze o new addiction, che comprendono tutte quelle nuove forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica, costituendo invece oggetto di dipendenza un comportamento o un’attività ritenuta socialmente lecita ed accettata.

Rientrano nel concetto di new addiction non solo la dipendenza da internet/social network, ma anche la dipendenza da cibo e da esercizio fisico, la dipendenza dal gioco d’azzardo, la dipendenza da shopping e le dipendenze dalle relazioni affettive. Esse abbracciano quindi una varietà importante di comportamenti disfunzionali che colpiscono in maniera sempre più crescente e “invisibile” gli adolescenti.


Progetti in cantiere per il futuro?

Gli obiettivi da perseguire si rivolgono all’area migranti, all’area forense e al proseguimento di un importante progetto di ricerca iniziato nel 2013. Il progetto ha come finalità principale quella di verificare l’efficacia di un supporto psicologico rivolto ad adolescenti e giovani adulti che si rivolgono al Pronto Soccorso per incidenti stradali. L’idea di iniziare un’attività di supporto per prevenire le recidive di incidenti, nasce dalla considerazione che il 30-50% dei giovani incidentati presenta un alto fattore di rischio di incorrere in una recidiva nel primo anno dal primo incidente. Le ricerche hanno anche evidenziano che prendere in considerazione dal punto di vista psicologico il giovane incidentato, anche con un unico colloquio, può contribuire a diminuire notevolmente il rischio di recidive (Marcelli et al). Il protocollo che proponiamo fa riferimento al progetto pilota per la prevenzione attiva, derivato da una ricerca-intervento svolta in 5 ospedali romani, denominato attualmente Sportello-Giovani di cui è referente la Prof.ssa Paola Carbone, socia onoraria della nostra associazione.

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