Welfare community e famiglie in rete: le attività della Cooperativa Babini

Tre aggettivi per descrivere la Cooperativa Paolo Babini.

Solidali, sia con le persone che accompagniamo nei diversi progetti sia fra lavoratori, nello spirito della cooperazione; positivi nella fiducia che sia possibile operare un cambiamento nell’esistente, ed infine radicati sul territorio, che ci conosce e ci aiuta a portare avanti la nostra missione principale, cioè aiutare i bambini e le famiglie in difficoltà.

 

Quando nasce la Cooperativa e come interagisce con l’omonima associazione che le ha dato i natali?
La Cooperativa è nata nel 1987, abbiamo passato i 25 anni di attività, un lungo periodo in cui siamo cresciuti così come sono cresciuti i ragazzi che abbiamo aiutato. Oggi seguiamo tanti progetti di cura, educazione ed avviamento al lavoro, ma le radici di ciò che siamo oggi risiedono nel volontariato e nelle persone che in maniera pionieristica hanno dato vita alle prime nostre case famiglia all’inizio degli anni ’80. L’anima del volontariato è custodita ancora oggi dalla nostra associazione.

 

Quali sono le azioni intraprese dalla Cooperativa per promuovere una politica di welfare community nel territorio?

Cerchiamo di fare cultura, di comunicare il più possibile con l’esterno i nostri progetti e di fare innamorare le persone della nostra missione, per poi lavorare insieme alla risoluzione dei problemi; inoltre rimaniamo fedeli alla nostra visione del volontariato come una grande occasione di incontro col territorio, come una ricchezza in termini di stimoli, risorse, punti di vista. E cerchiamo di lavorare in rete il più possibile.

 

Comunità educativa sperimentale con famiglie accoglienti in rete Santa Cecilia è l’iniziativa che presentate all’interno della newsletter. A chi si rivolge questo progetto?

Si rivolge innanzitutto ai bambini piccolissimi che sono stati allontanati dal Tribunale dei minori dalla loro famiglia d’origine, e in un momento così delicato della vita hanno bisogno di un’attenzione speciale. Oltre a loro, si rivolge a quelle famiglie che sono disposte ad aprire la loro casa ad un bambino per un periodo, non per sempre, ma il tempo necessario a consentire al giudice di prendere una decisione per il futuro. E’ l’incontro fra il bisogno di un bambino e la risorsa rappresentata da una famiglia che risponde a questa chiamata, con la mediazione di personale preparato professionalmente.

 

Quali sono gli obiettivi della Cooperativa per il futuro?

L’emergenza di questi tempi è il lavoro, che è collegato ad una prospettiva di futuro credibile per i giovani. Intendiamo quindi potenziare le attività di avviamento al lavoro ed inserimento lavorativo, sia per i giovani che per le persone svantaggiate, attraverso progetti che tengano presente il coinvolgimento del territorio ed il lavoro di rete.

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