Cento orti
La Scuola Secondaria di l grado Luigi Orsi - IC 7 di Imola (BO) lavora al progetto Cento orti e venti mulini: un canale romagnolo da (ri) scoprire in collaborazione con l’IIS Scarabelli – Ghini; IC 5 di Imola.
Obiettivi del progetto:
- Promuovere le capacità di "lettura" critica delle fonti d'archivio e museali per delineare una 'evoluzione storica del bene;
- Offrire risposte esperte su tematiche culturali, tecnologiche e agrarie a partire da sollecitazioni date;
- Realizzare un progetto condiviso, progettato dagli studenti stessi, trasferibile nel tempo e nello spazio;
- Promuovere la tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale favorendone un accesso diffuso;
- Sostenere lo spirito di iniziativa ed imprenditorialità attraverso diversi eventi pubblici in cui socializzare le competenze raggiunte;
- Capitalizzare l'esperienza educativa per il progressivo sviluppo dell'identità culturale di ciascuno.
La storia
Dalle tracce di età romana alla sistemazione del tracciato in età alto medioevale ad opera dei monaci benedettini. Le lotte tra il Comune e il Vescovo per il controllo delle acque. L'uso dei molini in età basso medioevale e la gestione sempre più condivisa tra Comune e privati. Il Libro IV degli Statuti Comunali e il Bando Borromeo: la mappa catastale del territorio interessato dal canale contenente tutti gli orti, i maceri, le vasche, le fornaci e gli edifici che usufruivano delle acque.
La funzione commerciale
II canale ha mantenuto la funzione di idrovia almeno fino al XIII secolo; utile per il trasporto delle merci con piccole imbarcazioni da Imola al mare: sistemate su piccole barche, le merci discendevano sfruttando la corrente e risalivano tirate dai cavalli. Oggi il lungo percorso è fruibile a piedi o in bicicletta lungo la pista che corre parallela.
I mulini, l'archeologia industriale, i proprietari
L'acqua del canale era utile alla produzione di energia idraulica per lavorazioni manifatturiere e artigianali: mulini per grano e castagne, la brillatura del riso, cartiere, zuccherifici, la lavorazione della canapa. Sul canale si impiantano i primi stabilimenti imolesi di produzione delle ceramiche per l'impasto del materiale. In città le acque erano impiegate per il lavaggio dei panni.
Gli orti, la funzione irrigua, i derivatari.
Imola "città dei cento orti". Il canale viene utilizzato per bonificare i terreni depressi e paludosi, per irrigare con le torbide del Santerno i terreni ortivi ed arborei. I Conti Tozzoni, i maggiori possidenti terrieri: i poderi denominati Lastre di Sopra, Orto della Punta, Orto Mezzaluna. I prodotti tipici locali: cipolle agostane, il frumento vernino, il riso, le patate Juli e Quadrantina, il pomodoro, il sedano, l'albicocca Regina, i fragoloni, la canapa, le barbabietole da zucchero. Il sistema di irrigazione per infiltrazione.
Il canale oggi, gli utenti
Oggi il canale è ben presente nel territorio e in città: alimenta l'acquedotto industriale e conserva la funzione irrigua nel comprensorio di Imola. Nella frazione imolese di Codrignano è presente una piccola centrale idroelettrica, che produce energia pulita e rinnovabile. In città canale è solo in parte visibile: tratti scoperti e coperti si alternano a cintura della città.
Fasi dell'attività:
Fase 1 - ottobre 2015. Si è svolto un incontro per insegnanti ed operatori archivisti e museali per un percorso di formazione utile alla progettazione delle attività nelle classi seguendo il curricolo verticale di Istituto di educazione al patrimonio.
Fase 2 - novembre 2015-febbraio 2016. Ogni classe ha focalizzato la propria attenzione su un’area di studio. Si è avviata la ricerca tramite piste di indagine proposte dai ragazzi medesimi. Poi l'analisi delle fonti dirette selezionate con l'aiuto dell'esperto-archivista: gli alunni hanno osservato, analizzato, interrogato i pezzi d'archivio. Gli allievi dell" Istituto tecnico agrario "G. Scarabelli" hanno poi fatto da tutor rispetto alle classi della secondaria di l grado e/o primaria.
Si veda in particolare la presentazione realizzata.
Fase 3 - marzo- aprile 2016. Ogni gruppo classe sviluppa una criticità della tematica da valorizzare. Si cercano disponibilità materiali e finanziarie per pubblicizzare il risultato finale della ricerca-azione.
Fase 4 - maggio-giugno 2016. Il lavoro di ogni classe confluisce negli eventi previsti sotto forma di visite guidate alla cittadinanza, performance espressive di interpretazione dei contenuti e dei materiali proposti, rivisitazione di antiche tecniche agricole e trasformazione dei prodotti tipici, realizzazione di installazioni permanenti lungo il corso cittadino del Canale e di pannelli espositivi in cui vengono presentati pubblicamente gli elaborati degli studenti e gli esiti delle attività svolte
Risultati attesi:
Comunicati stampa, radio e TV per pubblicizzare gli eventi finali del percorso.
Produzione di locandine, manifesti, gadget con il personaggio guida del progetto per la valorizzazione e promozione del bene e dei prodotti agricoli tipici del territorio;
Pannelli espositivi da disseminare lungo il corso cittadino ed extracittadino del canale con QR code a diversi livelli;
Tutto il materiale sarà raccolto in un e-book con versione digitale e a stampa.
Pubblicizzazione dell'esperienza, del percorso compiuto, degli esiti, dei prodotti finali anche attraverso la vendita del Giornalino di Istituto “Sottobanco.2” con edizione speciale dedicata per l’istituto Comprensivo 7