A.I.P.I. Associazione Interculturale Polo Interetnico di Bologna

Alcuni testi prodotti dagli studenti della classe 2B nell’ambito del progetto “La speranza è verde ma va coltivata”

Il punto di partenza del progetto “La speranza è verde ma va coltivata” è stato quello di entrare in contatto con gli habitat naturali vicini alle scuole, avviando anche percorsi creativi sulla parola e sulle immagini che possono portare a una maggior consapevolezza sull’importanza della presenza del verde nelle aree urbane. L’approccio all'ambiente naturale, inteso sia come entità biologica che vive in un territorio urbano densamente costruito, sia come luogo di narrazioni, fiabe, mitologie e incontri, ci parla della necessità dell'uomo di preservare una componente di selvatichezza anche in un contesto di vita fortemente urbanizzata. Si è cercato quindi di far comprendere come il nostro corpo è collegato al corpo del territorio e quindi ogni “ferita” all’ambiente si ripercuote necessariamente su di noi.

Di seguito vi presentiamo alcuni testi prodotti dalla classe 2B nell'ambito del progetto.

 

Gli alberi grandi e maestosi, 

Silenziosi e osservatori, 

Gli alberi che sembrano abbracciarti  

con le loro mega ombre 

Paurose ma piacevoli 

Gli alberi sono una casa. 

Gli alberi hanno le mani, 

delle mani di color marrone,  

che si muovono accompagnate  

da un semplice soffio di vento. 

hanno anche delle sottili e soffici unghie verdi, 

che provocano con il loro fruscio calma e saggezza. 


 Per gli abitanti del bosco ogni specie di albero ha una sua voce, un suo aspetto ed un proprio simbolo, c'è l'albero che rappresenta la saggezza, 

l'albero della serietà, quello della vittoria, della pace, quello della longevità e 

l'albero della tradizione come l'abete che simboleggia il Natale. 

Essi sono portatori di storie e tradizioni, sono oggetto di ispirazione creativa 

degli artisti. 

Ogni albero verde è molto più glorioso che se fosse fatto di oro e argento. 


 Secondo me una volta gli alberi avevano le gambe, proprio come noi, così potevano muoversi liberamente per il paesaggio, esplorare, e scoprire cose nuove. pian piano si diffusero in tutto il mondo, come possiamo vedere oggi, fino a che non c’era più nulla di nuovo da scoprire; a quel punto iniziarono a cercare di capire come entrare in riposo finché non ci sarebbe stato qualcos’altro da scoprire e capire. Riuscirono quindi a sotterrare le loro gambe che si trasformarono in radici; quando arrivammo noi umani, loro, invece che alzarsi e studiarci, decisero di osservarci confondendosi con il resto del paesaggio. Impararono a volerci bene, ma in questo periodo non capiscono bene perché li stiamo danneggiando con l’inquinamento. Chissà, magari si alzeranno di nuovo e ci spiegheranno finalmente di non farlo. 


 La vita è una lunga radice profonda 

dove c’è la speranza dell'uomo, 

La radice è l'inizio di una vita 

come un mondo disegnato a matita. 

è il nutrimento della terra 

Gli alberi sorretti da radici  

portano al mondo tanti benefici.   


Abbiamo bisogno delle radici  

per capire le origini della nostra vita  

affrontando le gioie e le difficoltà  

e imparando dalle azioni sbagliate del passato 


 Dobbiamo avere uno sguardo sulla natura che ci circonda, sul cibo che ci nutre  perché a volte l’uomo esagera mettendo in pericolo la sua vita, ma se siamo uniti possiamo farlo capire anche al più testardo. 


Di tempo ne abbiamo ancora. Ci rimane ancora tempo per salvare il mondo. Ci resta tempo per disinnescare la bomba che abbiamo attivato, anche se inconsapevolmente, noi. Ma ora abbiamo ancora la possibilità di cambiare il nostro destino e di permettere, forse non ai nostri figli o nipoti, ma ai nostri pro-pro-nipoti di raggiungere un’età alta, di salvare il nostro pianeta da una catastrofe mondiale che causerebbe la fine della razza umana. 


 LA MIA QUERCIA 

albero secolare e maestoso,  

nel grande giardino di sicuro è il più vistoso, 

con chioma ampia e ovale 

dal caldo sole ama farsi baciare, 

adoravo guardarlo, abbracciarlo e toccarlo, 

e con tanti miei amici amavamo scalarlo. 

un posto sicuro dove stare sereni, 

felici, liberi e senza altri pensieri. 

ancora lo guardo è lì che mi aspetta, 

mi siedo ai suoi piedi e mi sento protetta 


 Appoggiare la testa sul prato mi dà la sensazione di buttarmi su una distesa di biancheria pulita…. soffice, morbida, profumata e avvolgente. 

Sdraiato qui con la coda dell’occhio scorgo verdi fili d’erba che si muovono al soffio del vento e fiori che sono pronti a sbocciare e a regalarci la loro bellezza e lo spettacolo dei loro colori. 

E’ bello fermare il tempo e diventare un tutt’uno con la natura. 

Lo scorrere del mio sangue si fonde con lo scorrere della clorofilla delle piante. 

Si sente il lavoro incessante degli insetti, intervallati dai battiti del mio cuore, si diffondono odori e profumi, della terra fresca, dei fiori e delle piante. 

Che bella questa connessione così forte con la natura…. 

Se chiudo gli occhi e respiro mi sento completamente parte del prato e pervaso dalla pace più totale. 

Sdraiato sul prato ho osservato il cielo, è nitido c'è il sole, qualche nuvoletta bianca che si riflette nei miei occhi.  

Una sensazione di libertà, di freschezza sento il profumo dell'erba e dei primi fiori che sbocciano.  

È primavera, la natura si risveglia. 

 

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