16 -17 -18 -19 Maggio 2011, Emilia-Romagna

logoEducculture.pngL’ultimo Workshop tenutosi in Emilia-Romagna dal 17 al 19 Maggio nell’ambito del partenariato bilaterale del Progetto YES (Youth Educational Systems) si è focalizzato su “Competenze chiave; Strumenti e metodi per fronteggiare il fallimento scolastico; creazione di opportunità formative aggiuntive a giovani a rischio di marginalizzazione sociale; strumenti e metodi per incrementare la motivazione degli alunni”.

La delegazione del Consorzio rumeno di Iasi è stata composta dai rapresentanti della Casa del Corpo Didattico di Iasi e dalle presidi delle scuole partner di progetto: Lidia Andronache e Anca Dimitriu della Casa del Corpo Didattico; Camelia Gavrila, la preside del Collegio Negruzzi; Mihaela Poroch, la preside del liceo delle ferrovie; Ana Verginia Munteanu, preside della scuola Alexandru Vlahuta.

Le attività di scambio hanno preso avvio martedì 17 maggio presso il Centro di Documentazione Pedagogica (CDP) del Comune di Casalecchio di Reno (Prov. di Bologna) - con cui collabora AIPI (Associazione Interculturale Polo Interetnico), partner del Consorzio regionale emiliano-romagnolo - che coinvolge annualmente in attività formative più di 3500 ragazzi di diversa età, l’11% dei quali sono stranieri (tra le maggiori comunità vi sono quella rumena e quella filippina), offrendo al contempo contesti di apprendimento atti a creare un ponte tra la dimensione educativa ed il territorio. Il Centro di Documentazione Pedagogica è situato all’interno dei locali che furono della sede distaccata dell’ITC Salvemini, tristemente passato alla storia per la tragedia che colpì quella scuola a seguito dello schianto il 6 Dicembre 1990 di un aeromobile di cui perse il controllo il pilota per un guasto meccanico, che ha provocato la morte sul colpo di 12 studenti di 15 anni e numerosi feriti di cui la gran parte ha subito invalidità permanenti. Dopo la visita all’aula in cui l’aereo si andò a schiantare, divenuta oggi stanza della memoria, i delegati di Iasi hanno potuto approfondire il ruolo del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze (CCRR), esperienza mutuata da un’analoga sperimentazione francese effettuata anni prima in gruppi classe analoghi e sorta nell’Area diritti e convivenza sociale del Centro di Documentazione Pedagogica (CDP). Il CCRR è composto in numero pari di maschi e femmine di un’età che oscilla tra i 10 ed i 13 anni e si suddivide in 4 commissioni in cui i giovani sono chiamati ad operare: ambiente, comunicazione, mobilità, solidarietà. Il progetto ha come obiettivo principale quello di tentare di superare il divario tra teoria educativa e realtà applicata nel momento in cui ci si occupa di aspetti quali: partecipazione, rappresentanza, cittadinanza. Il Progetto CCRR si svolge prevalentemente nel tempo libero e la selezione dei partecipanti avviene secondo una classica votazione nei gruppi classe che in tal senso eleggono i propri rappresentanti. Una volta effettuata tale operazione, inizia l’azione di sensibilizzazione e di responsabilizzazione degli esperti del Centro Documentazione Pedagogica e dei docenti, chiamati ad interpretare il ruolo di facilitatori.

Il ruolo del facilitatore è quello di suggerire, consigliare, proporre riflessioni ed abituare i ragazzi e le ragazze a valutare in modo cooperativo le scelte da compiere e le azioni da intraprendere. Il cuore dei lavori è incentrato sull’idea di costruire una “Città a misura di bambino”. Osservare - monitorare, riflettere-valutare, pianificare ed agire sono le diverse fasi in cui si articola nel complesso il Progetto.

In seguito, presso l’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, si è svolto l’incontro con la Dott.ssa Giovanna Filippini – Dirigente responsabile delle Relazioni Internazionali – ed il Dott. Gianluca Bolelli – Responsabile dell’Area Internazionalizzazione. La discussione si è incentrata sulla presentazione ai partner rumeni, i cui studenti possono avere interesse in un’esperianza di studio all’estero, delle specificità dell’Università di Bologna, sugli sviluppi di innovazioni didattiche (Corsi di studio interamente svolti in inglese) che collocano l’Alma Mater tra gli atenei più prestigiosi d’Europa, sul Bologna Process ovvero il processo di uniformizzazione del sistema accademico europeo e sul Programma UE Erasmus Mundus finalizzato al riconoscimento multiplo di Master e Dottorati di Ricerca nelle Università europee in cui si effettua la propria attività di formazione e ricerca post-laurea.

Nel pomeriggio, la Prof.ssa RitaGatti della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, ha tenuto per i due consorzi una lezione accademica sul tema “Progettazione e valutazione di interventi educativi e formativi nei contesti multiculturali”, effettuata presso la Sala dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. Mentre nel contesto rumeno la figura dell’educatore sociale appare agli esordi, in quello italiano gli interventi educativi, una volta effettuati, sono poco documentati per via di una scarsa cultura in materia di documentazione che per lo più è basata su una trasmissione orale dei contenuti. Entrando nel merito della progettazione la Prof.ssa Gatti ha analizzato i moduli di cui si compone la progettazione: approccio razionale; problem solving; progettazione dialogica mentre la Dott.ssa Marina Maselli, ricercatrice e collaboratrice della Prof.ssa Gatti, ha evidenziato l’importanza del raccordo con tutti i soggetti principali che ruotano attorno ad un progetto ed in particolare gli educatori.

La giornata del 18 Maggio è iniziata con la presentazione del Progetto dell’ITC Rosa Luxemburg di Bologna dal titolo “Andare a quel Paese. Alla scoperta del Mozambico”. Il progetto si è caratterizzato per il coinvolgimento di studenti a rischio di marginalizzazione sociale chiamati a riflettere sugli stereotipi e sulle differenze culturali e le attività relazionali da intraprendere attraverso lo svolgimento di lavori di gruppo e giochi cooperativi con i ragazzi e le ragazze del Mozambico. “Andare a quel Paese” si è composto di una visita-studio compiuta dai ragazzi mozambicani ad Ottobre 2010 a Bologna a cui seguirà quella di 4 studenti ed 1 docente italiani a Maputo nel giugno 2011. E’ stata consegnata già ai giovani emiliano-romagnoli in partenza una Guida sul Mozambico, differenziata per aree tematiche: Economia del Mozambico; Turismo e Commercio del Mozambico.

Nel corso dell’illustrazione dei progetti più rilevanti compiuti dall’ITC Rosa Luxemburg per potenziare le competenze chiave degli alunni, è stato presentato anche il Giornale Online dal titolo “Rosa Online” nonché la web-tv realizzata da studenti ed ex-studenti dell’istituto scolastico con il sostegno iniziale della scuola e delle autorità provinciali e regionali ed oggi completamente autonoma ed affermata sulla rete. Trattasi di Crossing TV.

Dopo la discussione ed il dibattito sulle modalità di prosecuzione del partenariato bilaterale e sugli accordi da stipulare per rendere sostenibile nel lungo periodo la collaborazione tra i due consorzi, è stata la volta dell’IPSCT Elsa Morante di Sassuolo (Modena) che ha svolto l’analisi con i colleghi rumeni delle pratiche sportive come strumento per incrementare l’autostima e la fiducia tanto negli allievi diversamente abili quanto in quelli con difficoltà di inserimento sociale. La base di partenza è stato il progetto condotto dalla scuola denominato “Sport Simpatia Sprint”.

Un ulteriore approfondimento ha visto protagonista l’Ufficio Scolastico Regionale che ha illustrato le risultanze dei progetti condotti dalle scuole della Rete Europea dell’Istruzione, che ha avuto come esito della valutazione ex-post, svolta tra gli studenti sulle attività intraprese e sul contributo per il miglioramento delle competenze chiave, un complessivo apprezzamento.

Attività conclusiva della giornata è stata invece quella condotta dall’ITC Bodoni di Parma che ha esibito, anche con l’intervento di alcuni studenti, le pratiche ottimali frutto dell’implementazione del Progetto “Infobetizza” e di “Intrapprendere”.Il primo è un Laboratorio condotto da studenti finalizzato a ridurre il divario digitale degli anziani rispetto alle esigenze del quotidiano. I giovani allievi seguiti da Docenti-Tutor hanno guidato alcuni anziani nella conoscenza del PC. Il Laboratorio che ha raggiunto nel 2010 il suo decimo anno ha visto un lavoro enorme messo in atto da parte dei ragazzi impegnati non solo a trasferire le conoscenze informatiche ma anche a modificare il loro stile comunicativo per rendere comprensibile il linguaggio del computer a persone con una diversa struttura mentale.

Con Intrapprendere, gli studenti del Bodoni hanno raccontato l’esperienza della simulazione della creazione di un’impresa cooperativa. Il lavoro compiuto insieme ai docenti ha riguardato lo svolgimento di tutti i passaggi burocratici ed amministrativi per la realizzazione di una vera e propria impresa: la nomina di un Consiglio di Amministrazione, l’avvio di un’indagine di mercato e lo sviluppo di un planning operativo per la sostenibilità dell’attività imprenditoriale sul mercato concorrenziale.

La giornata conclusiva, 19 Maggio 2011, ha posto al centro della discussione il progetto teatrale dell’I.T.S.C.T. “G.Ginanni” di Ravenna che ha portato alla realizzazione di
Uomini futuri! Chi siete?
spettacolo liberamente tratto da “La cimice” di Vladimir Majakovskij e dalla graphic novel “Mecnavi - Ravenna, 13 marzo 1987” di Leonardo Guardigli, in collaborazione con il Teatro delle Albe di Ravenna e il progetto “non scuola”. La “non scuola”è un’esperienza formativa e culturale che, partita da Ravenna più di vent’anni fa, ha toccato di recente tappe di successo come Scampia a Napoli e altre periferie del mondo, coinvolgendo molti giovani a rischio di marginalità. I giovani attori del Ginanni, come ci hanno confermato le “guide” del Teatro delle Albe Laura Redaelli e Debora Pradarelli, hanno sperimentato nei laboratori e poi a teatro il ruolo di protagonisti nella creazione e rappresentazione di un testo sulla terribile tragedia del lavoro accaduta a Ravenna nel 1987, ovvero la morte di 13 operai della MecNavi per soffocamento da fumi. La commedia di Majakovskij è stata “fatta a pezzi” per recuperare quanto il teatro classico può raccontare del presente attraverso gli occhi degli adolescenti, evitando stereotipi ed una narrazione documentaristica. Lo studio e il lavoro di gruppo miravano all’elaborazione di una struttura narrativa che permettesse, come hanno spiegato i ragazzi con commozione, di onorare quei morti insieme al pubblico del teatro, attraverso un vivo coinvolgimento emotivo. Tra i risultati positivi del progetto: l’avvicinamento di questi giovani al teatro e alla poesia, ma soprattutto una grande maturazione personale e maggiore consapevolezza del proprio essere cittadini.

La mattinata si è conclusa con una presentazione molto puntuale della Preside del Collegio Negruzzi di Iasi, Prof.ssa Camelia Gavrila, sui risultati del progetto biennale YES e con la discussione delle prospettive future della collaborazione tra i due Consorzi.

A conclusione delle attività di workshop, le due delegazioni si sono recate presso il Quartiere Savena di Bologna dove l’Associazione AIPI collabora con diverse istituzioni per prevenire il fallimento scolastico dei giovani.

Presso la Scuola Media“Guercino”, le attività laboratoriali pomeridiane sono aperte anche a ragazzi non iscritti alla scuola (che ha un 20% di studenti stranieri, provenienti per lo più da Europa orientale ed est Asia). Tra queste, come spiegato da Roberto Pasquali, i laboratori di poesia, ma anche quelli di immagine e suono, e di movimento, organizzati in collaborazione con i tirocinanti dell’Università. Tutti questi laboratori hanno il merito di aiutare i ragazzi a superare atteggiamenti stereotipati verso alcune discipline, e di permetter loro una più libera espressione di sé, integrando il programma scolastico delle materie trattate in classe.

La Prof.ssa Eleonora Zardi si è concentrata invece sui corsi di alfabetizzazione per la lingua italiana, in orario scolastico, tenuti dai insegnanti comunali e docenti in pensione come volontari, cui si affiancano i corsi del CDlei di preparazione per l’esame di terza media.

La coprogettazione è importante anche per le attività coordinate dal Servizio Educativo Scolastico Territoriale del quartiere Savena, rivolte a tre gruppi target: bambini dai 6 ai 13 anni, ragazzi dai 14 ai 18, e bambini del campo sosta Sinti, per un totale di circa 200 bambini seguiti. La fascia più difficile da “agganciare” è quella tra i 14 e i 18 anni, che studia al di fuori del quartiere di residenza. Le attività più utilizzate, anche per combattere il bullismo, sono la danza urbana, le arti marziali, e discipline “pericolose” come il parkour (una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ’80, che consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo, all'interno di un percorso, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante). In generale l’attività sportiva è utilizzata come ottima prevenzione contro l’uso di sostanze stupefacenti.

Nel mese di giugno saranno i realizzati seminari finali regionali tra i partner di ciascun Consorzio, per conlcudere il progetto e condividerne i risultati.

 

Il programma del workshop

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