La collezione d’arte dell’Assemblea legislativa e le donazioni 2016-2019

L'Assemblea legislativa mette in mostra i suoi "gioielli di famiglia" per il fine settimana di Arte Fiera

collezioni donazioni 

L'Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna è stata di nuovo protagonista di Arte Fiera, il fine settimana che riscalda l’inverno bolognese dedicato alla produzione artistica. Dopo le personali di Mario Nanni (2017) e Maurizio Bottarelli (2018), per Arte Fiera 2019 il parlamento di viale Aldo Moro ha messo in mostra i propri gioielli di famiglia, ovvero le opere acquisite o donate nel corso di questi anni, e ha spalancato le porte alla città con due aperture straordinarie: venerdì primo febbraio fino alle 21, sabato 2 febbraio fino alle 22 e domenica 3 febbraio fino alle 19 di sera.

Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea ha inaugurato la mostra “La collezione d’arte dell’Assemblea legislativa e le donazioni 2019-2019” curata da Sandro Malossini che presenta tutto il corpus delle donazioni che tra il 2016 ed il 2019 hanno visto un rinnovato interesse, da parte di numerosissimi artisti, nei confronti dell'Assemblea legislativa e della sua attività promozionale e di valorizzazione dell'arte del proprio territorio.

“Si tratta – ha spiegato Saliera – di una collezione capace di ripercorre la storia dell'arte territoriale dagli anni Settanta ad oggi, una mostra ricca di stimoli per un approfondimento sui linguaggi e le ricerche che hanno attraversato gli ultimi quarant'anni d'arte in regione. Grazie al lavoro di questi anni, questa mostra vede, accanto al patrimonio consolidato, l'ingresso nella sede del parlamento regionale di venti nuove opere”. 

I visitatori hanno trovato esposte alcune opere che hanno costituito il primo nucleo del patrimonio artistico dell’Assemblea legislativa: un grande mosaico di Aldo Borgonzoni, due importanti altorilievi di Angelo Biancini, i cartoni preparatori dell’affresco di Ilario Rossi dedicato all’eccidio di Marzabotto, alcune opere di Carlo Zauli, un paesaggio di Carlo Mattioli, una scultura di Quinto Ghermandi, ed altre interessanti opere di artisti emiliano romagnoli.

Lavori che si affiancano alle donazioni che negli ultimi anni, dal 2016 al 2019, hanno alimentato un patrimonio che si sta definendo come collezione d’arte moderna e contemporanea dedicata al territorio. Dalle ricerche di area figurativa passando per l’esperienza informale fino agli ultimi esiti formali e concettuali, si è trovato riscontro della presenza di grandi interpreti dei linguaggi e delle ricerche artistiche nazionali ed internazionali.

La scultura è stata rappresentata da Adriano Avanzolini, Mirta Carroli, Paolo G. Conti, Mauro Mazzali, e dalle ultime donazioni di Sergio Monari, Marco Fornaciari, Sergio Zanni e Silvano Chinni. La pittura si trova nelle tele di Maurizio Bottarelli, Ilario Rossi, Vittorio Mascalchi, Mario Nanni, Fabio Torre, Antonio Mazzotti, Leone Pancaldi, Giorgio Zucchini, Vincenzo Satta, Bruno De Angelis, Daniele Degli Angeli, Walter Cascio, Tatsunori Kano, Roberto Pagnani, Fuck Aliens ed in quelle di nuova acquisizione: Bruno Pulga, Piero Copertini, Carlo Mastronardi, Luciano Bertacchini, Alfonso Frasnedi, Enzo Tinarelli, Gianfranco Goberti, Riccardo Camoni.

Alcune grandi carte ci fanno poi scoprire la suggestione che il supporto può dare partecipando alla composizione dell’opera: Enrico Mulazzani e Franco Filippi ne sono un bell’esempio. L’area più concettuale è invece figurata dalle opere di Nanni Menetti, Maurizio Osti, Marco Pellizzola e Gian Paolo Roffi

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