Il gioco d'azzardo su Piazza Grande
08.04.2013
Il numero di aprile di Piazza Grande, il giornale di strada di Bologna (a cura dell'associazione Amici di Piazza Grande e distribuito dai venditori senzatetto nelle vie nella città), è dedicato al gioco d’azzardo, al suo peso nell’economia nazionale, agli intrecci con la criminalità organizzata, ma soprattutto al rischio della dipendenza che può diventare causa di impoverimento e di esclusione sociale.
La storia di Bogdan- La storia di Bogdan, raccontata nell’articolo di apertura, ne è un esempio. “In Romania avevo una vita bellissima: una moglie, una casa, un bambino. Gestivo un negozio. Ma il gioco d’azzardo mi ha fatto perdere tutto: ero sempre depresso e stressato. Sono finito in strada.” È un vortice di successi, esaltazioni e perdite deprimenti quello di Bogdan, fino a quando, toccato il fondo, decide di curarsi. E’ da circa otto mesi che Bogdan ha smesso di giocare. Si è creato un gruppo di amici, ha imparato l’italiano. È in cura da una psicologa, che l’ha aiutato a superare la sua dipendenza e grazie alla comunità della parrocchia Sant’Antonio di Savena a Bologna è impegnato in un progetto di animazione culturale con altri migranti in difficoltà.
Il gioco in Emilia-Romagna- La storia di Bogdan non è isolata, i numeri in Emilia Romagna dicono il contrario: se sono 3 milioni e mezzo, l’87% della popolazione, le persone che hanno giocato almeno una volta in un anno, i cosiddetti problematici scendono nettamente al 1,4%, ma si tratta comunque di 60mila emiliano-romagnoli. Un dato importante viene dal rapporto col reddito: il 66% dei disoccupati gioca d’azzardo e comunque il 56% complessivo del ceto medio – basso cede alla tentazione. In crescita il fenomeno anche tra i giovanissimi: a rischio il 14,3% dei ragazzi dai 10 ai 19 anni.
Criminalità organizzata- L’azzardo è il terzo settore economico del Paese e la criminalità organizzata vi ripone forti interessi. Lo confermano due giornalisti d’inchiesta come Giovanni Tizian e Antonella Beccaria. Il primo, sotto scorta dopo aver denunciato il coinvolgimento delle cosche calabresi nella gestione del gioco nero, in un’intervista all'interno del giornale afferma: “Nonostante il gioco sia stato liberalizzato e legalizzato – ci racconta Tizian – lo Stato non ha saputo stilare delle regole chiare. Le mafie, che vivono di non regole e di illegalità, sono quindi riuscite a infiltrarsi facilmente, rendendo questo settore uno dei più colpiti dalla penetrazione mafiosa”.
Antonella Beccaria, in un suo articolo per Piazza Grande, spiega come “Il fiorire di offerte per scommettere risale a una decina di anni fa , quando il governo ha deciso di porsi in concorrenza con la criminalità organizzata per ridurne la portata e per incrementare le entrate pubbliche . Ma i rapporti dell’antimafia dimostrano che la partita è persa, tanto al Nord quanto al Sud. Per rendersene conto bastano ancora pochi numeri che dimostrano come oggi il giro d’affari generato dal mondo dell’azzardo è pari a sedici volte quello di Las Vegas".
-Puoi comprare il giornale Piazza Grande dai senzatetto e dai collaboratori di Piazza Grande nelle vie delle città (a offerta libera)
-Puoi leggere la versione online in Pdf di Piazza Grande su:
www.piazzagrande.it