Istituto di Scienze dell'uomo, “Costruttori del mondo”
Sabato 10 maggio, presso l’Aula Magna del Liceo Giulio Cesare - Valgimigli di Rimini, si è svolto l’evento dal titolo “Danilo Dolci, oggi: Maieutica, comunicazione, nonviolenza: coevolverci nelle diversità!”
L’evento ha rappresentato un’occasione per riflettere sull’opera e il pensiero di Danilo Dolci, sociologo, poeta e attivista per la nonviolenza, promotore di lotte contro la povertà, le mafie e per la cittadinanza democratica. È intervenuto Giuseppe Barone, biografo e collaboratore di Dolci, che ha ripercorso il suo percorso e il suo impegno. A seguire, c’è stata una testimonianza di Gilberto Mussoni, educatore e formatore, che ha approfondito i temi legati alla comunicazione interculturale e alle reti sociali, collaborando con il Centro Tonelli di Forlì.
Il programma ha previsto anche un momento di domande e confronto tra gli studenti, che avevano già lavorato sul tema attraverso attività svolte in classe, sui testi di Dolci e sulla comunicazione come processo di coevoluzione nelle diversità. La discussione è stata introdotta e moderata da Carlo Pantaleo, formatore e coordinatore di progetti generativi dell’ISUR Rimini.
L’iniziativa, realizzata nel quadro del progetto “Costruttori del mondo” è stata gratuita e aperta alla cittadinanza. Durante l’evento, è stato possibile consultare il testo di Dolci per approfondire ulteriormente il suo pensiero e sulla sua visione dell'educazione comunitaria.
Per Dolci, conoscere significa continuamente interrogarsi e confrontarsi, superando il mero trasferimento di nozioni. La conoscenza non è statica, ma un processo dinamico che si sviluppa attraverso l'azione e la scoperta reciproca. Le scuole dovrebbero quindi essere laboratori di crescita, dove l’educazione alla pace e al dialogo diventano centrali.
Nel contesto siciliano, l'approccio nonviolento di Dolci ha rappresentato una resistenza culturale alla mafia, promuovendo giustizia e rispetto.
Il progetto invita a riflettere su come educare alla pace in una società che spesso valorizza l'indifferenza e la competizione, e su come Dolci sia riuscito ad attirare persone verso la sua causa nonostante la paura della mafia. La sua storia rimane un esempio ispiratore di impegno sociale e cambiamento, spingendoci a chiedere: "Come possiamo applicare i suoi principi oggi, per costruire un mondo più giusto?"
Per maggiori informazioni consulta il volantino dell'iniziativa. (png, 830.2 KB)