Gemellaggio della Legalità: le Comunità di Castel Maggiore e Scampia si incontrano...

Legalità

Soggetto coordinatore: Istituto di Istruzione Secondaria Superiore J. M. Keynes di Castel Maggiore (BO)

 

Rete: Nessun partner segnalato

Il progetto mira a favorir l'incontro e lo scambio tra le comunità di Castelmaggiore e Scampia a vari livelli: tra scuole, tra associazioni e tra istituzioni.

Le metodologie didattiche sono differenziate per favorire la collaborazione tra scuole e tra scuole e associazioni, valorizzando il saper fare attraverso l'idea di scuola di Don Milani inclusiva e aperta.

OBIETTIVI:

- promuovere la cittadinanza attiva e consapevole;

- realizzare uno scambio nel rispetto e nel riconoscimento della reciprocità dei diritti.


 

SVILUPPI PROGETTUALI:

Il percorso è stato raccontato nei resoconti dei ragazzi:

CASTEL MAGGIORE-SCAMPIA: IL PERCORSO È ANCORA LUNGO

 Prendere parte a questo progetto significa entrare in contatto con mondi lontani, ma allo stesso tempo vicini: parliamo della situazione di Scampia, o più in generale delle terre dove sono presenti le  mafie.

 Nei primi incontri abbiamo letto delle interviste fatte a persone esperte della situazione di Scampia. Tutte sottolineavano l’efficacia delle azioni delle associazioni e dei singoli cittadini, che si stanno impegnando a rendere Scampia  più vivibile.

 Un altro tema affrontato è quello del coraggio, sulla base di ciò che rappresenta per noi.

 Ci siamo quindi incontrati  via Skype a scuola con un gruppo di ragazzi di Scampia con l’obiettivo di conoscerci, confrontarci e poter vivere un’esperienza insieme come ad esempio un trekking, oppure una visita nelle nostre rispettive città.

 Il successivo incontro è stato a Bologna in zona fiera, presso l’Assemblea legislativa durante la settimana della legalità (14-21 Marzo), dove, persone esperte in questo campo ci hanno raccontato le loro esperienze fornendoci  consigli su come combattere l’illegalità con “piccoli gesti”.

 Durante la giornata del 21 Marzo ci siamo  recati a Ravenna per partecipare alla manifestazione dedicata alle vittime innocenti di mafia sfilando in  corteo per la città e reicordando i nomi delle vittime.

Abbiamo poi assistito, tramite diretta streaming, al toccante discorso di Don Luigi Ciotti. Ha commosso tutti noi.

 

Di seguito la riflessione sul CORAGGIO:

Durante il nostro percorso  abbiamo analizzato cosa per noi significa la parola “coraggio” e siamo giunti insieme a una risposta.

 Coraggio è la vittoria sulla paura: paura di esprimersi, paura di essere sé stessi.

Probabilmente se questa paura non ci fosse, neanche il coraggio esisterebbe.

Il timore può essere combattuto dialogando: le parole sono le nostre armi migliori.

 Coraggio è essere in grado di ammettere i propri limiti. Infatti, come dice Don Ciotti: “Fragile è una condizione umana. E saperlo è ciò che ci rende forti.”

 Coraggio significa essere a pezzi ma sapendo che questi stessi pezzi possono costruire qualsiasi cosa.

 Coraggio è proseguire con i propri ideali senza essere ostacolati da inutili giudizi altrui

 Il coraggio è tutto questo, è vita, è convinzione, fede e amore.

 Significa essere noi ed essere vivi.

Siamo noi, un gruppo di ragazzi nato per caso, ma coraggioso insieme per scelta, nostra scelta

 

La GIORNATA DEL 21 MARZO è così raccontata:

 Il 21 Marzo, giornata dedicata alle vittime innocenti di mafia, abbiamo partecipato alla manifestazione di Ravenna.

Ravenna è stata una delle tante città in Italia ad ospitare questo evento. Tra le più importanti vi è Padova, in cui si trovava Don Luigi Ciotti, presidente e fondatore dell’associazioe Libera, che ha organizzato la giornata .

 Durante questa giornata abbiamo sfilato per le strade della città insieme a tanti altri giovani che sventolavano le bandiere dell’associazione.

In un secondo momento, ci siamo recati in un parco . Qui   sono stati letti i nomi delle vittime di mafia da 163 anni a quest’oggi.

 La lista, vertiginosamente lunga, ha impressionato tutti noi e siamo stati sbalorditi dal fatto che più dell’80% delle vittime è morta per cause tuttora ignote, la maggior parte delle volte senza nemmeno il ritrovamento del corpo.

 In seguito, tramite diretta streaming da Padova abbiamo potuto ascoltare il discorso di Don Ciotti che ci ha commossi e toccati nel profondo.

Don Luigi ha spiegato che i mafiosi si insinuano subdolamente nella società come parassiti, con la falsa illusione di ricchezza e potere che utilizzano per circuire il prossimo.

 Ad oggi non è facile distinguere chi è mafioso e chi no: loro stanno diventando simili a noi, e noi a loro di conseguenza. Secondo lui mafia è anche corruzione, truffa e usura.

 Ci ha particolarmente colpiti quando ha detto: “Non temete di essere fragili, fragile è una condizione umana e saperlo è ciò che ci rende forti, insieme.”, infatti l’unico modo per combattere le mafie è alzando la voce, essere coraggiosi!

 Tutti noi ragazzi siamo stati travolti dalla volontà di sapere, conoscere e capire PERCHÈ quelle vittime sono state colpite e cos’è loro successo, probabilmente anche perr il fatto di provenire tutti da parti differenti d’Italia, tra cui quelle più colpite dalla mafia.

 Grande spazio è stato dato anche alla tutela dei diritti umani, alla promozione della giustizia sociale, ma soprattutto alle migrazioni. Infatti non dobbiamo vedere questi ultimi come colpevoli, bensì vittime di guerre civili, povertà e dittature.

 Oltre ad esserci molto commossi per le toccanti parole, abbiamo notato che a seguire questo movimento siano soprattutto i giovani come noi, assetati di conoscenza e desiderio di cambiamento.

Ci auguriamo di essere proprio noi, con piccoli gestii a combattere la mafia, essendo noi stessi il presente e futuro della società.

 

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