20 Giugno 2011 - Seminario regionale di fine progetto, Bologna

logoEducculture.pngLunedì 20 giugno nel pomeriggio si è tenuto presso l’Assemblea legislativa il seminario finale del Progetto YES, secondo i termini da questo previsti (poichè la scadenza del progetto biennale era il 30 giugno 2011)

Gli scrutini, avviati il 15 giugno all’indomani della chiusura dell’Anno scolastico 2010-2011, e destinati a protrarsi per l’intero mese di giugno, hanno reso difficile per l’Ufficio scolastico regionale e le scuole partner confermare la presenza di un proprio rappresentante. Purtroppo nonostante le conferme pervenute, solo la rappresentante dell’Istituto Bodoni è riuscita a intervenire in rappresentanza del mondo scolastico del Consorzio emiliano - romagnolo.

Il seminario ha comunque costituito, grazie all’attiva partecipazione della Prof.ssa Annalisa Martini e del Dr Roberto Pasquali dell’Associazione AIPI, un momento di condivisione di spunti, idee e considerazioni sul progetto concluso e sulle prospettive future di collaborazione con i partner di Iasi conosciuti attraverso YES.

Il Dr. Criserà, responsabile del Servizio Relazioni esterne ed internazionali dell’Assemblea legislativa, ha consegnato ai presenti copie della pubblicazione finale di YES, prevista dal progetto stesso come importante strumento di rendicontazione e diffusione dei risultati del partenariato. “Ora i partner – ha spiegato, dopo aver espresso il proprio compiacimento per la qualità del lavoro svolto – hanno davanti due strade: una è quella di verificare la possibilità di una progettualità in ambito europeo per valorizzare ulteriormente questa esperienza; l’altra è quella di coltivare la rete creata dal progetto a prescindere da un ruolo attivo dell’Assemblea legislativa che ha coordinato YES”

La Prof.ssa Martini, a tal proposito, ha segnalato l’avvio da parte del Bodoni di contatti con la Casa del Corpo didattico di Iasi per un progetto comune, e ha ravvisato l’importanza di YES nello stimolare le scuole coinvolte in un lavoro assiduo di documentazione dei progetti svolti da ogni scuola per poterli poi condividere con i partner. La consuetudine per le scuole, anche per il succedersi di diverse figure professionali come referenti di progetto, è di condurre molti progetti di pregio senza registrarne i progressi e raccoglierne metodicamente prodotti e risultati, cosa che, agli occhi della docente, è invece quanto mai indispensabile, sia per la qualità dei successivi interventi scolastici, sia per la possibilità di offrire le buone pratiche ad altre realtà simili. Il progetto Comenius Regio, con il diretto coinvolgimento degli enti pubblici regionali permette inoltre di offrire questo quadro aggiornato della progettualità delle scuole ai decisori politici. Quello che occorrerebbe garantire sarebbe la compatibilità dell’organizzazione istituzionale dei due Consorzi a confronto, per rendere possibile la riproducibilità delle buone pratiche.

Il Dr. Pasquali, unendosi alle espressioni di soddisfazione espresse da tutti i relatori, ha aggiunto che il valore di uno scambio come quello realizzato deve fare riflettere sull’opportunità di rendere obbligatoria per tutti i docenti e formatori la partecipazione ad almeno un progetto europeo, perché tale esperienza, come sottolinea Annalisa Martini, rappresenta il miglior corso d’aggiornamento possibile. La proposta condivisa da parte di AIPI con la Casa del Corpo didattico di Iasi di costruire insieme una piattaforma di scambio in rete tra studenti italiani e rumeni sul tema del vivere all’estero, è un percorso su cui si intende proseguire il lavoro, e quindi questo scambio con la realtà rumena da cui provengono molti studenti delle nostre realtà scolastiche è stato molto utile e ricco di spunti. Da un altro punto di vista, si ravvisa però, trovandosi nell’urgenza di approfondire le buone pratiche dell’integrazione degli studenti stranieri, l’opportunità di lavorare con paesi più simili all’Italia, che abbiano già vissuto le problematiche dell’immigrazione nel proprio territorio.

Il Dr. Diana, riprendendo alcune osservazioni emerse dalla discussione sulla crisi attuale del mondo della scuola e la precarietà del lavoro di tanti docenti che rende difficile la progettualità, ha aggiunto che un altro fattore di debolezza nell’elaborazione di buone pratiche, è quello della difficoltà che gli istituti scolastici incontrano nell’affrontare la marginalità dei propri studenti al di fuori della scuola. Altro punto di debolezza del progetto è stato lo scarso coinvolgimento degli organi politici nelle fasi di svolgimento del progetto, dovuto però alla natura sperimentale del Programma Comenius Regio e alla sua iniziale configurazione: difatti i nuovi indirizzi UE emersi nel Convegno di Bordeaux hanno dettato l’importanza che l’attiva partecipazione dei politici di vertice dia in futuro un maggiore punteggio ai progetti che la prevedono.

Parallelamente, a Iasi si è tenuto il seminario conclusivo del progetto, che ha offerto ai partner del Consorzio rumeno la possibilità di riflettere sul partenariato con l’Emilia – Romagna e sulle prospettive future di collaborazione: la conclusione di YES non reciderà la rete che rimane un’opportunità per proseguire e costruire nuovi percorsi di una ricerca comune.

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