Scrivere per incontrarsi: l’esperienza di “Oltre il muro”
Tre aggettivi per descrivere l’associazione “Oltre il muro”.
Giovane, dinamica, presente.
Un po’ di storia. Quando nasce l’associazione e come nasce l’idea di rivolgere il proprio operato alla cura dei soggetti in stato di detenzione?
L’associazione nasce nel gennaio del 2006, dopo una serie di incontri organizzati da SVEP con lo scopo di far conoscere la realtà del carcere di Piacenza e con la speranza che da questi incontri sorgesse la volontà di fondare un’associazione di volontariato penitenziario, associazione a quel tempo inesistente. Diverse persone hanno compreso la necessità di una associazione di tale tipo e hanno quindi deciso di costituire un gruppo di volontari che si dedicassero agli emarginati reclusi e ai loro famigliari.
“Incontrarsi tra le righe” è il progetto che presentate all’interno della newsletter. Quali sono i soggetti coinvolti in questo percorso?
In questo percorso sono coinvolti la redazione del giornale “Sosta Forzata” - composta da una quindicina di detenuti “comuni”-e un gruppetto più esiguo di studenti dell’Università Cattolica di Piacenza, Facoltà di Scienze della Formazione. L’obiettivo del progetto è evidentemente l’incontro di persone, parole ed esperienze. Lo strumento privilegiato, la scrittura. Si scrive insieme, in silenzio e poi, chi vuole, può leggere. Si scrive e si condivide qualcosa di sé, qualcosa della propria infanzia, della propria storia. I fogli bianchi si riempiono di parole; alcune lente e prudenti, altre veloci e irrefrenabili. Quasi uno sfogo. Si scoprono paure e speranze comuni; dolori che assomigliano. Il senso sta proprio nello sperimentare direttamente questa somiglianza; viverla e non spiegarla con parole spesso banali o predicatorie. A volte, poi, gli scritti vanno ad arricchire le pagine del giornale “Sosta Forzata” e si aprono ad altri ascolti, ad altre esperienze. Senza enfasi, così come deve essere tra persone adulte.
Quali sono le difficoltà maggiori che si riscontrano nell’assistenza ai famigliari delle persone recluse?
Le maggiori difficoltà derivano dal fatto che spesso ci troviamo di fronte situazioni famigliari ingarbugliate, figli contesi e/o divisi fra genitori reali e genitori facenti funzione, grosse difficoltà finanziarie, principi morali confusi o inesistenti, livelli culturali bassi, rabbia e/o sfiducia verso il mondo, inaffidabilità.
Quali sono gli obiettivi di “Oltre il muro” per il futuro?
Incrementare le nostre attività che sono già tante e diversificate; in particolare vorremmo dedicarci al problema del lavoro cercando di collaborare in modo più riconosciuto e istituzionalizzato con le cooperative, gli imprenditori, gli enti pubblici e, comunque, con tutte le strutture atte a fornire attestati utilizzabili nel mondo del lavoro o attività lavorative vere e proprie.