Corpogiochi a Scuola Rosso

Memoria

Soggetto coordinatore: ACSD Cantieri di Ravenna

 

Rete: Istituto comprensivo Darsena di Ravenna - Sc. Sec I grado M. Montanari

CorpoGiochi da più di quindici anni si declina in laboratori di educazione al movimento realizzati negli istituti scolastici di Ravenna - dall'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia sino alle Scuole Medie di Secondo Grado - e in percorsi laboratoriali rivolti ai cittadini dai 5 anni in su, nell’ottica di offrire alla comunità maggiori strumenti per il benessere collettivo e avvicinare all’arte piccoli e grandi, oltre ad attivare un processo di emancipazione dei pubblici attuali e futuri.

Il progetto di quest'anno accompagna i ragazzi e le ragazze delle Scuole Medie nella rivoluzione dell’adolescenza; lo fa ispirandosi alle fasi del processo alchemico: Nigredo, Albedo e Rubedo, Nero, Bianco e Rosso. Come nell’alchimia, durante l’adolescenza ci si trasforma, cambiano corpo ed emozioni, lo stare nel mondo e con il mondo, il guardarsi e il guardare: un processo faticoso e doloroso, in cui si distrugge e poi si ricostruisce se stessi. Rosso è l’ultima fase ed è quella in cui i ragazzi e le ragazze ricostruiscono, progettando un evento performativo celebrativo, commissionato dalla Scuola di appartenenza, accompagnati dall’artista Monica Francia, in collaborazione con gli insegnanti responsabili di progetto.

Quest’anno il Rosso è stato scelto per l’attualizzazione della riflessione sulle leggi Razziali, in occasione degli ottanta anni dalla loro promulgazione: un gruppo di tredicenni dopo un’attenta analisi dei tragici eventi del passato, sulle loro conseguenze e il loro ripresentarsi sotto nuove forme, con i loro insegnanti, realizzano un racconto di corpi e azioni, di esclusione e accoglienza, di emozioni che toccano il cuore di chi li guarda e li ascolta, diventando i testimoni dell’esclusione vissuta in prima persona dagli studenti ebrei nella scuola del 1938 e trasmettendo questa esperienza, e la sua possibile trasformazione come lotta contro ogni forma di discriminazione, a tutti gli altri studenti della Scuola media che a turno hanno modo di visionare l’evento insieme ai loro insegnanti.

OBIETTIVI:

Accompagnare i preadolescenti con un progetto come CorpoGiochi a Scuola significa dare loro un’opportunità e  strumenti per affrontare con più competenze relazionali e sociali un periodo difficile e importante come quello  dell'adolescenza. Le generazioni sono cambiate e stanno cambiando: CorpoGiochi dà a docenti e allievi una bussola per orientarsi verso una diversa ridefinizione delle relazioni nello spazio scuola sotto il segno dell’ascolto reciproco e dell’auto-comprensione, della percezione dei propri limiti e del rispetto di sé e degli altri. Obiettivi formativi, non scontati, ma che richiedono un lungo lavoro di auto-consapevolezza e introspezione, che le attività di CorpoGiochi aiutano a raggiungere con successo;  traguardi che vengono conquistati ogni anno e si modificano, dinamicamente, attraverso una dialettica continua e una possibile didattica in grado di accompagnare in modo adeguato le nuove generazioni verso la costruzione del loro futuro.

METODOLOGIE:

La metodologia è quella dei laboratori di formazione all’esperienza corporea, ponendo al centro il corpo come esperienza di confine e come strumento creativo di incontro e relazione.  


 

SVILUPPI PROGETTUALI:

 Mercoledì 12 dicembre 2018 la palestra della scuola media è divenuta teatro della coinvolgente performance dal titolo “ExCLUSI", realizzata da quaranta ragazzi delle classi terze A, B,C,D E G.  Le diverse classi dell'Istituto sono state invitate a prendervi parte. Sono disponibili la presentazione dell'evento (pdf, 291.1 KB)e l' invito (pdf, 268.4 KB).

Il laboratorio CorpoGiochi a Scuola Rosso, dedicato agli studenti delle classi terze della Scuola della scuola secondaria di primo grado Mario Montanari che partecipano al progetto CorpoGiochi sin dalla classe prima, era stato realizzato in otto incontri di due ore nella palestra della Scuola (4 ottobre, 14, 20, 21, 28 Novembre, 5 , 11  e 12 dicembre). Quest’anno il Rosso delle Terze Medie delle Montanari è stato scelto per l’attualizzazione della riflessione sulle leggi Razziali, in occasione degli ottanta anni dalla loro promulgazione.

Al laboratorio, condotto da Monica Francia hanno partecipato 55 ragazzi e ragazze delle classi 3°A, 3°B, 3°C, 3°D, 3°G che, dopo aver partecipato agli altri Moduli (Nero e Bianco) di un altro percorso dal titolo "CorpoGiochi®aScuola Tweens", avevano aderito volontariamente al progetto e superato l’audizione del 4 Ottobre. La presenza di due docenti in sorveglianza ad incontro è stata è determinata dal numero elevato dei partecipanti.

Durante gli incontri di laboratorio di formazione all’esperienza corporea, che pongono al centro il corpo come esperienza di confine e come strumento creativo di incontro e relazione, si sono svolti molti momenti di riflessione e di analisi dei tragici eventi del passato, sulle loro conseguenze e il loro ripresentarsi sotto nuove forme.

 

Durante il tempo scolastico gli insegnanti hanno dedicato molto tempo ad un percorso didattico e iconografico appositamente pensato per gli studenti per analizzare i momenti storici che precedono la promulgazione delle leggi razziali e per sviluppare la loro capacità di analisi iconografica al fine di poter esaminare le immagine come documenti storici.

I ragazzi e le ragazze partecipanti hanno proposto alcuni titoli per l’evento finale da presentare ai loro compagni di scuola, e tra questi è stato scelto: Exclusi.

 A conclusione del percorso laboratoriale il gruppo di tredicenni, dopo l’attenta analisi con i loro insegnanti dei tragici eventi del passato, sulle loro conseguenze e il loro ripresentarsi sotto nuove forme, hanno realizzato un racconto di corpi e azioni, di esclusione e accoglienza, di emozioni per toccano il cuore di chi li guarda e li ascolta. Sono diventati i testimoni dell’esclusione vissuta in prima persona dagli studenti ebrei nella scuola del 1938 e hanno trasmesso questa esperienza e la sua possibile trasformazione come lotta contro ogni forma di discriminazione, a tutti gli altri studenti della Scuola media che a turno hanno avuto modo modo di visionare l’evento insieme ai loro insegnanti.

L’evento ExCLUSI presentato come Mostra/Performance il 12 Dicembre 2018 nella palestra della Scuola, è stato replicato 12 volte per dare modo a tutte le classi non coinvolte nel laboratorio di vivere un’esperenza profonda che gli ha permesso di comprendere in modo esperienziale, le conseguenze di quelle norme, per essere sempre vigili per evitare il loro ripresentarsi sotto nuove forme e per costruire insieme una nuova accoglienza.

 

Nei primi mesi dell’anno 2019 è prevista la raccolta delle testimonianze dei ragazzi e ragazze protagonisti dell’evento che hanno rievocato la situazione incomprensibile e paradossale di esclusione progressivamente totale e definitiva, che è stata vissuta da migliaia di italiani di religione ebraica ottant’anni fa. A queste si affiancano testimonianze degli studenti e delle studentesse delle 12 classi (prime seconde e terze) che hanno partecipato in qualità di fruitori della mostra/performance e dei loro insegnanti.

La prima testimonianza da una delle ragazze:

 SPIEGAZIONE

Quest’anno, a noi delle classi terze, 

è stato assegnato il compito di trasmettere attraverso una performance ciò che si viveva quando c’erano le leggi razziali. Gli ebrei erano esclusi dalla comunità ed erano obbligati a portare un simbolo cioè una stella gialla. Alcuni di loro si sono ribellati a questo simbolo che li differenziava, ma queste ribellioni non sono servite. Quello che noi abbiamo cercato di trasmettere è stato appunto l’esclusione. Nella performance ci sono degli esclusi che indossano un simbolo cioè una x gialla. Questo simbolo che indossano gli esclusi verrà fissato dagli esclusi stessi agli spettatori della performance (quindi gli spettatori diventano loro gli esclusi). Gli spettatori esclusi si ritrovano dentro a un cerchio formato da noi ragazzi, che rappresentano coloro che escludono; ma da questo cerchio sarà difficile riuscire a resistere agli sguardi di coloro che ti considerano diverso.

 ALLENAMENTO

Noi ragazzi abbiamo dovuto allenarci per far sì che il messaggio che volevamo trasmettere arrivasse. 

E’ stato difficile riuscire a resistere guardando negli occhi una persona. Infatti ci siamo allenati anche per quello. Ci siamo allenati sulla presa che era un passaggio inserito nella performance. L’impegno e la concentrazione sono fondamentali, senza di questi non si riesce a prendere sul serio la situazione. Tra noi ragazzi secondo me si è creato un grande gruppo in grado di supportarci a vicenda.

 EMOZIONI DELL’ESCLUSA

Se non si vive la situazione, riuscire a spiegare le emozioni per me è difficile.

Nell’arco di tempo trascorso nell’allenamento, si possono provare due emozioni e due ruoli e cioé l’escluso e colui che esclude. Quando dovevo fare la parte dell’esclusa, mi sono sentita diversa, fuori posto, era come se tu non fossi all’altezza degli altri. Quando ero dentro al cerchio in un primo momento, mi sentivo accolta perché il cerchio poteva anche essere chiuso e io non sarei potuta entrare in esso, ma con il passare dei secondi  mi sentivo in trappola e ciò mi dava molto fastidio, Non c’era via di fuga e mi sentivo impazzire dentro. Gli sguardi erano potenti e intensi, temevo quegli sguardi perché erano più forti di me. Il tempo sembrava non finisse mai.

EMOZIONI DI COLEI CHE ESCLUDE

Nella parte in cui dovevo escludere, in realtà non riuscivo a considerare il mio compagno/a un escluso, però si deve mantenere la concentrazione e essere sicuro. In questa parte mi sentivo potente e superiore all’escluso, era come se avessi sotto controllo la situazione. Qui ti senti come gli altri e sicuro di te stesso. In certi momenti mi sentivo in colpa a dover mettere a disagio il mio compagno e cercare in tutti i modi di farlo sentire diverso.

 

 

  Lunedì 4 febbraio Corpogiochi a Scuola Rosso è stato presentato a Bologna, in Assemblea, nell'ambito di un'iniziativa dedicata ai formatori di conCittadini.

È disponibile il fotoracconto della mattinata, in cui ExCLUSI ha costituito una delle buone pratiche di educazione alla memoria presentate, riscuotendo il plauso di tutti i partecipanti.

 

Giovedì 9 maggio, giorno dedicato alla Festa dell'Europa, Elisa Renda, in rappresentanza dello staff di conCittadini, ha consegnato ai giovani protagonisti un Attestato di Impegno di cittadinanza attiva e un opuscolo a ricordo della performance in Assemblea.

Evento 9 maggio scuola Montanari di Ravenna

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