Pubblicate dal Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle Malattie le linee-guida per identificare i casi di COVID nelle scuole
Tra poche settimane moltissimi Europei torneranno sui banchi di scuola, ma l’incertezza causata dalla pandemia è ancora forte. Come assicurare che le ragazzine e i ragazzini possano studiare e passare del tempo insieme in sicurezza? Come capire in modo tempestivo l’insorgenza di nuovi casi? Quali criteri e accorgimenti adottare?
A queste e a molte altre domande cerca di dare risposta un recente elaborato del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC).
Questa serie di linee-guida intende aiutare le autorità pubbliche e il personale scolastico a identificare casi di SARS-CoV-2 nelle scuole dei Paesi UE, EEA e Regno Unito. L’Unione Europea infatti, per mezzo delle sue Istituzioni, agenzie, e centri, può svolgere solo azioni intese a sostenere, coordinare, o completare l’azione degli Stati membri in materia di istruzione – secondo il dettato dei Trattati (art. 6, TFUE). La competenza in via principale resta infatti nelle mani di ciascuno Stato.
Gli obiettivi da tenere in considerazione all’atto di effettuazione del test sono tre:
- Assicurare la precoce identificazione di casi tra studenti e staff scolastico al fine di avviare la ricerca dei contatti e iniziare le misure di controllo e prevenzione per ridurre un’ulteriore trasmissione;
- Identificare infezioni in studenti e/o staff scolastico ad alto rischio di contrazione di malattie gravi dovute a condizioni pregresse;
- Supportare indagini e studi relativi al ruolo dei minori nella trasmissione del COVID-19.
L’importanza di queste linee-guida risiede innanzitutto nel fatto che, nonostante la bassa probabilità che i bambini contraggano il virus, comunque gli istituti scolastici di ogni ordine e grado sono luoghi in cui c’è un alto e frequente numero di contatti, e c’è ancora poca chiarezza circa la capacità di trasmissione del virus da parte dei più piccoli.
Benché possano risultare ripetitive rispetto a quelle già date in riferimento ai luoghi di lavoro, l’ECDC raccomanda una ancor più scrupolosa osservanza e applicazione di queste direttive, viste appunto le caratteristiche proprie degli istituti scolastici.
Le linee-guida sono incentrate su tre punti principali: test, tracciamento dei contatti degli individui potenzialmente positivi, e strategie di monitoraggio su chi è a rischio.
Infine, gli esperti raccomandano la più ampia e adeguata informazione e comunicazione ai genitori: in particolare, questi ultimi devono essere in grado di riconoscere i sintomi che potrebbero manifestare i minori e sapere come agire di conseguenza.
Per maggiori dettagli, consulta le linee-guida (in Inglese).