Kamishibai: le buone storie che curano

Ovvero come aiutare i bambini ricoverati in ospedale
img_articolo_1_casina

Le storie, ormai da diversi anni, costituiscono il sottofondo che accompagna “Casina dei Bimbi” in tutti i suoi percorsi d'aiuto: dalle emergenze in ospedale fino alle iniziative culturali organizzate dalla stessa.

“Casina dei Bimbi” ha realizzato questo progetto, patrocinato dalla Provincia di Reggio Emilia, grazie all'unione di molte professionalità e ha deciso di regalare storie ai bambini non solo all'interno delle scuole ma anche ai piccoli pazienti ricoverati negli ospedali.

Nei momenti particolarmente difficili gli adulti, talvolta, faticano a trovare le parole giuste per confortare i più piccoli, ma una storia raccontata può servire più di mille discorsi. Parlare attraverso metafore può avvicinare al magico mondo dei bambini, che non sempre hanno la capacità di comprendere davvero ciò che accade attorno a loro. Le storie possono aiutare a trattare, semplificandoli senza banalizzarli, temi delicati come la malattia, la violenza, la nascita di un fratellino, la diversità, i cambiamenti della vita, la paura dell’abbandono e l'ospedalizzazione. Casina dei Bimbi si occupa della parte sana del bambino malato; cura con le storie e si prende cura delle storie.

Le storie sdrammatizzano, per questo i nostri volontari le usano per preparare i bambini all'intervento chirurgico, al prelievo ematico o per affrontare esami invasivi e in esse il bambino diventa il protagonista.

Il nostro progetto nasce in collaborazione con alcuni insegnanti in pensione del liceo d'arte Chierici di Reggio Emilia che decidono di realizzare per l'associazione i Kamishibai. Traducibile come "dramma di carta", il Kamishibai è una forma di narrazione che ha avuto origine nei templi buddisti nel Giappone del XII secolo. Nel nostro caso si tratta di un teatrino composto da una struttura di legno con due antine che fanno da sipario: nascosto dietro questo teatrino, il narratore infila i disegni da una fessura sul lato e li sfila dall’altro via via che procede nel racconto, come in un susseguirsi di pagine di un libro.  I bambini sono rapiti da questo metodo narrativo, creando un legame più vivace e quasi tangibile tra le immagini e le parole.

img_articolo_2_casina

Da qui nasce l'idea di coinvolgere gli studenti del liceo d'arte, ai quali si propone una borsa di studio per realizzare delle illustrazioni, attraverso tecniche libere, di tre storie donate all'associazione da un’insegnante della scuola primaria ('Guga Tartaruga non va in letargo', 'La prima eclissi... non si scorda mai', 'Faffa Giraffa non vuole le macchie'). Una bella collaborazione, una sinergia tra insegnanti, studenti, bambini e il mondo del volontariato.

Nascono le prime storie  che sono narrate sia da attrici teatrali nelle scuole e in eventi culturali, sia dai nostri volontari nelle sale giochi delle pediatrie e nelle camere di degenza.

Il progetto racchiude un pot-pourri di competenze che verranno sempre più valorizzate grazie al sostegno di persone che credono in ciò che stiamo realizzando. Il nostro obiettivo è  quello di creare nuove alleanze con enti pubblici e privati per coinvolgere sempre più studenti e bambini e arricchirlo con nuove professionalità e spunti innovativi.

E in questo modo continuerà anche per il prossimo anno la nostra collaborazione con l’Istituto Chierici. Collaborazione che va dall’assemblaggio dei teatrini all’illustrazione delle storie, fino ad arrivare alla loro narrazione con i bimbi dalle scuole primarie alla pediatria.

 

Per saperne di più visita il sito www.casinadeibimbi.org

Azioni sul documento