Anpi di Guastalla, “10 giugno 1924, delitto Matteotti: una storia attuale”
In occasione del centenario dall'uccisione di Giacomo Matteotti, la sezione Anpi di Guastalla il 28 novembre 2024 ha organizzato un’iniziativa a cui hanno partecipato le classi quinte dell’Istituto scolastico Bertrand Russel di Guastalla. L’appuntamento è stato organizzato grazie al coinvolgimento di un’ampia rete: l’Istituto scolastico B. Russel, il Comune di Guastalla, le Sezioni ANPI dell’Unione Bassa Reggiana, la CGIL Camera del Lavoro di Guastalla, l’Università popolare “Il pane e le rose”, il Gruppo Libertario Casalasco “Eugenio Defendi”.
Le classi partecipanti sono state quattro: 5D (tecnico commerciale) e 5I (tecnico meccanico), 5S e 5T (liceo scienze umane) per oltre 80 studenti.
Fiorello Tagliavini (Assessore alla Cultura del Comune), Davide Fellini (CGIL) e Claudio Malaguti (ANPI Guastalla) hanno aperto i lavori, portando saluti e contributi al tema sottolineando gli aspetti più specifici e rappresentativi testimoniati dalla propria struttura: l’impegno, il coraggio, la capacità di apprendere e di rinnovare la ricerca. Le relazioni sono state svolte da esperti e docenti di storia contemporanea, con particolare riferimento anche alle vicende locali.
Nando Odescalchi, esperto guastallese, ha descritto gli aspetti di Guastalla nel primo Novecento (istituzioni, economia e società politica); la narrazione ha consentito di ricordare le tradizioni socialiste di Camillo Prampolini e di Adelmo Sichel (Sindaco di Guastalla, primo socialista a ricoprire questa carica nella Provincia di Reggio Emilia) e tanti aspetti del periodo: il ‘900, il “secolo nuovo”, di fervore e di attese, esaminate anche alla luce della realtà e del tessuto economico, sociale e culturale del “Circondario della Bassa Reggiana” dei primi anni del ‘900; il ruolo della Chiesa Cattolica e della Chiesa Valdese, particolarmente presente; la lavorazione del “truciolo” (che consentiva di incrementare il magro bilancio d tante famiglie); il ruolo dei braccianti e delle bonifiche in rapporto al mondo degli agrari e dell’industria; i primi istituti mutualistici operai, le “Società operaie di mutuo soccorso”.
Stefano Prandini (docente di storia e filosofia del Liceo Classico di Casalmaggiore) e Luciana Amadasi (Università Popolare “Il Pane e le rose” A.P.S.), hanno ripercorso l’intero arco della vita politica e personale di Giacomo Matteotti, nel quadro ben delineato di fine Ottocento, dall’ascesa del fascismo, fino alla “Marcia su Roma” e la presa del potere da parte di Benito Mussolini. Giacomo, nato nel Polesine, terra allora fra le più povere del nord dell’Italia, ma da una famiglia agiata, subito, giovane, abbracciò le idee del socialismo riformatore e si assunse un compito politico in favore dei lavoratori, nonostante le minacce e le aggressioni subite dalle milizie delle squadracce fasciste. Una vita breve (fu ucciso all’età di 39 anni), ma ricca di esperienze che partirono dalla difesa dei diritti delle classi più disagiate e dei braccianti della sua terra, per giungere fino al Parlamento Italiano. Proprio denunciando la violenza e la corruzione del regime di Benito Mussolini, Matteotti subì la bieca ferocia della repressione fascista, trovando la morte in un vile agguato e rapimento. I fascisti non potevano tollerare il pensiero libero e moderno di un uomo come Giacomo.
I lavori si sono conclusi con un generale e convinto applauso degli studenti sulle emozionanti parole di Giacomo Matteotti: “Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai”.
Luciana Amadasi ha tratteggiato aspetti della vita familiare di Giacomo, della moglie Velia Titta, poetessa, al fianco del marito e poi in ostaggio del regime fascista. Giacomo, chiamato alle armi, fu convocato a Rovigo e inviato al confino in Sicilia, in cui rimase per tre anni, ribelle non voluto dal regime dittatoriale. L’inquadramento completo, dalle vicende politiche dell’Italia analizzate e proiettate fino alla realtà locale, hanno catturato l’attenzione degli studenti consentendo loro di conoscere l’interezza del periodo storico di riferimento, con i principali soggetti politici, economici e culturali.
La mattinata si è conclusa con la posa di un mazzo di garofani rossi ed una fotografia di Giacomo Matteotti alla base della Torre campanaria in Piazza Giacomo Matteotti, a lato della lapide dedicata alle vittime del regime fascista a Guastalla.