Cooperativa Sociale “Scacco Matto”: dare un lavoro alle persone con problemi mentali
Quando nasce la cooperativa sociale Scacco Matto e qual è la sua mission?
Scacco Matto è una cooperativa sociale di tipo A+B, nata a Portomaggiore (Fe) nel 2010. La cooperativa si propone come scopo quello di perseguire l'interesse generale della comunità, in base alle esigenze emergenti di promozione delle risorse umane e all'integrazione sociale dei cittadini, attraverso:
- la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (tipo A);
- lo svolgimento di attività diverse finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (tipo B). Scacco Matto si rivolge a tutti i soggetti svantaggiati, prestando particolare attenzione a quelli in trattamento psichiatrico, gli invalidi psichici e gli ex degenti di istituti psichiatrici. La cooperativa vuole collocarsi tra la fine di un trattamento protetto e l’inserimento lavorativo, attraverso progetti mirati che possano permettere ai soggetti presi in carico un normale reinserimento nel loro nucleo familiare e l’avvio nel mondo del lavoro, con l’ausilio di piani di trattamento individuali, studiati e strutturati grazie anche alla stretta collaborazione dei servizi invianti. L’équipe di lavoro ora è formata da psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori professionali, operatori socio-sanitari e da persone svantaggiate.
Attività di tinteggiatura, traslochi e sgomberi. Queste le proposte occupazionali di Scacco Matto per agevolare l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Come vengono realizzate queste attività?
Questa serie di attività sono il primo tassello della parte “B” della nostra cooperativa. È necessario individuare i pazienti più abili nello svolgimento di tali mansioni che risultano essere molto impegnative sia fisicamente che mentalmente. La “palestra” che ci permette tale individuazione è il Club dell’amicizia. Questo è uno spazio concesso dal comune di Portomaggiore in cui avvengono piccoli lavori di assemblaggio e creazione di quadri permettendo ai pazienti di spaziare in base alle loro inclinazioni naturali. Gli utenti che mostrano maggiori abilità, sia per l’età, sia per le attitudini personali, possono sperimentarsi in queste attività esterne. Tre anni di duro lavoro hanno permesso di formare un gruppo eterogeneo di quattro utenti psichiatrici, che quotidianamente si impegnano nello svolgimento di tali lavori. La tenacia degli stessi pazienti, attraverso il mutuo aiuto e il duro lavoro degli operatori, ha permesso di stabilizzare in questo gruppo: due contratti a tempo indeterminato, un tirocinio formativo e una borsa lavoro. Gli utenti partecipano attivamente alle riunioni d’andamento suggerendo e vagliando nuovi progetti, anche solo stagionali come il giardinaggio, che poi portano a termine curando in completa autonomia anche i rapporti con i clienti. A oggi questo gruppo di ragazzi si è specializzato in queste mansioni e in totale autonomia contribuiscono al fatturato della cooperativa. Possiamo confermare quanto detto nei vari incontri con i servizi territoriali: “ I soggetti svantaggiati diventano risorsa fondamentale della cooperativa e modello per i futuri utenti”.
Scacco Matto rivolge anche una particolare attenzione ai soggetti in riabilitazione psichiatrica, riservando loro un servizio di trattamento psico-riabilitativo a domicilio. Come si svolge questo intervento?
La cooperativa ha sviluppato la parte “A” recentemente. L’attività socio-assistenziale è strutturata con un tutor che, collaborando strettamente con gli operatori dei Centri di Salute Mentale territoriali e in generale con tutti gli attori coinvolti nei vari progetti, si reca nelle abitazioni private dei pazienti e li aiuta, prima nella loro quotidianità casalinga, e poi in una lenta riconquista dello spazio sociale perseguendo obiettivi semplici come prendere l'autobus, fare la spesa o andare al cinema. In questo modo i pazienti possono riprendersi quell’esistenza che oggi vedono sfuggire dalle proprie mani, possono sperimentarsi in nuove autonomie senza temere il fallimento e di questo traggono giovamento anche i familiari che, per la presenza non occasionale di questi operatori, si sentono meno soli e meno gravati.
Attraverso questi percorsi seguiamo: 12 pazienti in quattro gruppi appartamento e cinque pazienti nel loro domicilio. Le attività principali sono quelle a sostegno della quotidianità: la spesa, le pulizie, i pasti e la cura del Sé. Attraverso questo percorso è stata assunta una paziente con un contratto a tempo indeterminato il cui lavoro è quello di occuparsi delle pulizie approfondite.
Passiamo al progetto presentato all’interno di Percorsi-news. “Ci vediamo in giro”è la storia di Luciano, un uomo in difficoltà che diventa risorsa per gli altri, un’esperienza raccontata direttamente dalla voce di chi il disagio lo vive e lo combatte. Come nasce l’idea alla base di questo progetto?
La cooperativa da sempre vuole dare il maggior spazio possibile ai soggetti in difficoltà, solo chi ha vissuto il disagio può comprendere a pieno la mission del nostro lavoro e attraverso un processo empatico può riuscire a dare quel qualcosa in più che qui viene accolto e accettato. Il Sig. B.L. ha superato ogni aspettativa. Da semplice borsa lavoro di 12 ore settimanali, oggi ha raggiunto un contratto a tempo indeterminato full-time, è il responsabile del suo stesso gruppo di lavoro, ed è il portavoce della cooperativa. Mensilmente si presenta anche alla riunione delle cooperative sociali del territorio e verbalizza l’incontro al posto del presidente e dei soci. Quest’uomo ha sviluppato una capacità d’osservazione mirata ed è ora in grado di gestire alcune situazioni problematiche nel gruppo di lavoro, mediare i conflitti e dettare i tempi in base alle risorse che dispone. Organizza il lavoro facendo un vero e proprio planning settimanale delle attività. È diventato leader positivo e involontario, tutto questo solo vivendo il proprio disagio per poi incanalarlo in nuove energie. Tutti questi ragazzi attraverso lo sforzo, l’impegno, la perseveranza si stanno sperimentando in questi nuovi ruoli in cui si calano a pieno e lo fanno per loro stessi, per migliorare il proprio status, dimostrando agli altri che anche loro ci sono.
Progetti in cantiere per il futuro?
Il prossimo futuro della cooperativa è quello di continuare sulla micro progettualità, adattarsi alle esigenze dei pazienti e mai viceversa. Con molto dinamismo intendiamo continuare il lavoro intrapreso di un mutuo aiuto collettivo: accoglieremo nuovi utenti in borsa lavoro e ne formeremo altri che possano aiutare nelle mansioni più disparate chi è più in difficoltà, dalle pulizie all’accompagnamento, dal pranzo alle manutenzioni, dalla tinteggiatura al giardinaggio. Il paziente che aiuta il paziente.