Fondazione Villa Emma, spettacolo teatrale "Trovarsi a Nonantola. Voci e musiche per raccontare un incontro"

Sabato 16 dicembre, alle ore 21.00, presso il Cinema Teatro M. Troisi di Nonantola, si è tenuto  lo spettacolo "Trovarsi a Nonantola. Voci e musiche per raccontare un incontro", realizzato in collaborazione tra la Fondazione Villa Emma, la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e l’Associazione Anni in fuga di Nonantola, con il patrocinio del Comune di Nonantola e il sostegno dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.

L'evento ha segnato la tappa conclusiva dell'edizione 2023 de Le strade del mondo che ha proseguito le attività iniziate nel 2022 -  con alcune interviste a migranti e abitanti di Nonantola coinvolti nelle dinamiche di accoglienza – e si è posta l’obiettivo di entrare in dialogo con altre esperienze provenienti da luoghi animati da coabitazioni complesse, nelle quali si sperimentano forme di solidarietà ed entrano in scena incontri plurali, nei quali ognuno, mettendosi in gioco, prova a ristabilire un suo posto nel mondo.

Durante lo spettacolo dieci lettori, provenienti da associazioni del territorio (Arcoscenico, Il leggio e Librarsi) hanno restituito al pubblico i racconti, adattati in forma scenica, dei nonantolani e delle persone arrivate da lontanoI racconti di vita vissuta e di esperienze condivise hanno permesso agli spettatori presenti di conoscere tutto quello che la realtà locale di Nonantola è stata ed è in grado di offrire: umanità, accoglienza, solidarietà, un aiuto concreto per un futuro migliore. Oggi diversi migranti si sono stabiliti a Nonantola e nelle frazioni limitrofe: lavorano, vivono e partecipano attivamente alla realtà della comunità locale. Sono stati accolti e si sono integrati.

A questi racconti e voci si sono alternati canti del coro Le Cence e interventi musicali del gruppo musicale Elhzo, caratterizzato dalla compresenza di musicisti proveniente da aree e culture musicali diverse tra loro.

L’evento ha visto una sentita partecipazione della comunità nonantolana e degli intervistati e ha reso maggiormente fruibili le storie raccolte.

 

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