"Il passato è il futuro " - 7 gennaio 2015, celebrazioni del Tricolore a Reggio Emilia

Iniziative conCittadini

Di seguito il contributo di un'alunna del Liceo "G. Chierici", che pubblichiamo integralmente:

 

 

Tricolore repubblica cisalpina"Una bandiera: il simbolo di un popolo, di una nazione della libertà e della democrazia ecco così’è il  nostro Tricolore, patrimonio dell’Italia e dell’umanità intera. Questo è il significato delle celebrazioni che si sono svolte a Reggio Emilia, il 7 gennaio. Proprio nella città del Primo Tricolore, a 218 anni dalla nascita della bandiera italiana, la gente e noi studenti ci siamo stretti intorno al nostro vessillo, perché sentirsi italiani oggi significa ripercorrere la strada della libertà iniziata il 7 gennaio del 1797 quando è nata la repubblica Cispadana,  idealmente è proseguita con i giovani deceduti per la patria, che rivivono quest’anno nel ricordo del centenario dall’entrata del nostro Paese nella prima guerra mondiale, nel settantesimo della fine della seconda guerra mondiale, della Resistenza partigiana, dell’importante ruolo giocato da Radio Londra e dall’inizio del cammino segnato dai nostri padri costituenti. Padri  di libertà e democrazia, di cui Reggio Emilia, ha dato i natali e tre di coloro i quali hanno scritto la nostra costituzione repubblicana: Giuseppe Dossetti, Nilde Iotti, Meuccio Ruini. Il Tricolore percorre il filo ideale che ha portato alla libertà, fuori dalla tirannia estense, austriaca, fascista, che è stato ripercorso dalle personalità che hanno salutato la nostra bandiera, ricordando ai giovani di tutte le scuole reggiane l’alto valore simbolico, politico, sociale, di cittadinanza e culturale del nostro Tricolore.

Lo hanno ribadito il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni , il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il presidente della Provincia, Gianmaria Manghi, il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il regista e sceneggiatore Giorgio Diritti. 

Al ricordo della cerimonia del 7 gennaio 1797, in cui nacque il primo tricolore della Repubblica Cispadana Stefano Bonaccini e Paolo Gentiloni hanno affermato che la memoria e il sacrificio sono valori importanti e condivisi, che permettono di non perdere il filo con il passato, come ha riportato nel suo film Giorgio Diritti: “L'uomo che verrà".

I giovani non devono avere paura del futuro perché "esso entra in noi prima ancora che accada". Questo il messaggio delle autorità, che non hanno mancato di volgere il loro sguardo all’ Europa, che deve  essere oggi più che mai unita.

E’ importante che i giovani siano a conoscenza dei valori, delle leggi fondamentali dello Stato, della nostra Costituzione: la più bella del mondo, che rappresentano la nostra storia oggi più che mai attuale per la democrazia e il bene comune. L'Europa deve uscire da un periodo di crisi, ma ci vuol coraggio e capire che " per fare un passo avanti bisogna perdere l'equilibrio" ed avere fiducia nel rilancio dell'Italia, vivendo con “lo stesso coraggio, la stessa fierezza delle idee, la stessa prorompente originalità, che ebbero allora i protagonisti della Repubblica Cispadana, nell’essere capaci di gestire in maniera ambiziosa e innovatrice il processo di liberazione. I giovani debbono conoscere i valori e le leggi fondamentali dello Stato, che rappresentano la nostra storia, fondamentale per la democrazia, la libertà”, come hanno ricordato le autorità. Giorgio Diritti, ha detto, inoltre che il centenario dalla fine della prima guerra mondiale e il settantesimo anniversario della Liberazione sono tappe fondamentali per la nascita della nostra Costituzione. Per realizzare la pubblica unità nacque la bandiera italiana, con stretta somiglianza al tricolore transalpino, frutto della rivoluzione francese. Simbolo di libertà conquistata da un popolo, che si riconosce unito e che ritrova la sua identità nei principi di fratellanza, uguaglianza, giustizia. Noi giovani non dobbiamo, dunque, avere paura di essere patriottici e questo è un ottimo modo per essere all’altezza della bandiera; è sotto la sua egida, che si manifesta l’identità del cittadino, che per essere italiano deve pensare al bene comune e ad una Patria che oggi significa mondo, integrazione, confini che non si chiudono in quelli nazionali. La nostra bandiera e la sua storia rappresentano uno dei valori più importanti nei quali poter riunire gli italiani, tutti coloro che nella nostra Patria nascono e si uniscono intorno al nostro vessillo: una bandiera, il simbolo di un bene culturale di un bene dell’umanità."    

Giulia Alessandri , classe VF, liceo artistico Gaetano Chierici            

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