Celebrazione della Festa del diritto al gioco 2019 di Ravenna

Diritti

Soggetto coordinatore: APS Lucertola Ludens di Ravenna


Rete: Unità pedagogica del Comune di Ravenna, Sc. Infanzia comunale Manifiorite di Ravenna, Sc. Infanzia Statale Arcobaleno, Sc. Infanzia Comunale Monti, Sc. primaria Ricci-Muratori, Sc. primaria Mordani di Ravenna Liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna, Doposcuola Arci - scuole Pasini e "Ricci-Muratori" di Ravenna, Sc. primaria di Savarna (RA),        Sc. primaria di Piangipane (RA), Sc. primaria di Mezzano (RA), Ass. Ruota magica di Ravenna, Doposcuola Città Meticcia di Ravenna, Centro di aggregazione informale "Casa volante" di Ravenna, Gruppo scout della parrocchia di San Pier Damiano di Ravenna, Partecipanti al corso di formazione.

 

Il progetto, giunto alla sua sesta edizione, opera per mettere in campo azioni a promozione del diritto al gioco, muovendosi nella cornice delle “Città amiche dei bambini/e” (Child Friendly Cities), così come UNICEF intende, soprattutto oggi che è diventato raro vedere bambini/e circolare a piedi o in bicicletta senza l'accompagnamento, osservare che bambini/e con disabilità giochino con i coetanei nei parchi,  rilevare componenti delle nuove generazioni frequentare e giocare i parchi cittadini senza la presenza di controllo dell'adulto. E' altrettanto difficile che “i minori” possano decidere di smettere di frequentare una disciplina o corso svolto durante “il loro tempo libero” per poter optare per il “gioco libero” in solitaria o con gli amici/e senza il supporto della tecnologia: le nuove generazioni, per motivi diversi dal passato, non trovano occasioni per vivere appieno l'infanzia, come sostiene il Manifesto dei “Diritti naturali di bimbe e bimbi” di Gianfranco Zavalloni.

OBIETTIVI:
- sensibilizzare al senso, valore e pratica del diritto al gioco (declinato all'inclusività sociale, soprattutto se praticato all'aperto), connessa ad un’immagine d’infanzia moderna definita con la Convenzione dei diritti dell’infanzia/adolescenza;
- offrire occasioni di protagonismo, partecipazione ed interazione delle e tra le diverse fasce d’età;
- promuovere il confronto, la conoscenza tra culture ludiche “altre” e locali (esprimendo la tensione tra intercultura e identità del territorio);
- di accessibilità gratuita alla pratica ed ai luoghi di gioco.


METODOLOGIE:

La Festa del diritto al gioco (che si tiene ogni anno presso il parco Manifiorite la terza domenica di maggio) giunge sempre al termine di un percorso di eventi minori che ha già coinvolto molteplici soggetti del territorio, sia in aree verdi e sia in altri luoghi pubblici della città, dentro a servizi educativi ed in spazi pubblici; anche in alcune località del forese, nonché tentando di coinvolgere la scuola superiore. Un coinvolgimento attuato tanto nella presa di decisioni, con incontri e confronti, che nella realizzazione di “risorse ludiche” da giocare a scuola, nel giardino scolastico, al parco limitrofo, alla Festa finale, dando a queste una connotazione di sostenibilità, di riuso di quanto verrebbe altrimenti gettato, di una sana riscoperta del “divertirsi con poco”, ma  cercando nella realizzazione delle stesse anche un'estetica che gratifichi i sensi e l'espressività.

Tra gli strumenti: appuntamenti formativi per docenti, laboratori per bambini e ragazzi, incontri di progetto, iniziative pubbliche, attività di documentazione.


 

 SVILUPPI PROGETTUALI:

Sono disponibili due resoconti illustrati delle prime fasi - molto articolate - della progettazione partecipata della Festa, che avrà luogo domenica 26 maggio:

- RESOCONTO PARTE A (pdf, 1.0 MB) (pdf, 1.0 MB)

- RESOCONTO PARTE B (pdf, 1.1 MB)

 Sabato 30 marzo dalle 9 alle 11, presso Liceo artistico di Ravenna sarà realizzata la cerimonia di ringraziamento per l'impegno che due classi hanno prestato per l'ideazione grafica del nuovo logo del progetto della Festa del diritto al gioco.

 Sarà presente il Prof. Roberto Farnè, docente di Scienze della qualità della vita dell'università di Bologna ad arricchire l'evento con un confronto teso all'Iconologia dell'infanzia.

Nell'occasione sarà consegnato premio in materiali alla scuola ed introdotto un nuovo percorso di partecipazione per i ragazzi/e (frutto dell'accantonamento di parte del premio Concittadini 2018).

 La mattina del 30 marzo, dalle 9,00 alle 11,00, presso Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna, si è svolto l’evento di celebrazione del nuovo logo del Progetto della Festa del diritto al gioco di Ravenna a e forese.
Assieme alla classe e alla docente, sono inizialmente convenuti la Preside e altra docente, poi Laura Bordoni delo staff di Concittadini dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, Enzo Morgagni dell’associazione Lucertola Ludens, Roberto Farnè in qualità di Professore ordinario del Dipartimento di Scienza della qualità della vita dell’Università di Bologna (nonché presidente della Libera Università del gioco) e Renzo Laporta, coordinatore del Progetto.


L’evento ha confermato che con il premio ConCittadini ricevuto l’anno scorso si è provveduto a comperare materiali per la scuola, a generare quest’evento e la stampa di tre pannelli in forex che raccolgono tutti i loghi ideati più quello premiato, illustrando lo stesso nel suo studio grafico completo.    

Tre i contenuti svolti:
-  un’introduzione che illustra i valori del nuovo logo;
- l’arricchimento portato da R. Farnè sul tema dell’iconografia dell’infanzia;
- ed un’attività di rinforzo per i ragazzi/e rispetto al tema del gioco memoria e iconografia.

Con questo piccolo evento ed a memoria di quanto avvenuto più o meno un anno fa (in cui le due classi avevano  ricevuto informazioni e la consegna sulla necessità del passaggio dal vecchio al nuovo logo tutto da inventare) si è  celebrato l’impegno ed il brillante risultato ottenuto, in un clima informale e improntato sullo scambio.

IL NUOVO LOGO
Molti i logo che sono stati ideati ed uno è stato quello selezionato per rappresentare il Progetto della Festa del diritto al gioco di Ravenna e forese, quello progettato dallo studente Mattia.
Rispetto alle altre proposte, ha convinto la contemporanea presenza di una vivacità di colori diversi (a simbolo della convivenza tra le differenze) che vestivano le figure di bambini e bambine, per altro tutte poste sullo stesso piano; il segno grafico impreciso nel tratteggiare le persone (che facilita il reciproco riconoscimento dei bambini/e che guardano il logo come se fossero loro a disegnare); la creatività, che fa reinterpretare l’immagine del pallone anche permettendo di vedervi  una ruota di una carrozzella; l’apertura al mondo, manifesta dalle braccia aperte ed in contatto tra loro delle varie figure.

Prima di risultare operativo si è anche chiesta all’autore una piccola ma significativa modifica al logo ideato, che avrebbe meglio ottemperato con il rispetto dell’accessibilità al diritto al gioco secondo condizioni di parità ed uguaglianza di opportunità, tanto per i bambini che per le bambine. In origine c’erano due figure di bambine poste a destra e sinistra del bambino in carrozzella, ed una delle due sarebbe stata sostituita da quella di un bambino; poi i colori che essi portano sarebbero risultati invertiti rispetto ad una norma culturale, rimarcando una volta in più il messaggio che non ci sono giochi per maschi e giochi per femmine, colori per l’uno e colori per l’altra.

Rispetto al vecchio logo si è persa la  rappresentazione della “costrizione” che oggi più di ieri caratterizza la condizione che vive  soprattutto l’infanzia di città: il poter vivere l’infanzia bruciando quello che meglio la caratterizza, che è stata così bene tratteggiata dal Manifesto dei Diritti Naturali di bimbe e bimbi di Gianfranco Zavalloni. La dinamica del vecchio logo lasciava percepire il problema, e permetteva ai bambini/e di intervenire in prima persona per trovare ad esso una soluzione, “liberando l’infanzia, liberando il gioco”.

L’ARRICCHIMENTO
R. Farnè, con il supporto di una decina di immagini proiettate, ha illustrato la correlazione tra rappresentazione dell’infanzia nel tempo – espressa nei dipinti e di alcuni manufatti dal 1500 in poi – dallo sviluppo del “sentimento dell’infanzia” al suo pieno riconoscimento con la Convenzione dei diritti, lasciando anche intravvedere in questo percorso anche  l’avvicinamento degli artisti verso l’infanzia stessa, divenuta fonte di originale ispirazione e rinnovamento.

Partendo dal dettaglio dei due putti che hanno reso ulteriormente famoso un dipinto di Raffaello della Madonna Sistina, si sono incontrati tanti altri artisti successivi, che hanno rappresentato l’infanzia dapprima come “piccoli adulti”, adulti in miniatura, fino a riconoscerli come persone con proprie caratteristiche, sviluppando un particolare sentimento per l’infanzia che la riconosce come soggetto con caratteristiche proprie.
Con le diverse iconografie dell’infanzia mostrate, si è anche riconosciuto una crescita di attenzione educativa diversa degli adulti verso i bambini/e. Un percorso che dal quadro di Bruegel il vecchio “La piazza dei giochi dei bambini”, tutta dedicata alla raffigurazione di una bolgia di giochi di strada del 1500 (che erano tali ancora prima nell’antichità e che molti di essi sono tutt’ora riconoscibili oggi), di circa 200 bambini/e vestiti come “adulti in miniatura” e a dire il vero sono anche bruttini in volto (forse vestono delle maschere? ed un solo adulto presente che lancia l’acqua da un secchio per scacciare da sotto le finestre due bambini al gioco della lotta) che lascia ancora aperta l’interpretazione di questa scelta fatta dall’autore. Dai dipinti degli artisti del tempo si intravvede anche  la differente educazione che imponeva agli uni (figli e figlie della borghesia e nobiltà) una vera compostezza e rigore e agli altri – il popolo - colore ed espressione piena dell’infanzia vissuta allo stato brado, senza l’adulto,  che non si preoccupava di dare loro una particolare educazione per loro. Gradualmente, sotto la spinta della società della borghesia, l’infanzia è divenuta sempre più un bene prezioso e su cui investire con l’educazione, affinchè i figli prendano il posto nei padri così come questi hanno predeterminato.
Con l’epoca moderna anche l’arte si è maggiormente emancipata dai mecenati e dalle commissioni di carattere religioso; cominciando a riconoscere di valore culturale ed artistico delle altre civiltà, nonché delle “produzioni” dei bambini/e stessi/e, che non erano più soltanto “scarabocchi”, ma espressione dell’animo che andava  compreso per potersi avvicinare di più a loro e liberare potenziali nell’artista stesso. Un grande passo lo si è avviato all’interno della Bauhaus, che ha visto i primi designer del tempo progettare e realizzare giocattoli con alto valore estetico, cioè improntato al sentire affinchè ciascuno e ciascuna potesse maggiormente ritrovarsi vicino alla proprio modello.

L’ATTIVITA DI RINFORZO
Tornando al quadro di Bruegel, alla classe è stato poi chiesto di cercare di riconoscere tra la moltitudine di giochi raffigurati qualcosa che anche appartiene alla propria memoria di infanzia, di confrontarsi con i compagni/e e poi di condividere quanto trovato. L’attività ha fatto emergere nuovi elementi per continuare a tenere vivo l’argomento dell’infanzia di ieri, di oggi e di domani, così come la si è voluta tratteggiare attraverso il vecchio e nuovo logo, con i suoi valori. 

IN ULTIMO
Con quest’evento si è chiuso un percorso e – in sintonia con i docenti di riferimento - si è  anche anticipata l’apertura di uno nuovo: l’ideazione grafica del logo per il nuovo parco inclusivo sperimentale di Ravenna, che sorgerà nel giardino Ipazia (di fronte alla piscina), che ha visto il Tavolo inter associativo sin dal 2016 impegnato a progettare organizzare realizzare percorsi formativi di promozione del gioco che faciliti modalità inclusive ed anche una diversa generazione di parchi per tutti/e, in cui l’inclusione sociale è facilitata da nuove sensibilità  di progettazione prestate dallo Universal Design, e che – nei risultati - conduce i frequentatori del luogo a giocare assieme piuttosto che in modo “esclusivo”: non vi saranno giochi PER disabili ma un’accessibilità e superiore esercizio dell’autonomia di spostamento tra i diversi luoghi di gioco che permette comuni dinamiche di interazione ludica, di CONdividere  lo stesso gioco.
Si sono così contattati sia la referente dell’azienda maggiore supporto alla progettazione e realizzazione del parco inclusivo sperimentale di Ravenna e sia al referente per le aree verdi di Ravenna, affinchè entrambi possano entrare in classe e aggiungere ulteriori informazioni che possano suggerire una nuova e fervida ideazione grafica.

 

 In aprile si è svolta la prima iniziativa di animazione pubblica del progetto della “Festa del diritto al gioco", dal titolo "Ludica"

È disponibile una relazione (pdf, 290.3 KB).

Il piano aggiornato delle attività prevede:

 

 

 All'interno del progetto della Festa del gioco di Ravenna è stato aperto un tavolo sui Regolamenti condominiali e il diritto al gioco, con una prima tappa pubblica prevista per il 25 maggio 2019 al mattino al Planetario di Ravenna.

immagini convegno

Di seguito il volantino di promozione della Festa del 26 maggio e degli eventi correlati:

Volantino festa

Approfondimenti

 

Articolo sul caso: Milano il condominio sfratta l'asilo nido I bambini della Locomotiva di Momo (pdf, 531.1 KB)

Rassegna stampa sul diritto al gioco e i regolamenti condominiali (pdf, 1.0 MB)

Ermenegildo Mario Appiano - IL DIRITTO DEI BAMBINI A GIOCARE NEI CORTILI CONDOMINIALI (pdf, 377.8 KB) 

Azioni sul documento