Oleg Sentsov, Premio Sakharov 2018
- Chi è Oleg Sentsov
Nato a Simferopol nel 1976, Sentsov ha studiato economia a Kiev, per poi proseguire la sua carriera come sceneggiatore e regista a Mosca. Nel 2012 ha debuttato con il suo primo lungometraggio premiato Gámer. Nel 2013 è diventato un membro attivo del movimento AutoMaidan, che chiedeva libertà, diritti umani e pace, e ha contribuito a dare impulso alla rivoluzione EuroMaidan. Successivamente, durante l'annessione illegale della Crimea, nel 2014, Sentsov ha organizzato missioni umanitarie per i soldati ucraini, fornendo loro generi alimentari e medicinali nonché assistenza per l'evacuazione delle loro famiglie. A causa del suo ruolo attivo nelle proteste contro l'occupazione, ha rinviato la produzione del suo secondo lungometraggio, Rhino.
- Il contesto
Il 21 novembre del 2013 in Ucraina hanno inizio le manifestazioni della popolazione contro la sospensione da parte del governo di Viktor Janukovy dei preparativi per la firma di un accordo tra Ucraina ed Unione Europea di associazione e libero scambio. Le manifestazioni che si sono succedute dal 21 novembre sono state chiamate Euromaidan, il più grande raduno pro-europeista mai avvenuto nella storia.
Le proteste interne dell’Ucraina sono durate tre mesi ed hanno assunto le caratteristiche di una guerra civile. Dopo molti scontri e oltre 100 morti, il 21 febbraio Viktor Janukovy fugge e lascia l’Ucraina.
La "Crisi in Crimea" è iniziata ufficialmente il 26 febbraio del 2014 quando un gruppo di uomini senza particolari segni di riconoscimento ha fatto irruzione nel Parlamento di Simferopoli, capitale della Repubblica autonoma di Crimea, issando sul tetto la bandiera russa. Nei giorni successivi c’è stata una progressiva invasione di truppe russe in Crimea che hanno preso il controllo delle strade principali, dell’aeroporto e circondato le basi militari ucraine impedendo di fatto l’uscita ai militari.
- L'arresto di Sentsov
Nel maggio 2014 Sentsov è stato arrestato dal servizio di sicurezza federale russo (FSB), trasportato in Russia e condotto dinanzi a un tribunale militare per presunta attività terroristica.
Ha trascorso un anno in detenzione prima di quello che Amnesty International ha definito "un processo farsa estremamente cinico". Prima che venisse condotto in tribunale, l'FSB lo ha pubblicamente dichiarato colpevole di terrorismo e le autorità russe gli hanno imposto unilateralmente la cittadinanza russa, impedendo ai funzionari ucraini di avvicinarglisi. Sentsov ha tuttavia rifiutato pubblicamente tale cittadinanza, affermando che l'unica cittadinanza che possiede è quella ucraina.
- Il processo farsa
Sentsov è stato accusato di essere a capo di un'organizzazione terroristica intenta a preparare attacchi esplosivi contro monumenti in Crime; tuttavia, non sono stare trovate prove conclusive del suo coinvolgimento in attività criminali. Inoltre, il testimone chiave dell'accusa ha ritrattato pubblicamente la sua confessione iniziale, riconoscendo che era stata estorta sotto tortura.
Sentsov nel frattempo ha continuato a professare fermamente la propria innocenza. Ciononostante è stato condannato a 20 anni di reclusione e rinchiuso in un carcere di massima sicurezza in Siberia, a migliaia di chilometri da casa sua.
Nel suo discorso in tribunale all'annuncio della sentenza, Sentsov ha ridicolizzato la falsità del processo ed espresso la speranza che la gente in Russia non debba più avere paura.
- La lotta dal carcere
Nel maggio 2018, Sentsov ha iniziato uno sciopero della fame durato 145 giorni, chiedendo il rilascio di tutti i prigionieri politici ucraini in Russia.
È stato costretto a porre fine allo sciopero della fame nell'ottobre 2018, sotto minaccia di alimentazione forzata a causa delle sue condizioni critiche di salute.
Anche in carcere Sentsov ha continuato a lottare per le sue convinzioni e per la libertà del popolo ucraino; il suo spirito di resistenza è presto diventato un'ispirazione per altre persone in condizioni di oppressione.
- Le richieste internazionali di rilascio
Il 14 giugno 2018, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che insiste sul rilascio immediato e incondizionato di Oleg Sentsov e di tutti gli altri cittadini ucraini detenuti illegalmente in Russia.
L'ex vincitore del Premio Sakharov, il Centro russo per i diritti umani "Memorial", ha riconosciuto Sentsov come prigioniero politico. Molti gruppi e personalità che si occupano di diritti umani hanno chiesto il suo rilascio. Anche celebrità del cinema mondiale e cineasti russi hanno rivolto un appello a tal riguardo al Presidente russo Vladimir Putin.
- Il rilascio e il ritiro del Premio Sakharov al Parlamento europeo
Dopo 5 anni di detenzione, il regista è stato rilasciato il 7 settembre 2019 come parte di un accordo di scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, potendo finalmente ritirare di persona il Premio Sakharov per la libertà di pensiero 2018. Il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, consegnandogli il premio, ha dichiarato: “Lei è rimasto saldo nei suoi principi e nelle sue convinzioni e ha pagato per questo. Nessuno dovrebbe pagare un prezzo per la propria libertà”.
Sassoli ha ricordato il coraggio di tutti coloro che non restano in silenzio quando i diritti umani vengono violati e che pagano a carissimo prezzo il proprio impegno: “Sentsov è stato rilasciato ma molti altri, fra cui giornalisti e blogger come Stanislav Aseyev, sono tuttora tenuti in ostaggio in Ucraina orientale. Chiediamo insieme che vengano liberati.”
Nel ricevere il premio, Oleg Sentsov ha dichiarato: “E' un grande onore e una grande responsabilità ricevere questo premio. Lo accetto non come un onore personale ma come un premio a tutti i prigionieri politici ucraini che sono passati dalle prigioni russe o che ci si trovano tuttora.” Sentsov ha elogiato l’UE e i suoi valori democratici e criticato le pratiche “militariste” della Russia.