“Difficili somiglianze” di Antonella Cinelli e “Incertezze traslate” di Giuliano Babini

I volti sfuggono dai quadri, gli animali fatti di tasselli ricordano come l’Emilia-Romagna sia la patria del mosaico. Due mostre “Difficili somiglianze” di Antonella Cinelli e “Incertezze traslate” di Giuliano Babini, curate da Sandro Malossini sono esposte in viale Aldo Moro nella sede dell'Assemblea.

“Si tratta di opere di valore che si compendiano a vicenda, che danno il senso dell’impegno civile che portiamo avanti da anni”, sottolinea il curatore Sandro Malossini nel presentare le mostre che sono state inaugurate giovedì 8 giugno con il vicepresidente dell'Assemblea, Fabio Rainieri. Nello specifico, in “Difficili somiglianze”, Antonella Cinelli propone una serie di immagini che, come spiega il curatore nella presentazione, “superano la rappresentazione per diventare pura composizione astratta: sono forme che fluttuano nel mare della pittura, volti che appaiono per nascondersi e mai svelarsi, vedere per non vedere, concedere allo sguardo di poter guardare anche quello che non è rappresentato”.

Nata a Teramo, Antonella Cinelli si è presto affermata a livello nazionale e internazionale: le sue opere hanno come filo conduttore il messaggio di cambiamento e di introspezione, quel “Chi sei? Come sei cambiata?” di “Alice nel paese delle meraviglie”. “Per me -spiega Cinelli- è un grande onore essere in Assemblea legislativa: per un’artista esporre in un luogo così importante per il territorio nel quale lavora è un modo di sentirsi parte della comunità”. Sulle sue opere, in cui grande risalto è dato ai motivi degli abiti delle protagoniste, tutte femminili, ha poi aggiunto: “La mia è una riflessione sull’apparire, in cui l’abito è sia gabbia che corazza, ciò che cela l’identità ma allo stesso tempo la esprime”.

Per quanto riguarda, invece, “Incertezze traslate” di Giuliano Babini, il curatore Malossini afferma: “La mostra rappresenta un inventario di animali, di trofei di caccia riabilitati a forme ancora vive, a occhi felini che illuminano le superfici scure e buie. Uno zoo privato e segreto che l’artista ha realizzato in più di dieci anni di ricerca, assemblando pensieri musivi e corna vere, cercando una commistione tra il reale e il fantastico”. Il curatore ha parlato anche del legame profondo che c’è tra i lavori esposti: “I binari sono diversi ma ci sono molte similitudini: su tutte, l’idea del nascondersi”.

Giuliano Babini espone i suoi animali realizzati con la tecnica del mosaico: figure complesse composte di tanti tasselli che danno nuova vita all’antica forma d’arte, di cui Ravenna è capitale mondiale. Insegnante all’Istituto d’Arte e Accademia di Belle Arti proprio di Ravenna, Babini dal 1991 al 1996 è stato direttore artistico della “Galleria Rasponi Arte Contemporanea” e allo stesso tempo incaricato della direzione artistica dello “Studio Akomena” dal 1988 al 2003. “Il mosaico è uno dei simboli di questa comunità, è un modo per sviscerare l’uso dei materiali, che è ciò su cui si basa la mia ricerca”, ha concluso l’artista.

Le mostre sono aperte fino al 28 giugno 2023, dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, dalle 9 alle 18.

Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it tel. 051-5275768 / 5826

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