La Commissione propone un nuovo strumento di assistenza emergenziale per accelerare la risposta alle crisi nell’UE

La Commissione propone un nuovo strumento di assistenza emergenziale per accelerare la risposta alle crisi nell’UE

La Commissione europea ha proposto in questi giorni uno strumento di assistenza emergenziale da utilizzare nell’Unione europea per rispondere in modo più rapido e mirato alle crisi più gravi, quindi anche per aiutare gli Stati membri a far fronte all'afflusso di un gran numero di rifugiati.

L’iniziativa vede la luce nel momento in cui la crisi dei rifugiati raggiunge livelli senza precedenti, con la conseguente necessità di fornire aiuti immediati di emergenza in diversi Stati membri che ospitano molti rifugiati sul loro territorio.

Fin dall’inizio, la Commissione si è impegnata a sostenere gli Stati membri in tutti i modi possibili. La proposta fa seguito al Consiglio europeo del 18-19 febbraio, durante il quale i governi hanno invitato la Commissione a sviluppare la capacità di fornire aiuti di emergenza a livello interno.

Christos Stylianides, Commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, ha dichiarato: "Con questa proposta saremo in grado di fornire molto più rapidamente di prima assistenza emergenziale per le crisi all’interno dell’Unione europea. Al momento non vi è dubbio che questo tipo di assistenza sarà particolarmente necessario per aiutare i rifugiati. Non si può perdere tempo a mobilitare tutti i mezzi possibili per evitare le sofferenze della popolazione all’interno delle nostre frontiere. La proposta odierna metterà a disposizione 700 milioni di euro per fornire aiuto laddove è più necessario. Ora confido che i governi nazionali e il Parlamento europeo appoggino rapidamente la proposta."

Gli Stati membri le cui capacità di risposta sono insufficienti per far fronte a circostanze urgenti ed eccezionali, come l’improvviso afflusso di rifugiati o altre gravi perturbazioni, potrebbero trarre vantaggio da questo nuovo strumento. La prestazione degli aiuti di emergenza si baserà sull’articolo 122, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Ciò consentirà di fornire sostegno nel modo più rapido e più ampio possibile, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri.

L’assistenza emergenziale sarà fornita in stretto coordinamento con gli Stati membri e le organizzazioni coinvolte, quali le agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni non governative e le organizzazioni internazionali, e includerà la fornitura di beni di prima necessità, quali cibo, alloggio e medicinali per il gran numero di minori, donne e uomini che stanno arrivando nei paesi dell’UE.

La Commissione proporrà urgentemente al Parlamento europeo e al Consiglio, in qualità di autorità di bilancio, un bilancio rettificativo per il 2016 per creare la linea di bilancio per lo strumento. Si calcola che per il 2016 saranno necessari 300 milioni di euro, mentre altri 200 milioni di euro saranno previsti rispettivamente per il 2017 e 2018.

I finanziamenti non saranno pertanto sottratti ai vigenti programmi di aiuto umanitario esterno al di fuori dell’UE. L’Unione europea conferma l'impegno a continuare a guidare la risposta umanitaria internazionale alla crisi siriana, tra le altre emergenze globali del mondo in cui l’aiuto umanitario dell’UE salva vite umane.

Contesto

Il 10 febbraio la Commissione ha annunciato l'intenzione di sviluppare la capacità dell'UE di fornire assistenza umanitaria a livello interno e le conclusioni del Consiglio europeo del 19 febbraio hanno appoggiato tale intenzione. Basandosi sull’esperienza della direzione generale della Commissione per gli Aiuti umanitari e la protezione civile, l’assistenza umanitaria sarà destinata a coprire i forti bisogni umanitari dei profughi e dei migranti all’interno degli Stati membri dell’UE.

In risposta alla crisi dei rifugiati all’interno dell’UE, a tutt’oggi una serie di altri strumenti, come il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF), il Fondo per la sicurezza interna (ISF) o il Fondo europeo per gli indigenti (FEAD), hanno già fornito cospicue risorse finanziarie per fornire assistenza in Europa. Questi strumenti hanno dimostrato la loro utilità, ma non sono stati concepiti per rispondere a grandi emergenze umanitarie.

Il meccanismo di protezione civile dell’UE (EUCPM) è stato utilizzato per mobilitare un sostegno materiale sotto forma di alloggi, materiale sanitario e forniture mediche, così come competenze per aiutare la Grecia, l’Ungheria, la Slovenia, la Croazia e la Serbia a far fronte al crescente numero di arrivi. Questo meccanismo di solidarietà, tuttavia, è stato concepito per situazioni in cui uno Stato membro si trovi in condizioni di bisogno — non fornisce finanziamenti e si avvale di offerte volontarie degli Stati membri, la cui capacità di sostegno potrebbe essere sollecitata oltre misura in questo periodo.

La proposta di assistenza emergenziale intende pertanto colmare una lacuna fornendo uno strumento più adeguato e disponibile a livello dell’Unione per far fronte alle esigenze umanitarie all’interno dell’UE.

Per ulteriori informazioni

MEMO/16/483: Affrontare le crisi umanitarie all’interno dell’Unione europea

Proposta di regolamento del Consiglio riguardante la fornitura di assistenza emergenziale all'interno dell'Unione

Comunicazione della Commissione

Scheda informativa

Agenda europea sulla migrazione

Sito web di Christos Stylianides, Commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi: http://ec.europa.eu/commission/2014-2019/stylianides_en

Dal sito European Union Newsroom