Io sono qui

Diritti, Legalità

Il progetto Io sono qui è realizzato dal Comune Di Ferrara - Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e Per Le Famiglie (FE), in rete con: Cooperativa Sociale Camelot; ISIT "Bassi Burgatti" di Cento (Ferrara); Istituto "Aleotti" Ferrara; Istituto Dosso Dossi di  Ferrara; ITI "Copernico- Carpeggiani" Ferrara.

 

Obiettivo primario è quello di mettere in relazione diretta ed aperta ad un dialogo tra pari i ragazzi appena immigrati e richiedenti asilo politico, portatori di esperienze emotivamente molto forti, con ragazzi autoctoni, scolarizzati negli Istituti Secondari che vivono una realtà totalmente diversa e ben più tranquilla.

Per ogni persona appena arrivata è indispensabile testimoniare la volontà al diritto alla legalità contro ogni violenza, all'accoglienza, al rispetto ed alla responsabilità verso gli altri. E' un esercizio di apertura mentale, di valorizzazione delle competenze personali che la scuola italiana in ogni sua proposta didattica quotidianamente porta avanti l'art 3 della Costituzione cita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l 'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l 'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori ali 'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

Promuovere e consolidare la rete di relazioni tra vari giovani soggetti attivi metterli in comunicazione, in un ambiente significativo come la scuola, rientra in un percorso di "Pedagogia della cittadinanza" di educazione tra pari, di civile convivenza e superamento dei pregiudizi, di contrasto all'indifferenza. Inoltre propone a tutti la ricerca di un proprio ruolo attivo ed un impegno personale verso gli altri proprio quando le circostanze internazionali sono particolarmente sfavorevoli

Il progetto proposto, in definitiva, vuole valorizzare il protagonismo dei giovani, fornendo loro occasioni di apprendimento diretto e di esercizio attivo di cittadinanza in una prospettiva inclusiva per tutti.

L'Italia, come altri paesi Europei, vive questo nuovo millennio in un clima di crescente migrazione e di presenze di mondi, culture e credi diversi fra contesti locali che si arricchiscono di lingue, profumi, sapori e colori dalle provenienze più svariate. Nell'attuale quadro sociale, l'incontro con l'altro con il "diverso" non è più limitato ad episodi sporadici, ma rientra nelle situazioni di vita quotidiana. E' a quest'ultima che bisogna far riferimento per comprendere gli ambienti della società globale. Solo da pochi anni il nostro Paese ha visto invertire la tradizionale tendenza per ciò che concerne i flussi migratori trasformandosi da paese di emigrazione a paese di immigrazione.

Questa lettura è confermata dai dati sulla presenza straniera inerenti la nostra Regione: emerge il carattere stabile dell'immigrazione; i numeri relativi a ricongiungimenti familiari, ai matrimoni misti, alle nascite, agli inserimenti scolastici, la compresenza di diverse fedi danno testimonianza della stabilità dell'immigrazione, di come l'immigrazione sia oggi non un fenomeno transitorio, bensì una dimensione strutturale della nostra società.

Tuttavia, il fenomeno migratorio, che rappresenta di per sé un'opportunità di arricchimento, è troppo spesso accompagnato da campagne mediatiche che promuovono la paura ed il sospetto per tutte le diversità, diffondendo messaggi che stigmatizzano intere popolazioni sulla base di comportamenti individuali. Ne consegue il relativo inserimento sociale della popolazione immigrata nel nostro contesto, caratterizzato da una significativa distanza fra quest'ultima e la popolazione autoctona.

L'implementazione di una politica sull'immigrazione, mirata all'inserimento dignitoso di chi vive nel territorio, deve partire dal riavvicinamento di tale distanza sociale anche attraverso la creazione di uno spazio alternativo che permetta di educare sia i giovani che gli adulti alla conoscenza e al rispetto delle diversità che sono entrate a fare parte del nostro quotidiano, per creare uno spirito di accoglienza, mutua accettazione, scambio costruttivo e arricchimento di valori.

Al di fuori della famiglia, la scuola è l'ambiente in cui si acquisiscono quei valori che ci accompagneranno per tutta la vita. A scuola si è sottoposti alle prime forme di inserimento sociale oltre i confini della propria famiglia. La scuola riveste un ruolo fondamentale quale primo mediatore dell'inserimento sociale teso ad evitare la separazione su basi etniche, linguistiche, religiose e culturali- anticamera del conflitto- attraverso l'insegnamento e l'apprendimento di dinamiche di socializzazione inevitabilmente caratterizzate da principi (di inclusione o di esclusione) che impregnano i messaggi condivisi.

Di conseguenza non possono esservi inclusione e scambio culturale e sociale senza che ad essi provveda in modo adeguato un'integrazione dei sistemi educativi e scolastici delle realtà di inserimento, intesa come strumento chiave non solo per la crescita individuale, ma anche e soprattutto per la prevenzione del pregiudizio, dell'intolleranza, della discriminazione e per lo sviluppo di un senso di appartenenza.

Partendo da tale consapevolezza, il Progetto "Io Sono qui" si realizza proprio all'interno delle scuole proponendo una pedagogia per la valorizzazione delle diversità culturali sul territorio attraverso la conoscenza del progetto Sprar, con lo scopo di sostenere la scuola affinché, anziché rafforzare stereotipi sulle culture d'origine degli allievi immigrati o degli allievi italiani che vantano un patrimonio culturale di migrazione, crei percorsi che aiutino ad apprezzare la cultura della mobilità in contesto europeo e oltre (e che d'altra parte accomuna da sempre civiltà di tutto il mondo) e diffonda una maggiore consapevolezza culturale. In quest'ottica il progetto ha integrato ed ampliato i programmi già sviluppati dalle scuole per la valorizzazione delle culture presenti sul territorio locale.

DESCRIZIONE e OBIETTIVI del Progetto:

Il Progetto ha come linea guida l’approfondimento e la conoscenza dell'ampio progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che è stato istituito a tutela del rifugiato nel 2002 dalla legge n.189/2002; lo SPRAR è costituito dalla rete degli enti locali che hanno come obiettivo la realizzazione di progetti di accoglienza e di integrazione.

Di conseguenza il progetto "Io sono qui" ha come obiettivo generale il rafforzamento sulle giovani comunità cittadine una "apertura al mondo" da intendersi nelle sue innumerevoli sfaccettature: dalla capacità di entrare in dialogo e confronto con altre culture alla disponibilità di mettersi in gioco per ricercare le somiglianze, e su queste puntare a discapito delle diversità separanti; dalla conoscenza di contesti e storie differenti di Paesi lontani alla capacità di raccontare e spiegare la propria storia e comprendere quella altrui; fino all ' inevitabile progresso culturale, sulla scia di quanto accade in Italia da secoli con una cultura nazionale, espressione del mix sociale delle tante civiltà che si sono succedute e incontrate nel corso del tempo.

Il progetto si propone infine di "promuovere l’integrazione sociale delle persone di diversa etnia, in un'ottica di rispetto delle differenze e di tolleranza", con i seguenti obiettivi specifici:

•Educare alla multicultura attraverso la conoscenza dei progetti di accoglienza

•Accogliere la diversità culturale attraverso i valori del rispetto e della tolleranza

•Favorire la valorizzazione delle diversità culturali e delle dimensioni internazionali

•Facilitare l'inserimento sociale e scolastico degli studenti extracomunitari

•Promuovere l'educazione alla legalità e alla solidarietà

•Agevolare il passaggio di informazioni e lo scambio costruttivo di esperienze

Partner:

ISIT "Bassi Burgatti" di Cento (Ferrara); Istituto "Aleotti" Ferrara; Istituto "Dosso Dossi" Ferrara; ITI "Copernico- Carpeggiani" Ferrara.

 

Attività:

Il progetto si articola in tre fasi. Ogni fase contribuisce allo scopo di promuovere una politica di scambio sociale e culturale sensibilizzando diversi soggetti del mondo scolastico (strutture, allievi, docenti, genitori) verso le diversità culturali ed il rispetto delle differenze attraverso l'educazione alla multicultura e alla solidarietà.

1. Durante la prima fase, tra ottobre e dicembre, le strutture scolastiche che hanno aderito al progetto hanno realizzato laboratori di educazione interculturale relativi alle tematiche menzionate sopra, concordate con i docenti in fase di programmazione delle attività. Gli alunni avranno modo sviluppare ed esprimere la propria concezione del tema della migrazione e della multiculturalità.

2. Nella seconda fase del progetto gli allievi avranno l'opportunità di discutere i temi trattati in classe ed approfondirne la conoscenza attraverso la riflessione e il dibattito sui significati di migrazione, cultura e discriminazione e del progetto Sprar attraverso la realizzazione di giochi di ruolo.

3. La terza fase del progetto vede la realizzazione di un incontro tra un gruppo di rifugiati e il gruppo classe, occasione di incontro e scambio.

Si prevede infine la realizzazione di una mostra- confronto realizzata da migranti e studenti sul tema "Io sono Qui- questa è la città che mi accoglie ", si prevede che la mostra possa essere esposta in modo itinerante in diversi spazi scolastici e non del territorio Comunale.

Nel dettaglio, il percorso , che coinvolge le classi IV e V degli Istituti secondari di II grado, si svilupperà in incontri della durata di due ore ciascuno. Gli interventi sono strutturati con esposizioni frontali da parte degli operatori seguite dal coinvolgimento degli alunni con metodologie attive, quali la discussione e il confronto di gruppo. Tali modalità operativi sono state prescelte con lo scopo di valorizzare gli interventi dei partecipanti per mezzo di uno scambio costruttivo di esperienze che favorisca la crescita personale.

Attraverso l'utilizzo di materiale visivo cartaceo e un linguaggio narrativo adeguato all'età degli alunni si realizzerà il progetto seguendo la seguente metodologia:

- incontro teorico sulle migrazioni;

- gioco di ruolo: simulazione della Commissione Territoriale, (gli studenti si dividono in gruppi e analizzano diversi casi veri di audizione in Commissione, dovendo dare un esito, e recitando il dialogo davanti ai compagni);

-terzo incontro con un gruppo di rifugiati per uno scambio con gli studenti;

- restituzione finale alla scuola

 

Risultati attesi:

Le attività che si svolgeranno all'interno del progetto volgono a contribuire a sollecitare gli allievi delle scuole coinvolte ad ampliare il proprio concetto di italianità per facilitare il loro processo di identificazione con nuove realtà più complesse, ma al contempo accoglienti ed inclusive.

A conclusione del progetto si attendono i seguenti risultati:

-          Miglioramento della conoscenza di alcuni aspetti di culture extraeuropee

-          Accoglienza della diversità culturale attraverso i valori del rispetto e della tolleranza

-          Valorizzazione della diversità culturale e della dimensione internazionale

-          Facilitare l'inserimento sociale e scolastico degli studenti extracomunitari

-          Promuovere l'educazione alla legalità e alla solidarietà

-          Agevolare il passaggio di informazioni e lo scambio costruttivo di esperienze

 

Documentazione delle tappe progettuali realizzate

 

Per gli studenti del Liceo Scientifico "Roiti" e del Liceo Artistico "Dosso Dossi", per quelli delle scuole medie "Dante Alighieri" e "Matteo Maria Boiardo", dal 7 gennaio 2016 si è aperta un’ulteriore garanzia di sicurezza all’interno delle proprie palestre scolastiche, con l'acquisizione di un defibrillatore. Si legga il report della cerimonia di consegna.

 

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