Profughi nel silenzio

Per il Giorno del Ricordo la mostra dedicata agli esuli giuliano-dalmati a Modena e Carpi.

Profughi del silenzio

Quindici pannelli per raccontare le storie di 400 famiglie, i profughi istriano-dalmati che dal 1954 al 1970 vissero al  Villaggio San Marco, a Carpi in provincia di Modena. La mostra "Profughi nel silenzio" è stata allestita in Assemblea legislativa in occasione del Giorno del Ricordo, per commemorare le vittime delle foibe.

Tra il 1954 e il 1970 centinaia di profughi istriano-dalmati trovarono una nuova casa nei comuni dell'Emilia-Romagna, specie in provincia di Modena. Emblematico fu il caso dell’ex campo di Fossoli che durante la guerra era stato utilizzato per il concentramento e la deportazione di ebrei e perseguitati politici da parte di nazisti e fascisti. A metà degli anni ’50 Fossoli divenne il Villaggio San Marco, ovvero fu riadattato per ospitare chi fuggiva dalle persecuzioni del regime comunista titino della Jugoslavia. A tanti anni di distanza, in occasione del Giorno del Ricordo 2018, la storia del Villaggio San Marco è stata raccontata nei 15 pannelli di "Profughi nel silenzio", mostra storico-fotografica che, realizzata dalla Fondazione ex Campo Fossoli, esposta dal 10 febbraio al 28 febbraio 2018.

Fortemente sostenuti dalle organizzazioni cattoliche e dal governo italiano a guida Dc, i profughi del “Villaggio San Marco” in un primo tempo faticarono a trovare un clima favorevole, a causa della diffidenza della comunità locale carpigiana a prevalenza socialcomunista. Ma poi col tempo ci fu piena integrazione tra la comunità locale e gli ex profughi e si sviluppò una realtà ricca di passione e collaborazione, e storie umane troppo a lungo taciute di diritti negati tornarono a riemergere nei loro racconti. Fu una di quelle “cesure” in cui la storia ha lasciato il segno e che fanno parte della nostra memoria collettiva.

"Come Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna ci sembra doveroso ripercorrere queste pagine della nostra storia, rendere omaggio a chi fu barbaramente assassinato nelle foibe e invitare i giovani a riflettere perché non accadano più violenze e discriminazioni così gravi", ha spiegato la presidente dell’Assemblea Simonetta Saliera che ha ringraziato anche "chi ha proposto e promosso l'allestimento di questa mostra e la Fondazione ex Campo Fossoli per il loro importante lavoro di grande qualità educativa e civile".