Acli di Bologna: lavorare in rete e attenzione per le categorie dei lavoratori a rischio

Acli_logoTre aggettivi per descrivere Acli Bologna.

Useremo dei sostantivi per definire le Acli di Bologna. Storia. Le Acli esistono dal 1944 e, da allora, sono sempre state in grado di rinnovarsi e stare al passo con i tempi, con le esigenze mutevoli dei lavoratori e delle loro famiglie, che, fin dalle origini, cercano di tutelare. Storia per le Acli significa anche futuro: hanno giurato tre “fedeltà” nel 1955: ai lavoratori, alla Chiesa e alla democrazia. Nel 2000 ne è stata aggiunta una quarta, al futuro, per significare come una società che cambia richieda un occhio attento per saperne cogliere i bisogni. Attenzione è, appunto, il secondo sostantivo: tramite i Servizi e Circoli sul territorio, le Acli sono state in grado di cogliere i mutamenti della società ancor prima della politica, della sociologia, dell'opinione pubblica. Per questo hanno sempre saputo adeguarsi per tempo alle nuove esigenze delle famiglie bisognose e delle categorie di lavoratori più a rischio (lavoro domestico, lavoratori atipici, pensionati e lavoratori stranieri).

 

Qual è la mission di Acli nel territorio?

Le Acli sono presenti sul territorio in maniera capillare con i propri servizi di Patronato (che è quello che, storicamente, le caratterizza), con i Servizi Fiscali, con varie associazioni specifiche (ad esempio l'Unione Sportiva) e con una rete di più di 20 Circoli che promuovono attività culturali, assistenziali, caritative, di diffusione e discussione di tematiche legate alla cittadinanza attiva, al mondo del lavoro, alle esigenze dei soggetti deboli della società. I Circoli permettono alle Acli di essere sempre attente alle esigenze concrete di piccole realtà, altrimenti trascurate in una grande città come Bologna. I Servizi, invece, hanno una funzione fondamentale per i tanti cittadini, più o meno in difficoltà, che vi si rivolgono: le Acli si fanno tramite delle loro istanze con le Istituzioni e creano una rete con altre realtà del Terzo Settore, in nome del principio di sussidiarietà nella cui efficacia credono fortemente.

 

Uno sguardo ora alle vostre attività di comunicazione. Quando è nato il periodico Apricittà e a chi si rivolge?

Il periodico delle Acli di Bologna, l'Apricittà, nasce ben 27 anni fa e, da allora, accanto alla presenza costante dell'unico direttore Giorgio Tonelli, ha visto alternarsi in redazione e sulle proprie pagine tante firme prestigiose del panorama politico, associativo, ecclesiale e culturale della nostra città. Rivolto essenzialmente ai soci, ma aperto, come dice il nome, a tutti i cittadini, raccoglie sia pagine che presentano le attività dell'associazione, sia articoli di analisi di tante tematiche legate agli interessi aclisti. Lascia spazio all'opinione di tutti e analizza in modo imparziale la realtà a noi vicina, con uno sguardo alla nazione e al mondo, non perdendo però mai d'occhio il DNA aclista. Accanto ad esso, da alcuni anni abbiamo affiancato strumenti comunicativi più moderni: sito, newsletter e social network.

 

Quali sono gli obiettivi di Acli per il futuro?

Le Acli vogliono migliorarsi sempre, stando al passo con le esigenze di una società che, oggi, muta assai rapidamente. Intendiamo ampliare l'offerta di servizi con un occhio di riguardo per il “mondo colf” e per le famiglie in difficoltà. Un altro obiettivo a breve termine è quello di ampliare la rete di associazioni con le quali collaborare: essendo una realtà grande ed articolata, le Acli hanno rischiato, in passato, di essere un po' autoreferenziali. Ora, invece, vogliamo aprirci sempre di più alle altre realtà del Terzo Settore con cui condividiamo principi e obiettivi. Tutti i progetti che abbiamo in corso, infatti, coinvolgono tante altre associazioni con cui abbiamo intrapreso un cammino di crescita e apertura reciproca. Possiamo ancora fare di più, "fedeli al futuro" come recita il nostro motto.

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