IPSAS Aldrovandi Rubbiani di Bologna, progetto “La memoria e l'impegno”

In occasione della Giornata della Memoria 2024, il 26 gennaio, gli studenti e le studentesse dell’IPSAS Aldrovandi Rubbiani di Bologna hanno presentato Un attacco di allegria, un’azione di disubbedienza straordinaria ispirata a “La canzone finale della stella gialla” di Elsa Morante. Lo hanno fatto nel cortile di via Pietralata 58/60, luogo simbolo di resistenza alle ingiustizie perché ex sede della “scuoletta ebraica” di Bologna, dove i bambini e le bambine di origine ebraica, espulsi dalle scuole pubbliche a seguito dell’emanazione delle leggi razziali fasciste, poterono continuare a studiare.

Una breve presentazione del progetto “Un attacco di allegria" - Carlotta è una ragazzina di 14 anni, vissuta a Berlino negli anni Trenta. Quando agli ebrei viene imposto, dal regime nazista, di indossare la stella di David, viene presa da «una gran voglia di ridere» e, benché ariana, decide di indossare la stella gialla come fosse una rosa. Molti compagni e compagne la imitano, perché certi attacchi di allegria sono «uguali alle note musicali che non possono restare sole». L’entusiasmo contagioso di Carlotta riesce, così, a irridere le imposizioni del regime nazista: da strumento di emarginazione, la stella gialla si trasforma in un accessorio alla moda e, sotto lo sguardo sbigottito dei gerarchi nazisti, la minoranza che dovrebbe essere umiliata diventa maggioranza che non conosce paura. La lugubre prepotenza del potere è, così, sconfitta dall'irriverenza scanzonata dei ragazzini che si trasforma in danza, canto, risata, in un crescendo vorticoso che non lascia spazio alla retorica. 

Le studentesse e gli studenti dell’IPSAS Aldrovandi Rubbiani hanno messo in scena una sintesi di questo «attacco di allegria» immaginato dalla penna straordinaria di Elsa Morante. Seguendo l’esempio di Carlotta, le ragazze e i ragazzi ci hanno dimostrato che non c’è sempre bisogno di vivere una discriminazione sulla propria pelle per percepirla come ingiusta e ci ricordano che praticare la memoria aiuta a scegliere le persone che vogliamo essere e che vogliamo diventare.

 

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