Corpo a corpo

Diritti

L'ISL M. di Canossa di Reggio Emilia realizza il progetto Corpo a corpo contro la violenza sulle donne in collaborazione con Anpi, Libera, Associazione Papa Giovanni XXIII, Istituto Alcide Cervi e Tribunale di Reggio Emilia.

VEDI QUI LA RELAZIONE FINALE  (pdf, 2.1 MB)

DI GIULLARESCENTI CHE RICOMPRENDE ANCHE CORPO A CORPO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

CONTESTO

Dalla dichiarazione ONU fatta in seguito alla IV Conferenza Mondiale sulle donne, nella quale venne redatto un Programma d'azione che poneva tra gli obiettivi prioritari degli Stati membri quello della lotta alla violenza sulle donne, si legge che "la violenza contro le donne costituisce una violazione dei diritti fondamentali e delle libertà fondamentali delle donne. Questa violenza esiste in tutte le società, in gradi diversi contro le donne e le bambine di tutte le età e di ogni livello sociale (...) L'espressione violenza contro le donne designa tutti quegli atti di violenza diretti contro le donne, comprese le minacce di tali atti, la limitazione o la privazione arbitraria di libertà nella vita pubblica o privata. Ingloba senza limite alcuno, le forme di violenza di seguito menzionate: violenza fisica, sessuale, psicologica esercitata nella famiglia o nella società, perpetrata o tollerata dallo Stato ove questa sia esercitata".

Il progetto resta all'interno di Giullarescenti (il progetto del Liceo Canossa che ogni anno rinnova gli appuntamenti educativi sulla cittadinanza attiva), applicandone metodologie e perseguendone e declinandone con questi temi i macro-obiettivi caratterizzanti.

Sono da tempo avviati contatti per fare iniziative di "educazione fra pari" su questi temi in occasione dei cosiddetti "monte-ore" organizzati dal Consiglio d'Istituto, in particolare dai rappresentanti degli studenti,e dal Comitato studentesco.

Sotto elencati sono gli argomenti del percorso proposto:

- Le radici culturali della violenza contro le donne: quando le leggi di protezione e tutela non bastano.

- La relazione tra maschi e femmine adolescenti: individuazione di campanelli di allarme e possibili strategie di fronteggiamento e cambiamento.

- La voce dei coetanei che non partecipano al progetto

- Le risposte delle Istituzioni locali: interviste a interlocutori privilegiati

- il centro antiviolenza: luogo di ascolto, progetti e libertà dalla violenza.

 

ATTIVITA'

Si prevedono incontri pomeridiani di ricerca e produzione di materiali (testi, fotografie, presentazioni informatiche e video) sui temi del percorso, anche a supporto delle produzioni utili per attività progettuali di ispirazione artistica, quali, per esempio, le attività teatrali programmate sul testo delle "Supplici" di Eschilo. Inoltre sono previste iniziative di approfondimento della conoscenza della condizione percepita e della situazione statisticamente rilevata dell'esercizio della violenza contro le donne nelle nostre comunità. Si realizzeranno, oltre agli incontri con I'ANPI sulla memoria delle differenti forme di violenza contro le donne, entro dicembre incontri l seminari programmati con l'Associazione "Nondasola" e l'Ufficio Pari Opportunità del Comune di Reggio Emilia; visita e attività di laboratorio presso la "Casa delle donne" gestita, nel Comune di Reggio Emilia, dall'associazione "Nondasola".

- Sabato 25 marzo, la 2^ H del "Matilde di Canossa" di Reggio Emilia ha assistito allo spettacolo di danza “Non più vittime del silenzio” nell’ambito del progetto Leggere per Ballare, frutto di una collaborazione tra Federazione Nazionale Associazioni Scuole di Danza, Assessorato Pari Opportunità e Associazione Nondasola. Per la classe e per il "Canossa" è stata una pietra miliare del percorso "Corpo a corpo contro la violenza sulle donne", realizzato per il secondo anno consecutivo grazie appunto alla collaborazione fondante di "Nondasola". 

Elena, 16 anni "solo" il prossimo agosto, lo (e si) racconta così:

Lo spettacolo mi è piaciuto molto e mi ha insegnato tante cose.

Perché mi è piaciuto?

Perché ho potuto imparare a leggere il linguaggio dei corpi, emozioni forti talmente tanto che non possono bastare le parole, bisogna vedere il corpo reagire: di gioia quando salta allegro, d'amore, quando si rifugia nelle braccia dell'amato e si muove in sintonia come una persona sola, di dolore, quando trema ed esegue movimenti sgraziati oppure di morte quando si muove come impazzito e poi cade e non si rialza, e di sostegno quando un abbraccio lo avvolge dicendo " Ce la facciamo".

Ho avuto la possibilità di vedere la violenza di altre epoche, di altre storie, di altre forme ma è rimasta sempre la stessa bestia, silenziosa, d' assedio continuo all' animo, finché non riesce a conquistarlo e allora si trasferisce in altro corpo, mantenendo la sue prede e guidandole con redini invisibili, come dice Il Manzoni.

Mi ha insegnato che la violenza c'è, oggi come c'era nel passato e come ci sarà nel futuro, tocca noi decidere se combatterla o arrenderci.

Infine mi ha fatto capire l'importanza di guardare, perché io sono sicura che se questo spettacolo fosse stato dialogato, non avrei avuto le stesse emozioni, devo e dobbiamo come comunità imparare ad osservare, perché più di una volta un gesto, uno sguardo, un silenzio sono più di mille discorsi. Grazie.

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