“Dire fare giocare”, salute e apprendimento in un'unica strada

Corsi di psicomotricità rivolti ai bambini
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“Dire, fare, baciare...” recitava la formula per iniziare il giochino, fatto da sempre dai bambini. Ecco un modo semplice e diretto per relazionarsi. Così è la psicomotricità: una relazione diretta con il bambino e del bambino con il mondo; semplice ma profonda; che si attua attraverso il gioco, la modalità naturale dell'infanzia.

Non una tecnica dunque, in prima battuta, ma l'inafferrabile dinamica di un rapporto in divenire, dove i soggetti non si definiscono mai nello scopo pragmatico ma nell'azione drammatica che accade. Con gusto, divertimento, leggerezza: dire, fare, giocare...

L'unico modo con cui l'interezza della persona si può sviluppare, in una armonia in cui mente, psiche, corpo procedono unitariamente.

Per questo “Dire fare giocare” ha due ambiti di intervento, le scuole dell'infanzia e la nostra associazione, con modalità simili ma diverse: il gruppo classe la prima, un gruppo che si costituisce ad hoc la seconda, dove anche i genitori hanno una parte importante, variabile a seconda dell'età.

Il ruolo dell’insegnante all'interno della sala psicomotoria si delinea chiaramente come osservatore della loro espressività motoria, cioè il modo del tutto originale che hanno di essere se stessi, di esprimere ciò che stanno vivendo qui ed ora, attraverso il gioco e le relazioni che stabiliscono con il mondo esterno: con lo spazio, il tempo gli oggetti e gli altri. Siamo dunque presenti per accompagnarli nelle loro scoperte, che partono esclusivamente dai loro desideri, rendendo il luogo e i giochi sicuri, cercando di trovare stimoli interessanti, senza imporgli attività guidate.

L'atrio è un luogo che riteniamo piuttosto importante perché rappresenta lo spazio intermedio tra la sala e l'esterno, tra il dentro ed il fuori, dove vengono accolti i bambini ed i genitori.

E' un luogo di conoscenze, di incontri, di attesa, di preparazione, è un luogo di intimità (il bambino si spoglia e si riveste), è luogo di saluti.

La sala di pratica psicomotoria è un luogo pensato per il bambino, in cui egli può esprimersi in una area di sicurezza; è uno spazio con un pavimento morbido dove rotolarsi, trascinarsi, giocare. Ci sono punti per saltare, arrampicarsi, scivolare. Sono presenti materiali che permettono di costruire, altri di lanciare, altri ancora di trasformarsi. E spazi per sistemare i propri oggetti personali.

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Il gioco senso-motorio: un corpo libero può esprimere e manifestare le emozioni; rabbia, aggressività, gioia e passione, nella corsa e nella lotta. L'esaurimento dei suoi bisogni di bambino dipende dalle possibilità di manifestare emozioni e dall'esprimere, senza colpe, ciò che si agita in lui. Pertanto, il suo “aggiustamento” emotivo sarà armonico e naturale se potrà conoscere, scoprire e sperimentare le sue emozioni in libertà, senza indirizzo o controllo.

L’espressione simbolica: la disponibilità ad entrare in relazione con il corpo offre all’insegnante la possibilità di “ sentire” nel modo del bambino e di costruire e intrecciare un dialogo affettivo che si consolida ad ogni appuntamento. Si instaura una storia ad episodi che non si può capire se non vissuta tutta dal primo incontro. Più si conoscono le tappe del vissuto di ogni bambino, più si stabilisce un rapporto di buon ambientamento con il luogo e un rapporto di qualità con l'educatore.

L’importanza delle regole: ci sono alcune regole molto importanti per poter giocare in sicurezza, che vengono spiegate chiaramente ai bambini prima di iniziare l’attività.

La nostra premura è innanzitutto far comprendere loro che non vogliamo che si facciano male, che esistono delle regole indiscutibili per la loro integrità fisica, anche condivisibili, cioè che si può trovare un modo per deciderle insieme.

E’ necessario restare sempre coerenti nelle decisioni, argomentandole con sicurezza per tutto il percorso, fino in fondo. Se i bambini si fidano e di conseguenza si affidano all'adulto presente, sono in grado di affrontare un no e di iniziare un processo di modificazione attraverso il gioco che lo trasformerà in una occasione di crescita positiva.

La rappresentazione grafica o con le costruzioni permette ai bambini di riprodurre quello che hanno sentito muoversi nel profondo. La lettura su questo tema è piuttosto ampia, ma sappiamo che ogni traccia, ogni produzione del bambino, costituisce sempre una rappresentazione di sé.

 

Per saperne di più visita il sito www.dinamicacentro.it/

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