Il rumore del vuoto

Il progetto degli studenti del "Laura Bassi" di Bologna per il Giorno della memoria racconta "i vuoti che hanno lasciato dietro di noi le leggi razziali"

img

Cosa è la Shoah? Cosa hanno rappresentato nella storia italiana le leggi razziali volute dal fascismo e promulgate dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III nel 1938? Cosa sanno i ragazzi di oggi di queste due drammatiche pagine della storia mondiale?

Per provare a dare risposta a questi e altri interrogativi, a 80 anni dalle leggi razziali e in occasione della Giornata della Memoria 2018 l'Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna ha ospitato la mostra "Il rumore del vuoto".

Si tratta di una mostra fotografica realizzata dagli studenti del Liceo Laura Bassi di Bologna sotto la direzione delle professoresse Luchita Quario e Maria Giovanna Bertani all'interno del progetto conCittadini dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna.

La mostra è stata inaugurata il 22 gennaio 2018 nei locali dell'Assemblea alla presenza di Simonetta Saliera, presidente del parlamento di viale Aldo Moro, delle insegnanti e degli studenti delle Laura Bassi, di Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica di Bologna, e di Alberto Sermoneta, rabbino capo del capoluogo emiliano.

"I 12 pannelli della mostra raccontano una delle pagine peggiori della nostra storia: quella delle persecuzioni razziali. Abbiamo deciso di farlo con il volto di Lucia, ragazza espulsa da scuola e poi morta nei lager a 28 anni, dei professori licenziati perché di religione ebraica, delle sorelle Senigallia cacciate da scuola o di Susanna e Franca che a scuola poterono rimanere perché di madre cattolica", ha spiegato Saliera che sottolinea come "oggi come ieri, è importante ricordare e fare memoria, specialmente per le giovani generazioni ormai orfane di testimoni diretti di quella tragedia che ha insanguinato il mondo. Consapevoli del pericolo che l’umanità potrebbe correre se prevalesse di nuovo l’indifferenza e non si ricordasse il testamento dei 100.000 giovani morti nelle battaglie partigiane, dei tanti impiccati, dei tanti deportati nei campi di concentramento come disse Piero Calamandrei, a Milano nel 1955, rivolgendosi agli studenti con il suo “Discorso sulla Costituzione".

Guarda l'album fotografico