Storie di uomini e resistenza con Tomax Teatro

Memoria

 

Tomax Teatro con il progetto STORIE DI UOMINI E RESISTENZA, intende trasmettere alle nuove generazioni i valori che hanno costituito le fondamenta della Lotta di Liberazione Nazionale, facendo loro capire quanto questi siano tuttaltro che superati, ma vivi e pregni di attualità nella nostra preziosa costituzione.

Scrivono gli operatori di Tomax Teatro:

"Obiettivo del progetto “Storie di uomini e Resistenza” è stato quello di fare conoscere ai ragazzi i valori della Resistenza, attraverso le storie di veri partigiani e staffette che hanno combattuto per la lotta di liberazione. Sono stati i ragazzi stessi che, dopo avere incontrato il partigiano Mario Anderlini e avere letto le storie di altri partigiani e visto i video di alcune eroiche staffette che hanno dato la vita per non tradire sotto tortura i propri compagni, hanno voluto scrivere piccoli monologhi che hanno poi recitato in scena con sentimento e coinvolgimento.

L’arte e il teatro si sono rivelati strumenti educativi di forte coinvolgimento, in quanto hanno permesso ai ragazzi di apprendere attraverso le viscere, attraverso le emozioni, attraverso la propria sensibilità individuale e di gruppo i valori della democrazia, della libertà, dell’impegno civile e dell’antifascismo.  Crediamo che sia stata per loro un’esperienza importante e che abbia lasciato in loro un seme che germoglierà nel tempo. Molti di loro infatti non smettevano di portare storie, di scrivere riflessioni che sono state anche raccolte in una documentazione video che sta venendo montato.

Inoltre un risultato sorprendente è stato quello di trasformare il gruppo classe in vero gruppo  umano, intriso di fiducia e solidarietà, sempre pronto ad intervenire a sostegno dei propri compagni quando in difficoltà.

 

 

CON I RAGAZZI DEL CCR DI CALDERARA DI RENO

 

A Calderara il progetto è stato svolto in collaborazione con il Comune di Calderara e ha coinvolto 35 ragazzi del CCR- consiglio comunale dei ragazzi, che si incontrano in consiglio tutti i martedì per discutere  tematiche civiche. Il progetto è stato proposto proprio con l’obiettivo di formarli anche su quelli che sono i valori della Resistenza, della libertà e di democrazia. La collaborazione del coordinatore dei CCR Federico Paltrinieri e dell’Assessore Marica degli Esposti e del sindaco Irene Priolo è stata fondamentale per la riuscita del progetto e per il reperimento di tutti i materiali necessari all’allestimento degli eventi.

Attraverso il laboratorio prima e lo spettacolo poi sono stati presentati e fatti rivivere in forma teatrale avvenimenti, persone, valori e battaglie che hanno avuto luogo nel Bolognese durante la Resistenza (1943-45) .

Le fasi del percorso: 

Sono stati svolti 20 incontri della durata di 2 ore e mezzo.

Il primo incontro è stato dedicato a conoscere i ragazzi e a capire che cosa loro sapevano della Resistenza. Dopo aver dato loro la parola abbiamo distribuito una documentazione contenente diverse testimonianze di chi ha vissuto realmente la Resistenza.

Abbiamo poi cominciato un training teatrale mirato a formare un “gruppo” che fosse scevro dalle paure del giudizio altrui e soprattutto dall’auto-giudizio. Questo implica imparare a mettersi in gioco, imparare anche a sbagliare, a fare squadra, ma sempre con divertimento e voglia di costruire. I ragazzi sono entrati subito nel vivo del gioco teatrale.

Negli incontri successivi abbiamo comincia a mettere in scena alcune scene corali attraverso lavoro di improvvisazione. Alcuni compagni hanno trascritto le battute improvvisati sul canovaccio che avrebbe costituito la base per la stesura del copione.

 Lo spettacolo racconta la storia del partigiano Mario Anderlini,  un capo partigiano sulla cui testa i fascisti avevano messo una taglia di un milione di lire e un chilo di sale. La famiglia di Mario e quella della sua fidanzata Renata  erano sottoposta a continue persecuzioni da parte di fascisti e tedeschi, e così Mario Anderlini, nome di battaglia Franco, mise in atto uno stratagemma molto particolare: fece fare da una staffetta un finto santino da morto, e con l’aiuto del prete del paese mise in scena un finto funerale. Solo quando fascisti e tedeschi lo credettero morto smisero di dargli la caccia e di sottoporre a torture i suoi famigliari.

Alcuni dei ragazzi hanno desiderato scrivere piccoli monologhi del proprio personaggio, parti che sono state inserite nello spettacolo finale. Alcune ragazze si sono proposte per ricoprire il ruolo di costumiste e hanno collaborato alla messa in scena reperendo gli oggetti ed i costumi necessari.  Si è creato così un bellissimo lavoro di squadra.

 Momento cruciale del percorso  stato quando nella fase finale i ragazzi hanno incontrato di persona il partigiano Mario. Quando è stato loro comunicato che sarebbe arrivato a  trovarli Mario erano molto preoccupati di rendere giustizia ai valori e ai morti della Resistenza che Mario aveva realmente vissuto e conosciuto. L’incontro è stato a dir poco commovente in quanto i ragazzi conoscevano molto bene la sua storia e avevano già provato ad immedesimarsi nella sua parte, o in quella della sua fidanzata, della sua famiglia e dei suoi compagni. Lo hanno quindi ascoltato con grande interesse commentando ed anticipando le sue parole. Infine hanno fatto moltissime domande. 

Lo spettacolo è andato in scena il giorno 25 aprile al teatro Spazio Civico Reno del Comune di Calderara. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di salire su un grande palcoscenico, dotato di luci e mixer audio. Hanno imparato a muoversi sul palco, a dominare l’emotività e la paura, a prendere le luci, e a prendere gli applausi.  L’affluenza di pubblico è stata così elevata che molte persone hanno guardato lo spettacolo in piedi.

Docenti: Massimo Giudici e Alice De Toma dell’Associazione Tomax Teatro

 Per visualizzare il foto-racconto dello spettacolo di Calderara clicca QUI

 

 

 

CON I RAGAZZI DEL CCR DI BORETTO

 

Clicca QUI per scaricare il programma delle iniziative del 70° anniversario della Liberazione organizzato dal Comune di Boretto in collaborazione con ANPI e il Comitato per le celebrazioni: vi rientra anche lo spettacolo teatrale dei ragazzi delle classi 3° della Scuola Secondaria di primo grado “Mario Nizolio”, in scena il 30 aprile presso il Teatro del Fiume di Boretto.

A Boretto, provincia di Reggio Emilia, il progetto è stato svolto in collaborazione con l’amministrazione comunale e con le scuole Medie Nizolio in cui avevamo già lavorato anche negli anni precedenti sulle medesime tematiche. Il progetto ha coinvolto un numero complessivo di 65 ragazzi di terza media (in particolare la terza A, terza B e la terza C) che affrontavano il periodo storico della Resistenza nel proprio programma scolastico.

La collaborazione del professor Cantoni è stata fondamentale per il reperimento delle storie di resistenza avvenute a Boretto e per il reperimento dei materiali e il coordinamento dei ragazzi, così come la collaborazione dell’assessore alla cultura Gorgia Bia che ha messo a disposizione il teatro, il personale e molte delle scenografie.

 Le fasi del percorso: 

Sono stati svolti 6 incontri con ogni classe nell’aula magna della scuola. Essendo tre le classi coinvolte il numero complessivo di incontri è stato un totale di 18 incontri.

Il copione è stato diviso in tre parti, ognuna delle quali raccontava una diversa storia di azione partigiana, tutte e tre accomunate da un elemento ricorrente: il fiume. Ogni classe ha lavorato su una diversa storia. Il risultato è stato uno spettacolo diviso in tre atti.

Nel primo incontro abbiamo presentato ai ragazzi il progetto, discusso insieme  a loro di che cosa è stata la Resistenza, sondato le loro conoscenze e sensibilità, ed è stato quindi propedeutico allo svolgimento del progetto. Negli incontri successivi i ragazzi hanno cominciato fin da subito a improvvisare momenti di lotta partigiana avvenuti nella città di Boretto.

Il 19esimo incontro è stato svolto direttamente in teatro, dove sono state montate insieme le tre storie e dove sono stati provati i cambi dei personaggi. Alcuni personaggi sono stati infatti interpretati da tre diversi ragazzi appartenenti ognuno ad una diversa classe. Per dare continuità allo spettacolo è stato scelto un elemento fortemente riconoscibile, un costume o una postura, che permettesse ai tre ragazzi di effettuare velocemente lo scambio dietro le quinte e di rientrare in scena perfettamente riconoscibili nel loro ruolo.

I professori ci hanno fornito tre storie di Resistenza avvenute a Boretto nel 1944, in ognuna delle quali il protagonista era il fiume.

Infatti a Boretto nel 1944 i bombardamenti aerei abbatterono  il ponte che aveva una funzionalità indispensabile per la popolazione.

Fu dunque necessario istituire un servizio di traghetto per permettere a tedeschi, fascisti e civili, abituati ad attraversare il ponte tutte le mattine, di passare da una riva all’altra.

Quando la risalita degli alleati era imminente e i tedeschi in fuga cercarono disperatamente di attraversare il fiume per raggiungere le altre postazioni tedesche sull’altra riva. I pontieri, d’accordo con i  borettesi e protetti dai partigiani nascosti non molto lontano, si misero d’accordo di nascondere tutte le barche. Il piano riuscì, perché i tedeschi, presi dal panico decisero di tentare la traversata a nuoto e la maggior parte di loro morì per annegamento.

Le storie sono riscritte in forma teatrale e ogni classe ha drammatizzato una diversa parte della storia. Solo l’ultimo incontro, che si è svolto direttamente in teatro,  è stato dedicato al montaggio delle tre parti.

Non è stato difficile coinvolgere i ragazzi, che hanno subito accolto il progetto con grande entusiasmo, con grande voglia di fare e curiosità di conoscere la storia e di mettersi in gioco per farla rivivere.

Lo spettacolo è andato in scena il 30 aprile al teatro comunale di Boretto alle ore 21 con grande affluenza di pubblico.

 Per visualizzare il foto-racconto dello spettacolo di Boretto clicca QUI

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