“Idee verdi da condivivere”: la scuola cantiere

Un’azione partecipata di recupero sociale e ambientale
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Il Progetto “Idee verdi da condiVivere”, giunto alla sua sesta edizione, nasce per favorire l’inserimento sociale e lavorativo di giovani in condizioni di marginalità e disagio, attraverso il metodo della scuola cantiere.

Un modello formativo che insegna ai ragazzi le basi dell'edilizia, del giardinaggio e dell’artigianato artistico, e allo stesso tempo li rende protagonisti della riqualificazione di un luogo.

Oggetto della formazione è, infatti, un intervento di arredo urbano dall’alto valore artistico artigianale, al quale Terra Verde dà forma e colore attraverso rivestimenti in ceramica e mosaico, che raccontano la storia del luogo in cui si collocano e sono realizzati all’interno di un’area verde affidata dal comune di Bologna all’associazione.

Giorno dopo giorno i ragazzi imparano un mestiere e hanno immediatamente la possibilità di mettere in pratica ciò che apprendono, poiché la scuola cantiere riproduce un contesto lavorativo reale a contatto diretto con le aziende dei settori edile e del verde.

A questo proposito M. (19 anni, iraniano) racconta: “Qualunque posto dove andassi a cercare lavoro mi rispondevano di no, che ci voleva esperienza. Questo corso mi ha dato l’opportunità di farmela, l’ho frequentato per avere un futuro migliore”.

Dal lavoro manuale i ragazzi traggono una nuova consapevolezza di sè stessi e delle proprie potenzialità, come ci dice Y. (18 anni, ivoriano) “È un’esperienza un po’ tosta, perché prima non avevo mai lavorato, avevo fatto qualcosa così, ma quando quello che stiamo costruendo finirà e vedrò quel che ho fatto sarà una grande soddisfazione” . D. (19 anni, nigeriano) aggiunge “A me piace perché è una cosa soddisfacente; più è difficile e più quando riesci a realizzarla sei contento” e ancora J. (20 anni, filippino) “A volte è stata dura reggere la fatica, ma il mondo del lavoro è questo, perciò bisogna farsi forza. Ho cercato di metterci passione, altrimenti non si va da nessuna parte.”

Inserirli in un ambito pubblico significa renderli protagonisti del cambiamento e della valorizzazione di un luogo, che poi resta a beneficio dell’intera città. Questo permette loro di essere riconosciuti come valore attivo all’interno di una comunità, primo passo verso una vera e propria  integrazione.

“Prima andavamo in un parco e se rompevamo qualcosa non ce ne fregava niente. Ma adesso ho capito, ci abbiamo messo troppo per fare anche solo una piccola panca, non è una cosa facile, è qui che ho capito” ci spiega D. (18 anni, pakistano).

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I protagonistisono giovani dai 17 ai 25 anni, di diverse nazionalità, seguiti dai Servizi Sociali. Sono ragazzi fortemente problematici, ma assolutamente potenziali, che necessitano di acquisire competenze e di diventare al più presto economicamente, e non solo, autonomi.

Sono ex detenuti, senza dimora, richiedenti asilo, giovani in particolari condizioni di difficoltà economica o di disagio sociale e personale.

Sono persone altamente discriminate, che non hanno saputo/potuto affrontare percorsi formativi tradizionali, restando poi esclusi dal mondo del lavoro, con il rischio di ricorrere a qualsiasi tipo di risorsa per il sostentamento.

Ma sono anche ragazzi conducibili verso l’autonomia (per questo Terra Verde li accompagna anche dal punto di vista educativo, legale e lavorativo, oltre che tecnico), che possono diventare competenti e uscire dall’invisibilità e dalle rappresentazioni di sé squalificanti che spesso li caratterizzano.

A proposito del lavorare in gruppo ci racconta A. (22 anni, afgano) “Una cosa che ho imparato è il comportamento, perché il lavoro un po’ l’avevo già provato nel mio paese, ma il comportamento no, non è uguale; le persone sono diverse, qui si incontrano tante mentalità e a volte può essere difficile.”

Aggiunge M. (18 anni, italiano) “Ci vuole tempo per capire come sono gli altri, abbiamo imparato come comportarci, come convivere, abbiamo imparato ad andare d’accordo perché bisogna fare squadra”.

Ogni edizione coinvolge 15/18 ragazzi, per circa 500 ore individuali a cui segue uno stage in azienda; gli esiti occupazionali di chi ha concluso positivamente il percorso sono andati in questi anni dal 40 al 70% degli allievi assunti.

I ragazzi crescono insieme al progetto e vivono questa esperienza accompagnati e sostenuti dall’intera retecoinvolta; è proprio questa azione partecipata di recupero sociale e ambientale a motivare anno dopo anno enti pubblici e privati ad una reale collaborazione.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Provincia e Comune di Bologna, Quartiere Navile, Fondazione del Monte e numerose aziende edili e del verde. Sul progetto è stato realizzato un video: guardalo qui.

 

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Per altre informazioni visita il sito www.associazioneterraverde.it

Associazione Terra Verde O.N.L.U.S.

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