Fuga per la vita
Il progetto Fuga per la vita, Percorso in tre fasi: dicembre 2016 – Gennaio / febbraio 2017 è curato dall'A.N.P.I. - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - sezione Santarcangelo di Romagna (RN), in rete con l'Associazione Circolo dei Malfattori di Poggio Berni (RN), e l'Università degli Studi di Bologna.
Il progetto nasce con la volontà di approfondire i vari aspetti della problematica ed è quindi indirizzato agli Amministratori, agli studenti delle scuole superiori e alla cittadinanza.
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QUI LA RELAZIONE FINALE (pdf, 316.7 KB)
CONTESTO
Ci sono attualmente nel mondo (ultimo censimento Unhcr) 65,3 milioni di profughi: uomini e donne costretti a scappare da situazioni estreme di crisi e a cercare asilo all’estero, perché restare nel proprio paese significherebbe esporre a rischio non solo la propria libertà ma la propria stessa vita. E’ la maggiore e più grave catastrofe umanitaria del terzo millennio, che ha già provocato decine di migliaia di vittime, sofferenze enormi e la palese violazione dei diritti fondamentali dell’uomo per milioni di persone. Il percorso proposto mira ad analizzare il problema, sottolineando in particolare due aspetti:
– Il numero dei profughi è in crescita esponenziale, superiore ad ogni previsione. Così come ha assunto le caratteristiche di una strage il conto delle vittime: solo negli ultimi tre anni (2014, 2015 e metà 2016) e nel solo bacino del Mediterraneo, si registrano (14 luglio 2016) oltre 11 mila morti. Eppure si è solo agli inizi: tutto lascia credere che proprio questo sarà uno dei problemi fondamentali del futuro a breve e medio termine ma non è escluso anche a lungo termine.
– Le risposte messe in campo dal Nord del mondo e, in particolare, dall’Unione Europea e dell’Italia per fronteggiare una crisi così spaventosa
ATTIVITÀ
Prima fase - Una strage annunciata. Esame della situazione generale, partendo dagli ultimi dati sul numero dei profughi e delle vittime.
Tre i filoni guida:
– Chi sono i profughi, da dove e perché scappano, analisi della situazione geopolitica delle principali aree dalle quali provengono (essenzialmente Africa e Medio Oriente, scendendo più nei particolari per alcuni paesi specifici), come fuggono e attraverso quali vie, il traffico e la tratta di uomini, la situazione nei paesi di transito e prima sosta, le mete, le rotte di accesso all’Europa
– Cosa “trovano” i profughi nella fase finale della loro fuga: le barriere della Fortezza Europa e le conseguenze di queste barriere
– Le soluzioni possibili
Relatore: Emilio Drudi Giornalista, collaboratore dell’agenzia Habeshia, cofondatore del Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos
Seconda fase. L’indifferenza
La catastrofe umanitaria in atto si sta svolgendo nella sostanziale indifferenza della politica e, soprattutto, dell’opinione pubblica. Dimenticando o ignorando che questo voltarsi dall’altra parte equivale a rendersi complici della strage in atto. Esattamente come è accaduto con la Shoah, che non sarebbe stata possibile senza la complicità, l’opportunismo, il conformismo e, appunto, l’indifferenza di milioni di “uomini e donne comuni”.
Questo tema sarà sviluppato attraverso uno spettacolo teatrale prodotto da Cantieri Meticci, una compagnia di Bologna, con attori in maggioranza essi stessi profughi, da presentare in prossimità della Giornata della Memoria, con il coinvolgimento delle scuole.
Coordinatrice: Federica Zanetti Università di Bologna
Terza fase. Analisi e proposte a confronto
Dibattito fra esperti. Esame della situazione del “pianeta Italia” sotto diversi punti di vista:
politico e umanitario; medico/sanitario; giuridico, politico-amministrativo sul territorio. L’idea è quella di far intervenire quattro esperti nei campi prescelti: il rappresentante di una Ong o una associazione con una vasta esperienza del problema, un delegato di Medici senza Frontiere (che si occupa dei profughi dal salvataggio in mare all’assistenza a terra), un giurista, un sindaco impegnato in prima linea nel sistema di accoglienza.
Diversi i personaggi già contattati o che si prevede di contattare:
– Gli aspetti politici e umanitari: don Mussie Zerai, sacerdote eritreo, fondatore dell’agenzia Habeshia e candidato al Nobel per la Pace nel 2015
– Aspetti medici/sanitari: Tommaso Fabbri, responsabile del progetto Italia e Marco Bertotto, del direttivo nazionale di Medici senza Frontiere.
– Giuristi: Fulvio Vassallo Paleologo, università di Palermo, membro dell’Asgi (Associazione Giuristi per l’Immigrazione); Luca Masera, esperto di diritti umani, docente all’Università di Brescia, membro dell’Asgi; Alessandra Ballerini, avvocato, attivista per i diritti umani, legale della famiglia di Giulio Regeni, esperta dei problemi dell’immigrazione; Arturo Salerni, avvocato, esperto dei diritti umani e dei problemi dell’immigrazione, difensore dei familiari delle vittime nel Processo Condor, presidente del Comitato Nuovi Desaparecidos.
– Sindaci o amministratori locali: Mimmo Lucano, sindaco di Riace; Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa.
Conduttore del dibattito: Emilio Drudi