Balcani occidentali e Turchia: il processo di allargamento è fondamentale per rafforzare la stabilità economica e politica nella regione

Balcani occidentali e Turchia: il processo di allargamento è fondamentale per rafforzare la stabilità economica e politica nella regione

In una serie di relazioni annuali adottate in questi giorni, la Commissione europea ha valutato lo stato di avanzamento dei Balcani occidentali e della Turchia nei preparativi per l'adesione all'UE e ha delineato il percorso da seguire per affrontare i problemi ancora irrisolti.

Nel presentare il pacchetto annuale sull'allargamento, il Commissario Johannes Hahn ha dichiarato: "L'attuale crisi dei rifugiati dimostra quanto sia cruciale una stretta cooperazione tra l'UE e i paesi dell'Europa sudorientale. Il processo di allargamento dell'UE, che comprende i Balcani occidentali e la Turchia, è uno strumento potente per rafforzare lo Stato di diritto e i diritti umani in questi paesi, in grado di promuovere anche lo sviluppo economico e la cooperazione regionale. Una chiara prospettiva europea facilita la graduale trasformazione dei nostri paesi partner e rafforza la stabilità intorno all'Unione. Pertanto, il nostro fermo impegno riguardo all'allargamento dell'UE e alle condizioni connesse costituisce un investimento a lungo termine nella sicurezza e nella prosperità della stessa Europa".

Sfide comuni
La regione è stata gravemente colpita dalla crisi dei rifugiati. La Turchia fornisce un sostegno considerevole a oltre 2 milioni di rifugiati siriani sul suo territorio. I paesi dei Balcani occidentali, in particolare l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e la Serbia, hanno dovuto far fronte dall'inizio dell'anno a un flusso massiccio di cittadini di paesi terzi in transito sul loro territorio. La sfida costituita dalla migrazione dimostra più che mai la necessità di cooperare strettamente con i paesi dell'allargamento e l'UE ha predisposto un ingente sostegno a tal fine.

Fattori essenziali di stabilità
Nella sua strategia di allargamento, la Commissione ribadisce che nel processo di adesione occorre dare priorità alle questioni fondamentali. Lo Stato di diritto, i diritti fondamentali, il rafforzamento delle istituzioni democratiche, compresa la riforma della pubblica amministrazione, lo sviluppo economico e la competitività continuano ad essere temi di primaria importanza. Si registrano alcuni progressi, ad esempio con l'adozione della normativa pertinente e con l'introduzione delle necessarie strutture amministrative, ma molto spesso vi sono carenze dal punto di vista dell'attuazione pratica. La Commissione continuerà ad esortare i paesi a privilegiare le riforme in questi settori chiave e a ottenere risultati concreti.

Situazione attuale
Malgrado i considerevoli progressi realizzati nello scorso anno, restano da affrontare importanti sfide. Per quanto riguarda lo Stato di diritto, i sistemi giudiziari non sono sufficientemente indipendenti, efficienti e responsabili. Sono ancora necessari sforzi consistenti per combattere la criminalità organizzata e la corruzione, in particolare per costituire una valida casistica di indagini, procedimenti giudiziari e condanne definitive. Sebbene i diritti fondamentali siano ampiamente sanciti dagli ordinamenti giuridici, nella pratica vengono spesso disattesi. La libertà di espressione, che costituisce una delle sfide principali, è ancora fortemente compromessa in diversi paesi. Per garantire la necessaria capacità amministrativa e contrastare l'elevato tasso di politicizzazione e la mancanza di trasparenza, occorre portare avanti con determinazione la riforma della pubblica amministrazione. Resta molto da fare per quanto riguarda il funzionamento delle istituzioni democratiche e occorre collaborare ancora più da vicino con gli esponenti della società civile locale per consolidare le riforme in tutte le fasce della società. Nella maggior parte dei paesi persistono gravi lacune in materia di governance economica e di competitività. Lo sviluppo economico è fondamentale per la creazione di posti di lavoro e per la crescita e per stimolare l'interesse degli investitori. La Commissione ha insistito in particolare sulla cooperazione regionale e sulla promozione dello sviluppo economico e della connettività regionali. In questo campo sono stati conseguiti importanti progressi, in particolare mediante il "processo di Berlino" e il gruppo dei "sei Balcani occidentali". La Commissione sottolinea inoltre la necessità di instaurare buone relazioni di vicinato e superare le controversie bilaterali.

CONTESTO

Nuova presentazione
La Commissione ha introdotto quest'anno un approccio rafforzato per la valutazione delle questioni fondamentali e dei relativi capitoli dell'acquis. La strategia globale di allargamento è diventata pluriennale e coincide con il mandato della Commissione. Oltre a riferire sui progressi compiuti, si pone ancora di più l'accento sul livello di preparazione per assumere gli obblighi che comporta l'adesione. Allo stesso tempo, le relazioni forniscono anche indicazioni più chiare su ciò che i paesi sono chiamati a fare sia nel breve che nel lungo periodo. Vengono utilizzate scale di valutazione armonizzate per accrescere la comparabilità tra i paesi e migliorare la trasparenza del processo di adesione, anche al fine di garantire un maggiore controllo delle riforme da parte di tutti i soggetti interessati.
Per ulteriori informazioni sul nuovo approccio, si veda: What's new in the 2015 enlargement package?

Processo di allargamento
Il programma di allargamento attuale riguarda i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia. I negoziati di adesione con la Turchia sono stati avviati nel 2005 ma procedono molto a rilento. Sono in corso negoziati di adesione con il Montenegro dal 2012 e con la Serbia dal 2014. Il processo di adesione all'UE dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia — un paese candidato dal 2005 — si trova ancora in una fase di stallo. L'Albania ha ottenuto lo status di paese candidato nel 2014 e sta affrontando una serie di priorità fondamentali prima che la Commissione possa raccomandare l'avvio di negoziati di adesione. Nel mese di giugno è entrato in vigore un accordo di stabilizzazione e di associazione (ASA) con la Bosnia-Erzegovina. Ad ottobre 2015 è stato firmato un ASA con il Kosovo.

Per le conclusioni e raccomandazioni dettagliate sui singoli paesi, si veda:

Albania

Bosnia and Herzegovina

Kosovo

Montenegro

Serbia

The former Yugoslav Republic of Macedonia

Turkey

More information at: http://ec.europa.eu/enlargement/countries/package/index_en.htm