Liberare il potenziale dell'economia sociale creando un quadro giuridico europeo e migliorando l'accesso al finanziamento

Liberare il potenziale dell'economia sociale creando un quadro giuridico europeo e migliorando l'accesso al finanziamento

 

In un parere adottato giovedì 3 Dicembre, il Comitato europeo delle regioni (CdR) sottolinea che creare un quadro giuridico per gli attori dell'economia sociale e agevolare il loro accesso al finanziamento consentirebbe all'economia sociale di contribuire più efficacemente a realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020. Il parere, di cui è relatore Luis Gomes (PT/PPE), sindaco di Vila Real de Santo António, chiede inoltre che gli enti locali e regionali possano svolgere un ruolo più incisivo nella definizione dei programmi e delle politiche in materia di economia sociale.

Una parte consistente dell'economia europea è volta ad apportare benefici a soggetti che non sono investitori o proprietari. Noto con la locuzione "economia sociale", questo settore comprende le cooperative, le mutue, le associazioni senza scopo di lucro, le fondazioni e le imprese sociali. L'economia sociale conta in Europa 2 milioni di imprese, ossia il 10 % del panorama imprenditoriale dell'UE, e dà lavoro a oltre 11 milioni di persone. Nel parere del CdR, il relatore Luis Gomes mette in rilievo che "le istituzioni e i soggetti dell'economia sociale si sono dimostrati resistenti durante la crisi, contribuendo a migliorare il benessere dei cittadini e a farli rimanere nel mercato del lavoro, anche quando altre organizzazioni e imprese non sono state in grado di farlo. Ciò è particolarmente evidente nei territori caratterizzati dall'emigrazione, dal rapido invecchiamento della popolazione, dall'assenza di dinamiche produttive e da uno scarso spirito imprenditoriale, nonché nel caso di persone che incontrano particolari difficoltà ad accedere al mercato del lavoro. Occorre pertanto tenere maggiormente in considerazione il contributo dato dall'economia sociale alla realizzazione degli obiettivi sociali della strategia Europa 2020".

Il parere esorta la Commissione europea a presentare un quadro giuridico che definisca uno statuto europeo delle società cooperative, delle fondazioni, delle mutue e delle associazioni, per permettere alle imprese dell'economia sociale di operare su un fondamento di certezza giuridica e poter così trarre profitto dai vantaggi offerti dal mercato interno e dalla libera circolazione. Il CdR ritiene inoltre fondamentale sbloccare il potenziale dell'economia sociale migliorando l'accesso di questo tipo di economia a differenti modi di finanziamento, come i fondi europei, i fondi di capitali di rischio, il microcredito e il crowdfunding, e mobilitando mezzi finanziari sufficienti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Dato l'ambito fortemente localizzato di intervento della maggior parte delle organizzazioni dell'economia sociale, gli enti locali e regionali dovrebbero svolgere un ruolo più incisivo sia nella definizione di programmi e politiche per l'economia sociale che nella loro articolazione con le altre politiche pubbliche. Le norme europee in materia di appalti pubblici dovrebbero anche consentire di tenere conto delle specificità sociali, regionali o locali.

Inoltre, bisognerebbe dare maggior risalto alla ricerca sull'economia sociale in Europa e alla promozione di programmi di formazione in questa materia. Il lavoro nell'economia sociale potrebbe essere reso più attraente attraverso la creazione di sistemi di incentivi volti a promuovere l'innovazione e gli investimenti in campo sociale. Gomes raccomanda infine di sviluppare "partenariati tra le organizzazioni dell'economia sociale, gli istituti di istruzione, i centri di formazione e gli enti locali e regionali".

Dal sito del Comitato delle Regioni