Identità in movimento

Memoria Diritti Patrimonio

L'Associazione culturale SMK Videofactory di Bologna cura il progetto Identità in movimento, rappresentazioni locali e globali in collaborazione con il Liceo Laura Bassi di Bologna, indirizzo Scienze Umane, corso documentaristico - cinematografico.

VEDI QUI LA RELAZIONE FINALE  (pdf, 288.7 KB)

 

CONTESTO

Il progetto intende:

- accreditare il valore educativo del video-documentario e incentivare l'analisi critica delle fonti di informazione multimediali

- affrontare alcune questioni relative alla cittadinanza (circolazione dell'informazione, diritti consolidati e nuove frontiere dei diritti, partecipazione del singolo alla vita collettiva) grazie all'esperienza diretta di documentaristi e distributori di documentari.

- affrontare il tema delle differenze (fra le storie individuali, differenze di ruolo e posizionamento, di punto di vista e opinione), in particolare sottolineando l'importanza dell'alterità (nelle sue diverse forme) come un vero e proprio patrimonio da tutelare e conoscere.

- affrontare la memoria come un processo in continua costruzione, a cui tutti possiamo partecipare, che crea rappresentazioni collettive e localizzate, contrasti, identità.La tecnica documentaristica, anche grazie all'espediente dell'intervista, può contribuire a creare mappe di comunità, sulla base delle quali condividere punti di vista sui luoghi condivisi.

- offrire una prospettiva generale sul patrimonio, non inteso nel senso esclusivo di nostra eredità materiale, bensì estendendo questo concetto a ciò che ogni società preserva, porta con sé e può decidere di mettere in condivisione.

 

ATTIVITA'

Nella presente edizione di Concittadini, a seguito della positiva esperienza degli anni passati, si prosegue un percorso di co-progettazione con il liceo Laura Bassi, in particolare con i ragazzi del corso documentaristico cinematografico. La formula della partecipazione alle attività di Concittadini intende raffinare la positiva sperimentazione degli scorsi anni: appoggiandoci al catalogo di Distribuzioni dal Basso / Open DDB, piattaforma di distribuzione di contenuti in creative commons, SMK ha imbastito un percorso didattico tematico, che riesce a interessare diversi assi proposti dall'iniziativa (memoria, diritti, patrimonio). In particolare è stato possibile, in accordo con i referenti delle due istituzioni educative coinvolte, individuare un tema comune da declinare secondo diverse modalità a seconda della composizione delle classi coinvolte e delle richieste specifiche del docente di riferimento.

Il percorso  permette di approfondire un tema caro ai documentaristi, la scoperta dell'“altrove” e la nostra relazione con esso. Tale tema sarà declinato secondo diverse prospettive, sotto il profilo dei diritti, della creazione della memoria e della tutela e valorizzazione del patrimonio. Le diverse prospettive contribuiscono a stimolare i ragazzi alla partecipazione e alla pratica della cittadinanza attiva.

Il percorso si articola in diversi moduli:

- Conoscere l'altrove e rappresentarlo. In riferimento alla nostra attività documentaristica e portando ai ragazzi delle esperienze di prima mano, si avvierà una riflessione sulle occasioni di conoscere realtà geografiche e culturali lontane dalle proprie. Si affronteranno alcune modalità di raccontare l'ormai quotidiana esperienza dell'alterità, fra cui da parte nostra mostreremo le potenzialità del video- documentario inteso come tentativo di rendere in modo particolare l'esperienza del viaggio. Alcuni estratti di film aiuteranno ad avviare uno scambio con i ragazzi.

- Identità e frontiere. Il mondo in cui viviamo è caratterizzato da una frenetica e generalizzata mobilità: tutti viaggiamo. Ma perchè? L'uomo viaggia per curiosità, ma anche per necessità. La volontà di spostarsi nello spazio può derivare dunque da diverse motivazioni; con il materiale reso disponibile da DDB, cercheremo di capire alcune di queste motivazioni e il significato che esse hanno sia per la dimensione individuale di chi lascia la propria terra per raggiungerne un'altra, sia per il cambiamento che questo spostamento comporta nella dimensione sociale, sia per la creazione di nuovi immaginari collettivi e di nuove politiche della memoria ad essi legate.

- La mobilità come un diritto. La linea del discorso precedentemente intrapreso ci conduce ad affrontare il problema del diritto alla mobilità su scala internazionale, recentemente oggetto di negazioni più o meno legalizzate, dalla costruzione di muri attorno alla “fortezza Europa” alle temporanee sospensioni dei trattati di Schengen, al cambiamento in senso restrittivo delle leggi nazionali sull'immigrazione. Questo ci condurrà a prendere in considerazione come si costruiscono le categorie che regolano la mobilità dei flussi internazionali di persone, negando l'accesso a un suolo nazionale o garantendo nuove possibilità. Si parlerà in particolare delle idee di rifugiato, diritto di asilo, migranti, clandestinità. Aiutati da materiale documentaristico forniremo diverse prospettive riguardo alla gestione di quei flussi recenti, dichiarati “emergenze” da parte degli organi, statali e non, che se ne occupano. Attraverso le voci dei protagonisti dei documentari si andrà, insieme alla classe, ad analizzare i significati di queste parole nelle vite delle persone che le “subiscono”. Che impatto ha, sull'esperienza di vita di un uomo o di una donna, il fatto di essere definito “rifugiato”, “immigrato”, “clandestino”, “beneficiante del diritto d'asilo”? Cosa succede una volta che alla persona viene imposta una di queste etichette? Cosa viene dopo? Si rifletterà su queste domande insieme ai ragazzi. Il documentario permetterà di osservare diversi punti di vista, diversi modi di raccontare la pluralità come base della cittadinanza.

- L'altrove vicino a noi. Rivolgendo lo sguardo a uno spazio vicino, a Bologna e alla sua storia, si potranno raccogliere elementi che hanno costruito una memoria collettiva locale. Alla luce dell'indirizzo specifico delle classi a cui è rivolto (corso documentaristico-cinematografico della scuola Laura Bassi), si intende approfondire l'utilità del video-documentario per la raccolta di testimonianze e di documentazione legate alla città ed al suo patrimonio, sia materiale che immateriale. La tematica su cui lavorare sarà scelta insieme alla classe, per sottolineare l'importanza del processo creativo, individuale e collettivo allo stesso tempo, ma mai imposto dall'esterno. I quartieri di Bologna potrebbero rappresentare, in questo senso, un buon campo di sperimentazione: la loro storia, i nomi delle loro vie, i testimoni dei loro cambiamenti, sono un luogo fertile per mostrare ai ragazzi l'importanza del “fare memoria”, e condurli in un percorso volto alla sua creazione. Questo progetto prevede infatti una parte di attività sul campo, dove i ragazzi potranno intervistare alcuni testimoni dell'evoluzione e dei cambiamenti del quartiere. Documenteranno infine, attraverso il video, il loro viaggio nella storia e nel patrimonio della città.

Ai momenti di lavoro in classe seguirà l'individuazione di modalità attraverso le quali gli studenti potranno restituire all'associazione e alla rete coinvolta nel progetto, un'elaborazione degli stimoli acquisiti: avranno così modo di testimoniare la loro partecipazione al progetto (secondo modalità da definire: con un testo, un video, una raccolta di immagini) cercando a loro volta di raccontare tematiche relative ai diritti, la cittadinanza, l'alterità e la memoria.

Tra gennaio e marzo sono stati sviluppati tre incontri (a cui ne seguiranno uno/due conclusivi) con i ragazzi del corso in Scienze Umane, indirizzo documentaristico-cinematogafico, così definiti: 

  • Primo incontro: presentazione alla classe di “Do you remember Balkan Route” un progetto multimediale sotto forma di Web Doc ideato e realizzato da SmkVideofactory e Graphic News. Durante questo incontro è stato possibile sensibilizzare gli studenti alla tematica del “confine”; si è ragionato su tale concetto prendendo spunto dal viaggio intrapreso dai rifugiati siriani nell’anno 2015, per poi focalizzarsi sull’idea più generale dei confini personali, che ognuno di noi vive e percepisce nella sua esistenza quotidiana;
  • Secondo incontro: si è suddiviso la classe in cinque gruppi di lavoro, ciascun gruppo con il compito di raccontare “Il Confine”, utilizzando diversi linguaggi, secondo la propria esperienza personale. L'associazione coordinatrice ha seguito l’ideazione di ciascun progetto, che sarebbe poi stato realizzato autonomamente da ciascun gruppo.
  • Terzo incontro: visione preliminare dei lavori svolti. I diversi gruppi hanno realizzato, a seconda delle rispettive capacità tecnico-creative, e degli strumenti che preferivano, lavori molto variegati, rispondendo in maniera estremamente intraprendente al compito loro affidato.

 

A questi incontri ne seguirà un quarto, che avrà l’obiettivo di preparare i ragazzi alla creazione di una “presentazione interattiva” dei loro lavori, ad una platea.

Riteniamo che questo passaggio di responsabilizzazione sia fondamentale, e sia base della cosiddetta “cittadinanza attiva”; saper interpretare infatti gli stimoli che provengono dall’esterno, farli propri, elaborarli criticamente ed essere, infine, in grado di raccontare il proprio percorso ad altri, risulta essere uno dei modi più efficaci e più diretti per crescere con consapevolezza nella società ed esserne parte attiva ed intraprendente. 

Marta Melina

Smk Videofactory

 

Di seguito alcune immagini dei laboratori coi ragazzi della classe 2^G :

 

Tra gli elaborati prodotti in classe, si veda in particolare la relazione sul tema del giornalismo e sul concetto di confine ideologico. (pdf, 62.1 KB)

Sono stati prodotti anche tre video

 

Risultati attesi:

Questi percorsi si propongono di condurre gli studenti coinvolti a conoscere più approfonditamente la comunicazione audio-visiva, comprendendone possibilità e limiti. Attraverso questo strumento, gli studenti potranno elaborare stimoli complessi e produrre riflessioni e materiale in autonomia. Per quanto riguarda i due temi affrontati, diritti e memoria, si intende arrivare a un confronto nell'ambito del gruppo-classe sulle pratiche e sui valori che fondano la convivenza democratica e il benessere collettivo.

 

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