La Commissione propone un nuovo approccio all'insolvenza delle imprese in Europa

La Commissione propone un nuovo approccio all'insolvenza delle imprese in Europa
Sistemi ben funzionanti in materia di insolvenza e ristrutturazione sono fondamentali per sostenere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Questa iniziativa aumenterà le opportunità per le imprese in difficoltà finanziarie di procedere precocemente a una ristrutturazione in modo da evitare il fallimento e il licenziamento del personale e garantirà che gli imprenditori abbiano una seconda opportunità di fare impresa dopo un fallimento. Inoltre, porterà a procedure d'insolvenza più efficaci ed efficienti in tutta l'UE.

Il primo vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: "Vogliamo aiutare le imprese a ristrutturare in tempo, in modo che possano salvare i posti di lavoro e mantenere il loro valore. Intendiamo inoltre sostenere gli imprenditori che non riescono a rimettersi piedi più rapidamente, in modo che ne escano fuori e ci riprovino in modo più avveduto".

Vĕra Jourová, commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: "Ogni anno nell'UE falliscono 200 000 imprese; il che si traduce in 1,7 milioni i posti di lavoro persi. Ciò potrebbe spesso essere evitato se avessimo procedure più efficaci in materia di insolvenza e ristrutturazione. È giunto il momento di dare agli imprenditori una seconda opportunità di avviare un'attività attraverso la completa liberazione dai debiti entro un termine massimo di tre anni".

Questa iniziativa è uno degli elementi chiave del piano d'azione sull'Unione dei mercati dei capitali e della strategia per il mercato unico. Contribuirà ad eliminare ostacoli rilevanti allo sviluppo dei mercati dei capitali nell'UE dando certezza giuridica agli investitori transfrontalieri e alle società che operano nell'UE. Le nuove norme contribuiranno ad attirare investitori, a creare e conservare posti di lavoro e ad aiutare le economie ad assorbire gli shock economici. Attualmente sono troppe le imprese sane in difficoltà finanziaria che vengono orientate verso la liquidazione anziché verso una ristrutturazione precoce e sono troppo pochi gli imprenditori che possono giovarsi di una seconda opportunità.

La proposta è una buona notizia anche per la stabilità finanziaria, poiché procedure di ristrutturazione efficienti eviteranno che le imprese si trovino nell'impossibilità di restituire i prestiti alle banche, e contribuiranno ad affrontare la questione degli elevati livelli di crediti in sofferenza in alcune parti del settore bancario dell'UE. Ciò, a sua volta, consentirà alle banche di erogare maggiori prestiti ai consumatori e alle imprese.

La direttiva proposta è incentrata su tre elementi principali:

  • principi comuni sull'uso dei quadri di ristrutturazione precoce, che aiuteranno le imprese a continuare la loro attività e a preservare l'occupazione;
  • norme per consentire agli imprenditori di beneficiare di una seconda opportunità, poiché saranno sgravati interamente dai debiti dopo un periodo massimo di 3 anni. Attualmente, la metà dei cittadini europei dichiara di non avviare un'attività imprenditoriale per paura di un fallimento;
  • misure mirate affinché gli Stati membri aumentino l'efficienza delle procedure di insolvenza, ristrutturazione e sgravio. Ciò ridurrà la lunghezza e i costi eccessivi delle procedure in molti Stati membri, fattori che generano incertezza giuridica per i creditori e gli investitori e bassi tassi di recupero dei debiti non pagati.

Le nuove norme seguiranno i principi fondamentali seguenti per garantire che i quadri in materia di insolvenza e ristrutturazione siano coerenti ed efficaci in tutta l'UE:

  • le imprese in difficoltà finanziaria, in particolare le PMI, avranno accesso a strumenti di allerta per individuare il deterioramento degli affari e assicurare la ristrutturazione in una fase precoce;
  • quadri di ristrutturazione preventiva flessibili semplificheranno procedimenti giudiziari lunghi, complessi e costosi. Se necessario, occorre coinvolgere i giudici nazionali per salvaguardare gli interessi delle parti interessate;
  • il debitore potrà beneficiare di un periodo limitato di tempo di un massimo di quattro mesi per "prendere fiato" prima dell'applicazione di provvedimenti esecutivi al fine di favorire i negoziati e una ristrutturazione efficace;
  • i creditori e gli azionisti di minoranza dissenzienti non saranno in grado di bloccare i piani di ristrutturazione, ma i loro legittimi interessi verrebbero salvaguardati;
  • nuovi finanziamenti saranno specificamente protetti in modo da aumentare le possibilità di una ristrutturazione efficace;
  • durante le procedure di ristrutturazione preventiva, i lavoratori godranno della piena tutela del diritto del lavoro in conformità con la legislazione vigente dell'UE;
  • la formazione, la specializzazione dei curatori fallimentari e dei giudici, e l'uso della tecnologia (ad esempio, presentazione online delle richieste di pagamento, notifiche ai creditori) miglioreranno l'efficacia e la durata delle procedure di insolvenza, ristrutturazione e concessione di una seconda opportunità.

Contesto generale

Il regolamento sull'insolvenza del 2015 si concentra sulla risoluzione dei conflitti di competenza e sulle normative da applicare nelle procedure d'insolvenza transfrontaliere, e garantisce il riconoscimento delle sentenze in materia d'insolvenza in tutta l'UE. Esso non armonizza il diritto sostanziale in campo fallimentare degli Stati membri.

Dall'esame dell'attuazione della raccomandazione del 2014 relativa alla ristrutturazione e alla seconda possibilità è emerso che, nonostante le riforme in materia di insolvenza, le norme sono ancora discordi e restano inefficienti in alcuni paesi. In diversi Stati membri non è possibile ristrutturare un'impresa prima del suo fallimento. Per quanto riguarda la seconda possibilità, rimangono notevoli discrepanze sulla durata dei tempi di riabilitazione.

Tali differenze tra i quadri giuridici degli Stati membri comportano incertezza giuridica, costi aggiuntivi per gli investitori al momento di valutare i rischi, mercati dei capitali meno sviluppati e persistenti ostacoli all'efficace ristrutturazione di società sane nell'UE, compresi i gruppi di imprese che operano a livello transfrontaliero.

In tale contesto, il piano di azione per l'Unione dei mercati dei capitali del 2015 ha annunciato un'iniziativa legislativa sull'insolvenza delle imprese, compresa la ristrutturazione precoce e la seconda opportunità. Questa iniziativa intende affrontare i principali ostacoli al libero flusso di capitali, prendendo a modello i regimi nazionali che funzionano adeguatamente. La strategia per il mercato unico prevedeva il sostegno agli imprenditori attraverso una legislazione che fornisca un contesto normativo per la conciliazione nei casi di fallimento senza scoraggiare gli imprenditori dal cercare di realizzare nuove idee.

La "relazione dei cinque presidenti" del giugno 2015, che aveva per tema "Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa", indicava nel diritto fallimentare una delle principali strozzature che impediscono l'integrazione dei mercati dei capitali nella zona euro e al di fuori di essa.

Per ulteriori informazioni

Proposta

Domande e risposte

Scheda informativa dell'UE

Schede per paese

Piano d'azione relativo all'Unione dei mercati dei capitali 2015

Comunicazione sull'Unione dei mercati dei capitali - Accelerare le riforme

Iniziativa della Commissione per le nuove imprese