"Nature vive" di Mauro Davoli
Immortalare la natura che vive. È quello che fa il parmense Mauro Davoli nelle sue foto, in cui la frutta e i fiori di sempre gridano la vita in faccia allo spettatore. Lo fanno attraverso la forma e il colore, quindi grazie alla luce, che disegna contorni precisi su sfondi scurissimi. Così gli oggetti diventano eterni, fissati, quasi dipinti. Dal genere delle nature morte si passa alle “Nature vive”, titolo della mostra di Davoli curata da Giovanni Gazzaneo, ideatore e coordinatore dal 1997 de “Luoghi dell’Infinito”, mensile culturale di “Avvenire”.
La mostra racconta aspetti curiosi e inaspettati della natura che ci accompagna, specie in questa stagione primaverile da sempre dedicata alla rinascita della natura dopo il periodo invernale.
“È una forma d’arte che dà il senso della rinascita e della vita”, spiega Davoli che ricorda come “si tratta di lavoro in cui ho messo tutta la mia passione e l’impegno per ritrarre frutta, vegetali e fiori che sembrano farsi davvero vivi sotto lo sguardo del visitatore grazie soprattutto a un gioco di luci. Sono onorato di esporre in Assemblea legislativa”.
“Davoli mette in mostra frammenti di quotidianità, doni di natura o del lavoro dell’uomo: un’umile bellezza che non crea distanze, ma la senti tua e insieme sai che le appartieni”, spiega Gazzaneo, per il quale “la ricetta di Davoli si ripete nel tempo, con sapienza antica e fragranza di novità: è capace di riunire la pittura e la fotografia”.
“I protagonisti di queste foto sembrano diventare vivi sotto ai nostri occhi grazie al sapiente lavoro fatto da Davoli, che rimanda ai migliori pittori della storia: per l’Assemblea legislativa è un onore ospitare le opere di questo artista che si inserisce all’interno all’attività culturale di questi anni: ospitare mostre in Assemblea legislativa è un’attività iniziata otto anni fa che conferma come l’Assemblea legislativa sia la casa dei cittadini”, spiega Fabio Ranieri, vicepresidente dell'Assemblea, per l'inaugurazione della rassegna del fotografo originario di Fornovo Taro.
Nato nel 1955, Davoli, comincia a fotografare durante gli studi di Architettura presso la facoltà di Ingegneria a Bologna. Dal 1981 si dedica completamente alla fotografia aprendo uno studio nel suo paese d’origine. Resta legato al mondo del design, dell’architettura e dell’arte lavorando negli anni per lo studio di design milanese “Alchimia” e con riviste come “Decoration Internationale”, “Domus”, “Casa Vogue”, “Abitare”, “AD”, “Materia”, “Aion”, “Casabella”. Ha collaborato con studi pubblicitari privilegiando il reportage dedicato alla pubblicità, producendo immagini per Aperol, Limonta Moquettes, Fiorucci, Pizzarotti, Parmalat e molte aziende del territorio di Parma. Ha poi pubblicato fotografie in monografie dedicate ad artisti con numerose case editrici, tra cui Electa, Allemandi, Fabbri Editori, Franco Maria Ricci. Ha realizzato immagini in bianco e nero per una serie di libri guida dedicata ai castelli del parmense e compiuto ricerche personali con immagini legate all’architettura e all’arte, esponendo in mostre personali e varie collettive. Nel numero 152 di FMR è stata dedicata la copertina, e un servizio all’interno, alla sua ricerca fotografica dedicata alla “Natura Morta”. Sue opere sono in importanti collezioni private.
La mostra è visitabile fino al 24 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, festivi esclusi.
Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it tel. 051 527 5768 – 5826