Combustibili puliti per il futuro

Combustibili puliti per il futuro

I trasporti rappresentano il settore economico dell’Unione europea con il più alto consumo di petrolio e molto probabilmente in futuro ottenerlo sarà più costoso e più difficile, soprattutto da quelle parti del mondo politicamente instabili. Per questo è necessario sviluppare e promuovere alternative innovative e pulite. Fonti come l’elettricità, l’idrogeno, il gas naturale, il biogas e i biocombustibili liquidi possono contribuire non solo alla diminuzione della dipendenza europea da un solo tipo di combustibile e alla riduzione delle emissioni di CO2, ma anche offrire grandi opportunità economiche alle aziende europee. I carburanti alternativi esistono già, ma il loro potenziale è frenato dagli elevati prezzi dei veicoli, dalla mancanza di infrastrutture per la loro ricarica e rifornimento e dal basso livello di consenso da parte dei consumatori.

Il 23 gennaio la Commissione ha presentato un pacchetto legislativo di proposte per la diffusione di combustibili "puliti" per il futuro basato su un’ampia strategia a lungo termine. L'idea è quella di fornire un quadro legislativo affidabile capace di stimolare gli investimenti privati nel nuovo settore dei combustibili alternativi in modo da avviare questi mercati e far sì che consumatori, industrie e imprese inizino a beneficiarne.

Ad esempio, per le distanze medio/brevi una delle principali alternative al petrolio nel lungo termine, è rappresentata dai veicoli elettrici che grazie all'elevata efficienza energetica e zero emissioni, potrebbero modificare radicalmente l’organizzazione della mobilità, in particolare nelle aree urbane. Ma, per l’introduzione sul mercato di questi veicoli ogni stato dell'Unione avrebbe bisogno di garantire un numero minimo di punti di ricarica elettrici, di cui almeno il 10% accessibile al pubblico.

Riguarda al trasporto navale, invece, il gas naturale liquefatto (GNL) rappresenta l’unico combustibile in grado di permettere alle navi di rispettare gli obiettivi fissati per la riduzione delle emissioni. Sfortunatamente però la sua diffusione si trova ancora in fase di pianificazione e gli impianti di rifornimento sono pochi, mentre dovrebbero essere resi disponibili per le navi che viaggiano nei principali mari, fiumi e canali d’Europa e per le autovetture lungo le principali autostrade.

Per la nascita di un vero e proprio mercato dei combustibili alternativi, risulta necessaria la creazione di standard comuni per le infrastrutture in modo da permettere un utilizzo e un sistema di ricarica dei veicoli elettrici uniforme in tutta Europa. Questo sarebbe possibile, ad esempio, attraverso l'introduzione di metodi di pagamento uniformati nelle stazioni di rifornimento, così come la diffusione di uno stesso tipo di erogatori e prese elettriche in tutta l'UE.

A livello mondiale l’attuale quota di mercato di veicoli elettrici, a gas naturale e a idrogeno, è molto limitata ma è certamente destinata a crescere. I futuri clienti rappresentano un enorme potenziale per le imprese e per i produttori europei di auto e di attrezzature per il trasporto. Nonostante la consapevolezza dell'importanza dell'incentivo al consumo di combustibili alternativi, la domanda da parte di produttori, investitori e consumatori è ancora molto debole. Adesso più che mai è necessario creare le condizioni per la diffusione nel mercato europeo di carburanti e veicoli ecosostenibili.

 

Fabrizio Spada e Giulia Lo Monaco

Rappresentanza a Milano della Commissione europea

25 gennaio 2013