Chi era Julius Nyerere, presidente della Tanzania

04.02.2013

Chi era Julius Nyerere, presidente della Tanzania

Julius Nyerere

L’incontro del 5 febbraio- All’incontro, dedicato a quello che fu il primo presidente della Tanzania, che si terrà presso l’aula 1 di via del Guasto (angolo via Zamboni) a Bologna, prenderanno parte docenti, giornalisti e missionari che hanno avuto modo di conoscerlo. In primis, Renato Kizito Sesana, missionario comboniano in Kenya e Sudan, giornalista e scrittore, fondatore di Koinonia e membro della ONG Amani, la docente di Storia e istituzioni dell'Africa sub-sahariana, Anna Maria Gentili, Silvia Cinzia Turrin, che ha scritto il libro "Nyerere, il maestro" (ed. EMI) e Raffaello Zordan, giornalista di Nigrizia, che modererà il dibattitto.

Nyerere, il presidente- Ma chi era Nyerere, definito “Luce d’Africa”? Primo presidente della Tanzania, uno tra i padri fondatori dell'Africa indipendente, fu anche il primo a cercare per il suo paese un modello di sviluppo, il cosiddetto socialismo africano, che lo rendesse effettivamente emancipato non solo dal colonialismo ma anche dal neocolonialismo, e che coniugasse la modernità con la cultura africana.

Come viene definito “maestro per vocazione e politico per caso”, Julius Nyerere, che guidò il Tanganica all'indipendenza e seppe poi unificarlo con Zanzibar dando vita alla Tanzania, è oggetto di una causa di beatificazione. La sua fede cattolica non gli impedì però - anzi in essa trovava le sue motivazioni profonde - di difendere a testa alta l'indipendenza del suo paese, anche di fronte ai diktat delle istituzioni finanziarie internazionali.

La sua politica valorizzò l'agricoltura, l'istruzione per tutti, diffondendo la lingua africana che si parla tuttora anche in altri stati, il kiswahili, e contribuì con la sua politica a rafforzare il sentimento dell'unità nazionale al di là delle appartenenze etniche e religiose.

Nyerere, il mwalimu- Il mwalimu (maestro) condusse sempre una vita semplice e sobria; la sua fede non gli impedì di sostenere l'africanizzazione del cristianesimo e il dialogo con la religione musulmana. Si ritirò dalla politica quando constatò negli anni '80 che i Piani di riaggiustamento strutturale imposti da Fondo Monetario e Banca Mondiale lo costringevano a opzioni in contrasto con la sua visione. Continuò a svolgere incarichi di rilievo, tra cui la mediazione nel conflitto burundese. La popolarità di Nyerere si misura tutt'oggi in Africa con quella di mostri sacri quali Nelson Mandela e Thomas Sankara.

«Vorrei accendere una candela e metterla in cima al monte Kilimanjaro affinché illumini al di là delle nostre frontiere, dando speranza a quanti sono disperati, portando amore dove c'è odio e dignità dove prima c'era solo umiliazione».

Per saperne di più sull’incontro:
www.centrostudidonati.org

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