Il Laboratorio di Società
15.11.2012
Il Laboratorio di Società è un percorso di durata annuale composto da diverse attività interculturali quali l'insegnamento della lingua italiana L2, i laboratori di arti pratiche e la ricerca sociale sul senso di comunità attuato nella Provincia di Forlì – Cesena. Il progetto, reso possibile grazie al costante impegno ed alla passione dei giovani volontari dell'Associazione Laboratorio Mondo, ha visto una grande partecipazione. Nel 2012, 135 migranti di età adulta con diverse esigenze di apprendere la lingua italiana hanno partecipato ai corsi di italiano; 65 coloro che hanno deciso di frequentare i laboratori di arti pratiche: per la maggior parte inoccupati e casalinghe ma anche curiosi con il desiderio di avere un luogo dove incontrarsi e poter imparare nuovi saperi.
Il progetto è nato per valorizzare l'esperienza della conoscenza e della condivisione. L'obiettivo è quello di rompere gli schemi di pensiero: lo straniero non è solo un migrante e qualcuno da aiutare, ma una persona con delle competenze e delle conoscenze. Fornire uno spazio e degli strumenti adeguati sono i primi passi per trasmettere questo messaggio. Così avviene lo scambio: dall'insegnamento della lingua italiana si passa al suo utilizzo pratico come lingua veicolare durante i laboratori di arti pratiche.
Fin dai primi corsi di lingua e cultura italiana avviati nel 2009, è venuta alla luce l'esigenza degli studenti di trovare un luogo nel quale incontrarsi, spendere il proprio tempo libero ed instaurare relazioni. Molto spesso la spinta ad apprendere l'italiano nasce dalla volontà di avere un ruolo nella società dove si vive, anche se acquisire le competenze di base non è sufficiente per farne parte. Da queste riflessioni è partita la progettazione di laboratori di arti pratiche serali e gratuiti: spazi dove gli stranieri sono protagonisti grazie alle abilità che mettono a disposizione della comunità, dimostrando di potervi contribuire attivamente.
E’ nato così il Laboratorio di Società.
E' un laboratorio perché al suo interno si sperimenta il funzionamento della società e i suoi mutamenti. Attraverso lo scambio dei ruoli gli studenti dei corsi di italiano diventano insegnanti nei laboratori di arti pratiche e la lingua da oggetto di studio diventa veicolo per lo scambio. Ci si confronta in base alle competenze acquisite rispetto a quelle pregresse e non sulla diversa provenienza dei partecipanti. E’ un micro-contesto che valorizza il ruolo dell'istruzione e dell'educazione non formale, ruolo che, a nostro parere, dovrebbe essere a fondamento di ogni società civile.
L'istruzione e la formazione permettono la crescita umana e personale di ciascuno di noi, favorendo una miglior comprensione di noi stessi, di ciò che ci circonda e aumentando la curiosità e la sensibilità nei confronti della società, delle diverse realtà che la compongono e dei suoi mutamenti. Una società composta da individui in grado di sviluppare una cittadinanza attiva e consapevole che permetta di individuare strumenti e azioni di coesione e integrazione, una società che elimini i meccanismi di respingimento nei confronti dell'altro per rafforzare il senso di comunità e le relazioni sociali.
L'insieme delle esperienze vissute ed analizzate ci ha portato a capire che la scuola non risulta più essere l'unico luogo di apprendimento, è necessario individuare altre forme e spazi di apprendimento non formale al di fuori di essa: è in questo momento che la comunità stessa diventa protagonista. La comunità diventa motore per una spinta partecipativa dei cittadini. Una comunità, una città educante dove pubblico e privato si muovono assieme perché ogni luogo diventi spunto per un percorso formativo.