Ferite nel corpo, nell'anima e nel territorio: l'oscura e tragica storia della "Uno Bianca"

Memoria, Legalità

Soggetto coordinatore: APS Corso Doc di Bologna


Rete: Associazione dei familiari delle vittime della Uno bianca, D.E-R (Associazione Documentaristi Emilia-Romagna), Liceo Laura Bassi di Bologna, Istituto F. Alberghetti di Imola, Fondazione Cineteca Bologna - "Schermi e lavagne", Sezione ANPI - Magnani - Saragozza Bologna, Associazione Libertà era restare di Sasso Marconi.

Il percorso parte dalla cognizione (o non cognizione) degli eventi criminali accaduti tra il 1987 e il 1994 nella regione Emilia-Romagna per opera dell'organizzazione criminale "Banda della Uno bianca", sviluppando riflessioni su: violenza, pausa e insicurezza, cambiamento nel modo di vivere della città, spaesamento nella scoperta che i banditi erano poliziotti, l'accertamento della verità.

Le metodologie utilizzate sono quelle della ricerca e della ricostruzione della conoscenza del passato attraverso i luoghi della memoria.

Tra gli obiettivi:

-cogliere l'importanza della memoria e del dialogo tra generazioni per comprendere il presente,

- acquisire consapevolezza sul tema della rilevanza delle scelte individuali,

- rafforzare le capacità cooperative.


SVILUPPI PROGETTUALI:

Martedì 4 dicembre si è svolto l'incontro pubblico dal titolo  "Ferite nel corpo, nell’anima e nel territorio: l’oscura e tragica storia della “Uno Bianca", con l'intervento di Alberto Capolungo,vice-presidente dell'Associazione familiari delle vittime della Uno bianca, figlio di Pietro Capolungo (il carabiniere in pensione ucciso nell'Armeria di Via Volturno dai fratelli Savi). 

Di seguito un breve resoconto della docente referente:

“Mi disgusta il ruolo di vittima” dice Alberto Capolungo vice-presidente dell'Associazione familiari delle vittime della Uno bianca, rivolgendosi agli studenti del Corso Doc del Liceo L.Bassi.
Martedì 4 dicembre è cominciato il percorso di conCittadini con l'Ass. Corso Doc che porterà alla realizzazione di un audiovisivo su una delle pagine più drammatiche della storia di Bologna.
Alberto Capolungo coinvolge gli studenti in un racconto che ricostruisce con chiarezza e lucidità i fatti, i luoghi, gli autori, ma che rimane nebuloso sui moventi, considerando l'efferatezza dei delitti.
Gli studenti ascoltano attenti per tre ore, intervengono, si commuovono, si indignano.
Il figlio di Pietro Capolungo fa fatica a ripercorrere il lutto più importante della sua vita, quello che lo ha chiuso nella definizione di vittima, sa, però, che ricordare è necessario per riflettere con le nuove generazioni sul significato di giustizia.

  Il progetto è proseguito con approfondimenti in classe e la realizzazione di interviste ed elaborati multimediali.

Lunedì 21 gennaio 2019 l'Assemblea legislativa ha ospitato un partecipato incontro con Valter Giovannini, Sostituto procuratore Generale di Bologna sulla verità storica e processuale di quella vicenda. Vi hanno preso parte un centinaio di studenti coi loro insegnanti, e decine di cittadini interessati al tema.

È disponibile la locandina (pdf, 312.6 KB).

Sono disponibili:

- il FOTORACCONTO 

- l'articolo di Cronaca Bianca E-R

- l' articolo dedicato all'iniziativa da Repubblica.it Bologna il 21 gennaio (pdf, 435.7 KB);

- il comunicato battuto da AdnKronos il 21 gennaio (pdf, 147.1 KB);

- i  comunicati di ITALPRESS (pdf, 269.9 KB);

- i  t (pdf, 347.2 KB)esti dei servizi TV di RETE7 (pdf, 347.2 KB)  e di TRC (pdf, 301.6 KB).

 

 

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