Libera-mente

Legalità

L’IC 7 di Imola (BO) cura il progetto: Libera-Mente…fai la cosa giusta! in rete con: IC 2 di Bologna, IC 4 di Bologna; IS Paolini Cassiano; CPIA Imolese; Presidio del Circondario Imolese Alberto Giacomelli dell'Associazione Libera; Associazione Pereira; Polizia di Stato (specialità Postale e DIA); Cooperativa sociale Officina Immaginata; Associazione Cà Vaina di Bologna; Consulta Comunale dei ragazzi e delle ragazze - Comune di Imola; Centro Integrato Servizi Scuola e Territorio di Imola; Consulta per le Libere Professioni - Fondazione Cassa di Risparmio di Imola; Quotidiani locali: Sabato Sera, Nuovo diario messaggero e Il Corriere di Romagna

Obbiettivi:

-          informare e sensibilizzare gli studenti e gli insegnanti degli Istituti Scolastici di Primo grado e Superiori in rete sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie, alla promozione della legalità e della giustizia, all'educazione al senso civico e democratico e all'impegno contro ogni forma di corruzione attraverso le testimonianze di diversi attori ed esperti del settore, al fine di creare un momento di incontro, conoscenza e confronto tra il mondo scolastico, quello istituzionale e quello associativo;

-           far vivere ai ragazzi un'esperienza di protagonismo all'interno della propria scuola, divenendo soggetti attivi della vita della città, del territorio e "imprenditori" di se stessi;

-          fornire gli strumenti per una migliore e approfondita comprensione del fenomeno mafioso in Italia, delle sue implicazioni nella vita quotidiana, al Sud come al Nord, le infiltrazioni mafiose al nord, con particolare riguardo alla situazione di Imola;

-           favorire la presa di coscienza delle forme di resistenza che la società civile sa e ha saputo opporre nel tempo a questo fenomeno;

-           sostenere un trend di interesse e partecipazione da parte di studenti, insegnanti e cittadinanza al tema della lotta alle mafie, con eventi, servizi e ricorrenze proposti quali esperienze pubbliche e corali di pratica della cittadinanza attiva e partecipe.

 

 L'intervento nelle classi della scuola primaria e secondaria di l grado prevede 3 incontri in cui viene chiesto ai ragazzi di mettersi in gioco in prima persona; sono incentrati sull'educazione alla cittadinanza e alla partecipazione attiva, il tema della mafia e in particolare dell'atteggiamento mafioso, facendo parallelismi con i problemi legati al bullismo scolastico, nella vita quotidiana dei ragazzi. Segue la presentazione dell'associazione LIBERA nelle sue articolazioni per far conoscere uno strumento reale, attivo e ben radicato. A seguire, la prima dinamica: la costruzione di una città immaginaria, formata da 8 quartieri tematici tra i quali i ragazzi devono scegliere il preferito e lavorare insieme per costruirlo, presentarlo al resto della classe e palesarne vantaggi e difetti.

La seconda dinamica rende protagonista un personaggio, che nel quartiere ha una missione da compiere e si destreggia tra i rischi (mafiosi) che può incontrare; chiede aiuto ai quartieri limitrofi per evitare o fronteggiare la mafia. Alla fine ogni gruppo condivide i risultati. Ne consegue il collegamento mafia-città, la spiegazione delle "4 mafie" e dei loro traffici, la lettura del libro di Luigi Garlando "Per questo mi chiamo Giovanni". Alla lavagna si individuano le caratteristiche dello stereotipo del mafioso, poi ad ogni alunno viene dato un ornino di carta su cui scrivere un atteggiamento che ha subito o a cui ha assistito (bullismo, cyber bullismo ecc); le informazioni vengono lette ad alta voce e attaccate al quadro della città. Nella terza dinamica si racconta la storia di Giovanni Falcone (o di un'altra vittima di mafia) e si spiega come e perché nasce LIBERA, le diverse sezioni (LIBERA Terra, LIBERA memoria e si conclude con la presentazione del Presidio di LIBERA di Imola e Circondario). L'incontro prosegue con la proiezione del video di Pif "Addiopizzo story". Ad ogni ragazzo quindi viene data un'etichetta su cui scrivere un atteggiamento o uno slogan che lo aiuti a combattere la mafia e, dopo averlo letto ad alta voce, verrà apposto sugli omini posizionati nella città.

Il secondo ciclo di formazione prevede tre incontri da due ore in cui si approfondiscono gli aspetti specifici del fenomeno mafia attraverso il racconto di una vittima o di un testimone forte della sezione antimafia. Il primo incontro sarà dedicato ai beni confiscati, con la storia di Pio La Torre; il secondo incontro sarà sul processo "Biack Monkey" in corso a Bologna, attraverso gli articoli di Tizian; il terzo incontro avrà come soggetto le mafie al nord e i traffici illeciti sviluppatisi sul nostro territorio, con la storia di Lea Garofalo.

L'intervento didattico - formativo nella scuola secondaria di Il grado si comporrà di tre parti fondamentali: la presentazione della questione delle mafie in Italia, quali punti di forza hanno permesso il consolidarsi negli anni e divenire la prima impresa italiana in termini di fatturato, le forme di contrasto messe in campo in ambito istituzionale, giuridico e in ambito sociale, con particolare attenzione all'esperienza della rete Libera. Gli incontri si concludono con l'intervento di un ospite significativo che proponga direttamente agli studenti la propria testimonianza e si confronti con loro in una lezione dibattito.

In particolare si prevedono diverse fasi:

Fase 1 - Formazione sulle tematiche individuate e tecnologie specifiche rivolta ai docenti e al gruppo dei formatori tra pari. Organizzazione degli interventi nelle classi con le associazioni di riferimento.

Si veda in particolare il WORK IN PROGRESS aggiornato a marzo

Fase 2- Interventi nelle classi da parte di testimoni, esperti delle associazioni e del settore della lotta all'illegalità, alla corruzione e alle mafie in Italia. La pratica (marzo-maggio 2016)

Fase 3 - Ricognizione circa le evidenze nel territorio di realtà che si impegnano nell'affermazione di principi come legalità, responsabilità e trasparenza da pubblicare sul sito.

Fase 4 -Incontri periodici per la progettazione del prodotto e/o dell'evento finale; si incontrano gli esperti tecnici per la ricognizione degli strumenti, software, contatti utili e realizzazione dei cortometraggi.

Fase 5- Pubblicazione del sito web e della pagina Face book dedicata, inizio trasmissioni Radio Legalità, Flash mob. Gli eventi (marzo- ottobre 2016)

Fase 6- Realizzazione di una settimana dedicata a livello imolese in cui nelle scuole della rete si svolgono laboratori en plein air per la realizzazione di murales, gare sportive toccando i luoghi della legalità, esibizioni teatrali, proiezione dei cortometraggi, mercatini della solidarietà e incontri con i responsabili delle principali associazioni che operano a livello locale.

Risultati attesi:

Il progetto, nello sviluppo del percorso formativo, adotta un approccio multidisciplinare in grado di stimolare e coinvolgere lo studente, così come l'insegnante, su differenti livelli. Le lezioni frontali in aula saranno affiancate da:

• giochi e dinamiche di gruppo;

• utilizzo di materiale audio visuale a supporto delle lezioni stesse (video-documentari, fotografie, pannelli informativi, ecc);

• testimonianze dirette di persone o gruppi (rappresentanti di associazioni, amministratori locali, band musicali, ecc) che possono apportare il proprio contributo per una migliore comprensione delle tematiche trattate. Studenti e insegnanti potranno ascoltare direttamente la testimonianza di un ospite significativo, porre domande e sviluppare un dialogo che permetta non solo di acquisire informazioni di prima mano, ma anche stabilire un rapporto empatico con vicende sempre più vicine al nostro quotidiano.

L'obiettivo è quello di stimolare i ragazzi su differenti livelli, in modo da non coinvolgerli unicamente su un piano "didattico - razionale", ma anche attraverso stimoli "visivo- emozionali", "dinamiche relazionali" e "scambi umani"; in questo modo si tenta di veicolare i messaggi in modo più incisivo, integrando l'aspetto artistico - documentaristico a quello formativo ed educativo.

Inoltre le esperienze di peer education all'interno dei TEAM rendono attivi i giovani come promotori dei contenuti proposti così da consolidare la responsabilità nell'acquisire e nella trasmettere comportamenti di denuncia.

La strategia principale con cui vogliamo attuare invece le attività esperienziali vede come protagonista l'istituzione di 6 diversi TEAM organizzati come cooperativa scolastica virtuale: associazioni di alunni guidati da insegnanti, in qualità di tutor, che hanno il ruolo di osservatori e consiglieri. Si tratta di una cooperativa simulata, ma con un proprio statuto, i propri organi e un proprio obiettivo da raggiungere. Lo scopo dell'educazione cooperativa nelle scuole è quello di preparare le nuove generazioni a vivere e lavorare insieme: sviluppa fra i giovani la solidarietà, educa alla partecipazione democratica e all'accettazione dei diversi, all'assunzione di responsabilità personali e collegiali, alla gestione e al controllo dei vari progetti. Inoltre le esperienze svolte dimostrano come la costituzione di cooperative di studenti possa essere un validissimo strumento di interdisciplinarietà, un mezzo per valorizzare le diverse capacità degli alunni, un luogo di educazione alla condivisione, alla responsabilità e alla partecipazione. Costituendosi in cooperativa con una finalità chiara e definita in un progetto, gli alunni acquistano una mentalità imprenditoriale in cui però appare chiaro che la risorsa centrale è e resta l'uomo. Faranno capo alla cooperativa l'organizzazione e la gestione degli eventi programmati.

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