La Nuova Agenda UE dei consumatori

Tra le recenti iniziative della Commissione europea figura una Comunicazione sulla Nuova Agenda dei consumatori, che inquadra questi ultimi come partecipanti attivi nell’attuazione della transizione verde e digitale dell’Unione.

L’Agenda presenta una visione per la politica UE dei consumatori nel quinquennio 2021/2025 basata sull’attuale Agenda (in scadenza), sul Nuovo Patto per i Consumatori del 2018 e su una consultazione pubblica sulla nuova politica europea dei consumatori. L’intento principale è agire sui bisogni immediati dei consumatori determinati dalla pandemia, e aumentare la loro resilienza.

Il COVID-19 ha infatti messo a dura prova l’accessibilità e disponibilità di certi prodotti e servizi, nonché gli spostamenti da, verso e all’interno dell’Unione.

Come si legge dall’Introduzione della Comunicazione della Commissione, sono 5 le aree su cui intervenire in modo prioritario, identificate sulla base di un approccio olistico e complementare rispetto ad altre iniziative – tra cui il Green Deal Europeo, il Piano d’Azione per un’Economia Circolare, la Comunicazione per plasmare il futuro digitale dell’Europa e l’Agenda ONU 2030:

  1. Transizione verde
  2. Trasformazione digitale
  3. Efficace applicazione dei diritti dei consumatori
  4. Specifiche esigenze di determinati gruppi di consumatori
  5. Cooperazione internazionale.

 

Poiché il macro-obiettivo è dunque rendere il Mercato Unico più verde, digitale ed equo, potenziando la fiducia nei consumatori, l’Agenda fungerà da guida per l’attuazione del Programma sul Mercato Unico all’interno del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP).

Gli effetti e le lezioni della pandemia hanno anch’essi avuto un ruolo chiave nella definizione di queste priorità politiche, poiché non hanno evidenziato solamente nuovi modi di consumo e mobilità, ma anche la necessità di colmare alcuni gap nel quadro giuridico a tutela dei consumatori.

Transizione verde

Su questo piano, la Commissione intende proporre una legislazione che assicuri piena trasparenza sulla sostenibilità dei prodotti, combattendo il “green-washing”[1], e che attui modelli di economia circolare, eliminando il fenomeno dell’obsolescenza precoce[2]. Coinvolgere le aziende sarà determinante per raggiungere gli obiettivi.

Trasformazione digitale

Grande opera di revisione e aggiornamento di alcune normative vigenti in tema di consumatori e sicurezza dei prodotti – al fine di adattarle alla digitalizzazione in corso. Inoltre, nuove norme per regolare l’economia digitale e l’Intelligenza Artificiale, per cogliere le opportunità ed arginare i problemi che da essi derivano per la tutela dei consumatori.

Efficace applicazione dei diritti dei consumatori

Ruolo di coordinamento e supporto della Commissione alle autorità nazionali, impegnate nella lotta alle pratiche commerciali online e nel garantire la sicurezza dei prodotti. Per questo sarà fondamentale il rafforzamento e la cooperazione fra Stati, potenziata attraverso la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori.

Specifiche esigenze di certi gruppi di consumatori

In quest’ambito la Commissione interverrà predisponendo requisiti ulteriori per garantire la sicurezza dei prodotti per l’infanzia, oppure attraverso finanziamenti e iniziative di consulenza locale per educare i cittadini più vulnerabili (tra cui meno abbienti, anziani, e disabili) su debito e accesso alle informazioni.

Cooperazione internazionale

Infine, consapevoli della transnazionalità dei consumi, gli occhi e le mani della Commissione saranno volti verso in primo luogo verso la Cina, per definire e attuare un Piano d’Azione congiunto che migliori la sicurezza dei prodotti commercializzati online. In secondo luogo, sostegno normativo, tecnico e di capacity building alla luce del prossimo QFP a favore dei partner UE, tra cui l’Africa.

 

Per consultare la Comunicazione della Commissione europea: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_2069.



[1] Pratica attraverso cui certi produttori trasmettono una falsa impressione o comunicano ingannevoli informazioni circa la sostenibilità ambientale dei propri prodotti.

[2] Fenomeno di pianificazione industriale che consiste nell’accelerazione del ciclo vitale di un prodotto per limitarne la durata a un periodo prestabilito.