"Anche la cancellazione è violenza"

L’esposizione, realizzata dal Collettivo RivoltaPagina a disposizione delle scuole, raccoglie le storie di 45 donne che hanno dato un contributo decisivo alla scienza, alla fisica, alla letteratura e alla cultura in generale.

anche cancellazione è violenzaLa violenza sulle donne è il più odioso dei crimini. Lo è perché colpisce profondamente la dignità delle donne, nella maggior parte dei casi avviene tra le mura domestiche ed è inflitta da persone che si conoscono. Per ragionare sulle origini di questa violenza è necessario considerare la cultura che la produce: una cultura, la nostra, che si basa sulla rimozione sistematica del contributo che le donne hanno dato allo sviluppo della nostra storia. 

La mostra “Anche la cancellazione è violenza” nasce per dare cittadinanza a questa assenza e si costruisce assecondando il desiderio di alcune donne di cercare, scoprire, conoscere quelle donne che nel “tempo lungo” della storia hanno lavorato con testarda passione a progetti in molti modi necessari alla felicità pubblica, dal tergicristallo al DNA. Donne note e meno note, alcune eccezionali, altre diversamente illustri, tutte invisibili nel senso comune perché in molti modi ostacolate, quindi, di fatto, “cancellate”.

L’esposizione, realizzata dal Collettivo RivoltaPagina, raccoglie le storie di 45 donne dimenticate che hanno dato un contributo decisivo alla scienza, alla fisica, alla letteratura e alla cultura in generale. Un modo per abbattere gli stereotipi di genere e ridare onore e memoria a tutte le donne tagliate fuori dai libri di storia, recuperandone la memoria.

L’importanza di questa mostra, che valorizza le personalità femminili nella storia, è dettata dalla moltiplicazione di esempi positivi a disposizione dei giovani e per sollevare la pesante coltre di stereotipi che rallenta il percorso di emancipazione femminile. Ricordare e sottolineare la presenza femminile nella storia è un dovere civico e morale che può prevenire atti di discriminazione, la stessa da cui scaturisce quella violenza che ha causato tante vittime innocenti.

Affinchè si possa dare dignità alle donne, vogliamo ricordare con un esempio molto significativo, il pensiero di Rosalind Franklin,una scienziata inglese, vissuta ad inizio del secolo scorso, che ha scoperto la forma elicoidale del DNA, pur senza mai ottenere il riconoscimento formale della scoperta: "Solo quando sarà normale che una donna diventi una scienziata, o che un uomo voglia badare un po’ ai propri figli, quando i concetti di “maschile” e “femminile” non saranno poi accompagnati ad un sentimento di ostinata estraneità, quando ci si accorgerà che non ha senso competere quando si è parte di una sola umanità, allora davvero si potrà camminare insieme verso il progresso dell’essere umano".

Il filo conduttore dell’iniziativa espositiva si presta per esposizioni incentrate sulla ricorrenza della Giornata internazionale della donna, voluta dall'ONU nel 1977 a memoria delle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche per non dimenticare mai le discriminazioni cui le donne, le ragazze e le bambine sono oggetto in tutte le parti del mondo nei vari ambiti della vita nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite  nel 1999.

L’esposizione è stata acquisita dall’Assemblea legislativa nel 2016 ed è a disposizione gratuitamente degli enti pubblici e degli istituti scolastici che ne faranno richiesta.

Caratteristiche tecniche 
- 45 pannelli fotografici cm. 50x70
- 1 pannello descrittivo della mostra cm 50 x70
- Trasporto e allestimento a carico del richiedente

Il catalogo della mostra  (pdf, 10.1 MB)

Informazioni e prenotazioni:
Giulia Ferraresi - Gabinetto di presidenza dell’Assemblea legislativa
Viale A. Moro, 50 - 40127 Bologna
Tel. 051 527.5040 –Mail: giulia.ferraresi@regione.emilia-romagna.it

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