Anpi di Reggio Emilia, progetto “Percorsi educativi per le scuole e con le scuole - Anno scolastico 2023-2024"

Fra le attività progettuali realizzate segnaliamo la proiezione del film “C’è ancora domani” diretto da Paola Cortellesi e l'incontro con Gulala Salih, donna curda che ha sperimentato in prima persona la repressione senza fine del popolo curdo, senza una patria.  

Il primo appuntamento, con la visione del film “C’è ancora domani”, si è tenuto il 9 marzo alla presenza di 16 classi del triennio dell’Istituto M. Carrara di Guastalla. Gli studenti hanno seguito con attenzione la proiezione ed hanno espresso commenti positivi, attualizzando molti dei temi trattati nel film.
Il film mi è piaciuto e mi ha fatto riflettere soprattutto sul ruolo della donna. Al giorno d’oggi abbiamo molti diritti che spesso diamo per scontati, questo film è però la dimostrazione che un tempo non era così e che ci sono voluti anni per rivoluzionare questo pensiero”, così una studentessa ha commentato dopo la visione del film.

Il secondo incontro, tenutosi il 15 marzo, ha visto ospite Gulala Salih, autrice del libro “Identità sospese”, attraverso il quale dà voce alle tantissime donne che nel mondo sono vittime delle dittature e si battono per affermare il proprio ruolo nella società, perché sua libera da condizionamenti e dettami repressivi. Gulala è testimone delle sofferenze del suo popolo e porta un messaggio universale per il riconoscimento universale dei diritti umani: “Sono in Italia, nel mio paese adottivo, ho cercato sempre di impegnarmi per ottenere pace e libertà, nella speranza che né i miei bambini né alcun altro bambino viva e soffra quello che abbiamo sofferto noi nella nostra infanzia”. L’incontro si è svolto presso l’aula magna dell’Istituto superiore B. Russell di Guastalla alla presenza di oltre 200 studenti
Oltre a Gulala, all’incontro hanno preso parte Snur Marzia Nishat (studentessa di etnia curda con master all’Università Cà Foscari di Venezia) e Floriana Rizzetto (Presidente di ANPI Padova). Gli studenti hanno mostrato vivo interesse per l’argomento. “Donna, vita e libertà” è lo slogan delle donne curde. Ma è anche un messaggio universale che richiama al rispetto dei diritti di ogni persona ed ogni popolo: è la misura del rispetto della democrazia.

 

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