Nuovo slancio al progetto europeo: la seconda metà degli anni '80

04.07.2018

Nel 1979 per la prima volta viene eletto a suffragio universale il Parlamento europeo, che fino ad allora era una Assemblea parlamentare i cui membri erano nominati dai governi. Grazie a questa scelta lungimirante il progetto europeo inizia a gettare i semi della propria legittimazione presso le popolazioni europee e a farsi conoscere. La prima presidente donna del Parlamento europeo è Simon Veil, che assume la carica proprio nel 1979.

Dovremo però aspettare la seconda metà degli anni '80 per rivedere un vero rilancio del progetto europeo.

Nel 1985 viene  nominato presidente della Commissione delle comunità europee, divenuta nel 1993 Commissione europea il socialista Jacques Delors.  Fino al 1995 sarà il presidente di una Commissione che diverrà un nuovo elemento propulsivo del progetto di costruzione europea.

Con J. Delors il percorso europeo ricomincia da dove si era fermato, dall’impegno serio per la costruzione del mercato comune.

J Delors è stato una figura importantissima per la costruzione del percorso di integrazione europea. Nascono da lui importantissimi atti che hanno fatto la storia europea dei successivi decenni.

Il famoso Piano Delors, approvato dal Consiglio europeo di Madrid del 1989, prevedeva la realizzazione dell'integrazione economica e monetaria in fasi successive per giungere entro il 1999 all'adozione di una moneta unica europea. Alla fine del 1993 Delors ha scritto e presentato il Libro bianco della Commissione Europea su "crescita, competitività ed occupazione" . Era questo un programma d'azione finalizzato al rilancio della crescita economica, al rafforzamento della competitività industriale e al dimezzamento entro il 2000 della disoccupazione.

Il tentativo di Delors era quello di  procedere in modo pragmatico al rilancio della costruzione unitaria europea, rendendo l'Unione più solida dal punto di vista dell'integrazione economica senza però dimenticare la necessità di  ridurre le disuguaglianze sociali. Tale sensibilità gli derivava dalle sue esperienze sindacali giovanili e dall'ambito politico di appartenenza che aveva fra i propri obiettivi il tema dell'eguaglianza sociale e dei diritti dei lavoratori .

Delors sarà anche negli anni successivi una voce importante nel dibattito europeo. Dopo la caduta del Muro di Berlino la Comunità europea, divenuta poi Unione europea, dovrà acquisire un'identità politica, funzioni e competenze che le possano permettere di affrontare nuove responsabilità internazionali ed accogliere nel proprio alveo nuovi paesi provenienti da oltre cortina.

E' in quel momento che Delors abbandona la strategia funzionalista, ritenendo giunto il momento di costruire un futuro federale per la nuova UE. Secondo lui le sfide che l'unione aveva di fronte necessitavano di una ulteriore spinta sull'acceleratore dell'integrazione, per non perdere tutto il vantaggio acquisito. Il funzionalista che più di ogni altro ha portato avanti il progetto europeo in maniera pragmatica e veloce è divenuto una voce critica su come le leadership europee hanno gestito i progressi da lui conquistati per i popoli europei.

Il padre dell'euro ebbe a dire  “l’euro è nato male”. In cosa consiste secondo Delors il peccato originale? Secondo lui insieme alla nascita dell'euro l'Unione doveva prevedere la standardizzazione delle politiche fiscali dei paesi membri e la realizzazione dell’unione bancaria, pena la creazione di distorsioni che avrebbero minato l'economia europea. 

La sua decennale esperienza alla guida della Commissione (1985-1995) è contraddistinta dal raggiungimento di obiettivi basilari: il completamento del Mercato unico "entro il 1992", l'Atto Unico (1986), il rapporto sull'Unione economica e monetaria (1989), il trattato di Maastricht e la conseguente creazione dell'UE (1992), il Libro bianco su "Crescita, competitività e occupazione" (1993).

L’Atto Unico Europeo

L’Atto Unico Europeo è stato ratificato nel 1987. Il suo nome non deve trarre in inganno, l’Atto Unico è un vero Trattato europeo che ha completato e modificato i Trattati di Roma, ampliando i poteri della Comunità in diversi settori e perfezionando le procedure decisionali.

Esso ha dato nuovo slancio al mercato interno ed ha fornito la base giuridica per la cooperazione politica europea, che aveva cominciato a svilupparsi a partire dal 1970.

È utile sottolineare che i principali obiettivi dell’Atto Unico Europeo erano:

- realizzare un grande mercato interno entro il 1993;

- accrescere il ruolo del Parlamento al fine di rimediare ad un "deficit democratico" presente nel sistema decisionale comunitario;

- migliorare la capacità decisionale del Consiglio

I poteri della Comunità sono inoltre stati consolidati dalla creazione di nuove competenze: capacità monetaria, politica sociale, coesione economica e sociale, ricerca, sviluppo tecnologico e ambientale. L’AUE ha inoltre inserito nel Trattato la cooperazione nel settore della politica estera.

Approfondimenti:

Intervista a J. Delors a vent'anni dalla caduta del muro di Berlino (Euronews 1 nov 2009 video 7,51 minuti)

L'omaggio a Simone Veil: donna dai tanti primati (Video Europarl 1,25 minuti)