Un bando del comune di Bologna contro le “povertà educative” con i fondi PON Metro

Un bando del comune di Bologna contro le  “povertà educative” con i fondi PON Metro

Il Comune di Bologna lancia la sfida alle povertà educative e lo fa investendo 6,6 milioni di euro per rafforzare le istituzioni culturali comunali, promuovere la cultura tecnica, l’innovazione sociale, il welfare culturale, l’inclusione digitale, lo sport e l’associazionismo, in collaborazione con la Città metropolitana di Bologna.

Quattro milioni di euro saranno dedicati al rafforzamento di musei, biblioteche e teatri - investiti in futura progettualità – attraverso progetti orientati soprattutto a sviluppare attività per i più giovani: corsi, laboratori, didattica. Allo sport e all’associazionismo sono destinati rispettivamente 300.000 euro in tre anni. Sono invece 150.000 gli euro dedicati rispettivamente a progetti di welfare culturale e nuove competenze digitali.

Il 29 giugno uscirà il primo bando per la promozione della cultura tecnica e dell’innovazione sociale con 1,7 milioni di euro volti a contrastare il disagio, l’esclusione sociale e creare nuove opportunità occupazionali per i giovani bolognesi attraverso la diffusione della cultura tecnica, la qualificazione e l’innovazione dei percorsi educativi e formativi e la messa a disposizione di spazi e tecnologie.

La sovvenzione per ciascun progetto va da un minimo di 80.000 a un massimo di 100.000 euro. Saranno finanziati 11 progetti nella città di Bologna e un progetto per ognuno dei 6 distretti dell’area metropolitana.

Per ulteriori informazioni sul bando

Cos’è il PON metro Bologna

Il Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014 – 2020”, adottato dalla Commissione Europea e finanziato dai Fondi Strutturali, con una dotazione di oltre 892 milioni di Euro, supporta le priorità dell’Agenda urbana europea, che individua nelle aree urbane i territori chiave per cogliere le sfide di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile poste dalla Strategia Europa 2020.

Il programma interviene in particolare per migliorare la qualità dei servizi e promuovere la coesione sociale in 14 aree metropolitane: Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo.

Gli interventi sono promossi e attuati dalle città stesse e si concentrano nel territorio del Comune capoluogo per quanto riguarda le infrastrutture, mentre alcune azioni immateriali sono estese all’area metropolitana.

Le risorse destinate a Bologna ammontano a circa 40 milioni di euro.